Don Bosco - Il Galantuomo pel 1862
presentemente (1 gennaio 1862) vi sono paesi e città che hanno i pozzi e le fontane vuoti
d'acqua, le campagne bruciate, i terreni e le seminagioni secche per mancanza di pioggia
benefica che da tanto tempo si attende indarno dalla mano del Creatore.
I grandi avvenimenti del 1861.
Gli avvenimenti di quest'anno sono molti ed essendo pubblici son noti a voi e a me, {68
[324]} perciò io ve ne andrò accennando alcuni affinchè ne possiate essere giudici e riconosciate
in essi il dito del Signore.
Una terribile siccità si fece sentire in tutta Italia e fuori. Molti paesi e città intere
dovettero condurre i loro bestiami fino in lontananza di cinque miglia per abbeverarli. I secondi
raccolti, cioè meliga, miglio, patate, fagiuoli, ecc., si possono dire interamente falliti. Molti
incendi devastarono case, isole ed anche paesi. Ogni dì nei giornali si pubblicavano e si
pubblicano parecchi incendi che hanno cagionato danno immenso. Fra i molti avvenuti in Torino
si nota soltanto quello di casa Tarino. Mentre io assisteva a quel doloroso spettacolo ho più volte
udito dire: dicano gli uomini quello che vogliono, ma questi disastri sono un flagello di Dio.
E la reazione ed il brigantaggio di Napoli?
Tutti si pensavano che una decina di uomini bastassero a disperdere o catturare Chiavone
coi suoi cinque o sei compagni briganti, ma intanto sappiamo che furono già spediti colà circa
centomila uomini, di cui molti restarono morti o feriti, molti caddero ammalati, e mi dicono che
l'affare non sia ancor finito. {69 [325]}
Non pochi si consolano perchè molti briganti siano stati uccisi o presi e fucilati e che così
il loro numero fu assai diminuito. Che utile mi dà la morte dei briganti mentre tanti nostri parenti
ed amici lasciarono al par di loro la vita? Potrebbe a taluno recare consolazione se la morte di
coloro avesse portata la vita ai nostri, ma la cosa non fu così. Furonvi accaniti combattimenti da
ambe le parti, restaronvi morti e feriti da ambe le parti, e v'è ancora da fare assai da ambe le
parti. Anche qui dobbiamo dire: Bellum dei flagellum. La guerra è un flagello che permette Iddio
per castigare i peccati degli uomini.
Io vi dico con sincerità, che vorrei che neppur un brigante fosse morto, neppur uno dei
nostri fosse rimasto neanco ferito, che tutti vivessero in pace alle loro case, colle loro famiglie,
coltivando le campagne, lavorando ne' loro mestieri. Così potrebbero anche meglio praticare la
loro religione, e santificare i giorni festivi, e, se vi piace, anche fare qualche partita a carte, a
tarocchi, alle boccie, o se non altro a fare qualche festino, qualche allegria, qualche passeggiata o
merenda coi parenti e cogli amici. {70 [326]}
È un grande avvenimento che in mezzo a tanti progetti, tanti desiderii, il papa abbia
potuto rimanere tranquillo in Roma, e conservare libere le sue relazioni con tutti i paesi della
cristianità.
Al papa stanno uniti i veri cattolici guidati dai loro vescovi che con un cuor solo e con
un'anima sola professano, insegnano, difendono le dottrine del Vicario di Gesù Cristo.
É altresì un grande avvenimento la spaventevole eruzione del Vesuvio, la siccità
avvenuta, il freddo rigido che ci affligge, la carestia che cresce.
É pure un grande avvenimento la morte del re di Portogallo. Dicesi che poco tempo
prima egli co' suoi ministri disprezzasse la scomunica come roba antiquata e di niun effetto.
Intanto passarono pochi giorni e moriva suo fratello di morte quasi improvvisa; quasi nel tempo
stesso il medesimo re alla verde età di 24 anni dopo appena alcuni giorni di violenta malattia
cessava di vivere fra gli spasimi.
Sono eziandio gravi avvenimenti le guerre di America, di Polonia, del Monte Libano, del
Montenegro, ma niun fatto ò cosi strepitoso come la morte di Cavour.
Si sa che esso aveva il filo politico di {71 [327]} tutti gli affari. La sua morte precipitata
o impedi di comunicar ad altri i suoi secreti; morendo poi in un tempo inaspettato pose il mondo
www.donboscosanto.eu
3/6