Don Bosco - Il Galantuomo pel 1873
Il Galantuomo ai suoi amici
I. Li riverisce ed espone loro un progetto.
Cereia! Cereia!! Cereia!!! Ringraziando Iddio anche in quest'anno vi posso fare
Tive9enza, o preziosissimi amici miei, e se cortesi e graziosi come per lo passato voi presterete
orecchio alle mie parole, io mi fo animo a farvi un progetto che spero contrassegnerà in modo
speciale il 1873, 21 della mia vita pubblica, e del principio della mia fortuna nello avere
contratto amicizia con Voi. Lo sapete elle il GALANTUOMO fa tutto ciò che può per far del
bene ai suoi amici, e studia giorno e notte per alleggerire le loro pene, ebbene in quest'anno
vorrebbe che voi foste contenti che al caro e dolcissimo titolo {3 [3]} d'amico, col quale per lo
passato ci siamo chiamati, noi aggiungessimo per l'avvenire quello consolantissimo di fratello, e
come tali considerandoci sempre ci trattassimo. Come avrete esperimentato io e voi siamo
sempre andati d'accordo nelle nostre idee. Vogliamo stare allegramente e contenti per quanto si
può in questa valle di lacrime, e siamo pienamente persuasi che l'unico mezzo per ottenere la
vera pace e contentezza del cuore, si è di vivere da schietti e sinceri cristiani, beneficando i nostri
simili, amando tutti, invidiando nessuno. Per mala sorte ai nostri tempi i cattivi si sono associati
per fare il male, e fra questi vediamo anche con dolore tanti poveri disgraziati, già senza denti in
bocca, coi capelli bianchi, già col bastone in mano, chini sull'orlo del sepolcro; che invece di
procurarsi una, corona, recitare il Rosario, e prepararsi a fare una buona morte, essi vanno dietro
a quelli che perseguitano la Chiesa, applaudiscono ai giovani scapestrati, e coloro che
dovrebbero piangere, gioiscono al sentire {4 [4]} sparlare del Papa, dei preti, e delle cose di Dio!
Per porre un argine a tanto male, al Galantuomo è venuto il pensiero, essere cosa ottima che
anche noi ci associassimo, e che vecchi e giovani, ricchi e poveri, negozianti ed artigiani,
pescatori e contadini, musici e poeti, tutti senza distinzione ci unissimo di mente e di cuore, e
chiamandoci col dolcissimo nome di fratelli ci aiutassimo a vicenda ad allontanare dal peccato
l'incauta ed instabile gioventù, incoraggiarla al bene con maniere dolci e caritatevoli,
promuovere in tutti l' onore di Dio col consiglio, ma specialmente col buon esempio, pregando
ancora per i medesimi nostri persecutori, onde potere più facilmente salvare le nostre e le loro
anime. Questo nuovo patto di fratellanza noi lo sanciremo nel modo il più solenne; lo scolpiremo
su tavole di bronzo e sui nostri cuori, perché mai più si cancelli, e passi senza interruzione ai
nepoti dei nepoti dei nostri figli fino alla centesima generazione.
In quanto al quando ed al come sentite: {5 [5]} Appena il 1872 fra i gemiti e fra i pianti
universali darà l'ultimo respiro, e lascierà cadere le redini del suo governo nelle mani ancora
tenere del 1873, chiunque di noi avrà dei fastidi corra immantinenti a gettarli nel pozzo; ciascuno
si lucidi bene le scarpe, e si indossi le vesti più belle; ognuno stia preparato, e appena spunterà il
sole nel nuovo anno 1873, tutti d'accordo facciamo un gran salto e valicando il mare portiamoci
tutti mentalmente in quel luogo ove nacque il nostro Redentore, e ove gli Angeli del Cielo
cantarono pace in terra agli uomini di buona volontà. Colà giunti disponiamoci in due file,
formando un semicircolo: stiamo tutti colla testa alta, colla fronte serena, collo sguardo franco e
sicuro, col cuore contento simbolo, di chi è generoso e caritatevole, e che ha una fede non finta;
ed io vestito brillantemente, col mio codino inghirlandato di gemme e di fiori, col mio cappello
bianco in mano, mi presenterò giubilante e tutto rispettoso innanzi a voi, e facendovi profondo
inchino {6 [6]} ed umile e cordiale riverenza, augurerò, a voi ed alle vostre famiglie, tutte le
felicità possibili nel nuovo anno, ed in tutti quelli che verranno (spero in gran numero) della
vostra vita. Ci stringeremo poscia tutti la piano destra, ci chiameremo fratelli, e datici a vicenda
il bacio di pace, ciascuno volerà di nuovo al suo proprio focolare a raccontare l'accaduto; ed io
prima che termini l'anno, uno per volta, vi andrò a trovare tutti alle vostre case, e secondo il
solito vi narrerò gli incontri più curiosi accaduti a me o ad altri, affinché vi servano nel
medesimo tempo e di sollievo, e di istruzione.
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