Don Bosco - Corona dei sette dolori di Maria con sette brevi considerazioni sopra i medesimi, esposte in forma della Via Crucis
Considera 1'acerbo dolore che avrà provato Maria quando di notte tempo dovette mettersi
in cammino per ordine dell'Angelo a fine di preservare il suo Figliuolo dalla strage ordinata da
quel fìerissimo Principe. Ah! che ad ogni grido di animale, ad ogni soffio di vento, ad ogni moto
di foglia che sentiva per quelle strade deserte si riempieva di spavento per timore di qualche
inconveniente al bambino {30 [30]} Gesù che seco portava. Ora si rivolgeva da una parte, ora
dall'altra, or affrettava il passo, ora si nascondeva credendosi di essere sopraggiunta da'soldati,
che strappando dalle sue braccia il suo amabilissimo Figlio ne avessero fatto sotto gli sguardi
suoi barbaro trattamento e fissando l'occhio lagrimoso sopra il suo Gesù e stringendolo
fortemente al petto, dandogli mille baci, mandava dal cuore i più affannosi sospiri. E qui rifletti
quante volte hai tu rinnovato questo acerbo dolore a Maria sforzando il suo Figliuolo co'tuoi
gravi peccati a fuggire dall'anima tua. Ora che conosci il gran male commesso rivolgiti pentito a
questa pietosa Madre e dille così:
Ah Madre dolcissima! Una volta {31 [31]} Erode costrinse voi con il vostro Gesù a
prendere la fuga per l'inumana persecuzione da esso comandata; ma io oh! quante volte obbligai
il mio Redentore e per conseguenza ancora voi a partire rapidamente dal mio cuore,
introducendo nel medesimo il maledetto peccato, spietato nemico vostro e del mio Dio. Deh!
tutto dolente e contrito ve ne dimando umilmente perdono.
Sì, misericordia, o cara Madre, misericordia, e vi prometto in avvenire col Divino aiuto di
mantenere sempre il mio Salvatore e Voi nel totale possesso dell'anima mia. Così sia. Ave Maria
etc. Gloria Patri etc.
Maria, dolce mio bene,
Stampate nel mio cuor le vostre pene. {32 [32]}
Terzo dolore
In questo terzo dolore consideriamo l'afflittissima Vergine che lagrimosa va in traccia del
suo smarrito Gesù.
Meditazione.
Quanto mai fu grande la pena di Maria, quando si avvide di avere perduto l'amabile suo
Figlio! e come si accrebbe il suo dolore allorchè avendolo diligentemente ricercato presso gli
amici, parenti e vicini non potè avere alcuna notizia di Lui. Essa non badando agl'incomodi, alla
stanchezza, a'pericoli andò raminga tre giorni continui per le contrade della Giudea, ripetendo
quelle parole di desolazione: forse alcuno ha veduto {33 [33]} colui che veramente ama l'anima
mia? Ah! che la grande ansietà con cui lo andava ricercando, le facea immaginare ad ogni
momento di vederlo, o di ascoltarne la voce: ma poi conoscendosi delusa, oh come si
raccapricciava e più sensibile provava il rammarico di una tale deplorabilissima perdita!
Confusione grande per le, o peccatore, il quale avendo tante volte smarrito il tuo Gesù co'gravi
mancamenti commessi, non ti desti alcuna premura di andarlo a ricercare, chiaro segno, che poco
o niun conto fai del prezioso tesoro della Divina amicizia. Piangi dunque la tua cecità, e
volgendoti a quest'Addolorata Madre, dille sospirando così:
Afflittissima Vergine, deh fate che impari da voi il vero modo {34 [34]} di andare in
cerca di Gesù ch'io ho smarrito per secondare le mie passioni e le inique suggestioni del
demonio, acciocchè mi riesca di ritrovarlo, e quando ne sarò tornato in possesso, ripeterò
continuamente quelle vostre parole: Ho ritrovato quello che veramente ama il mio cuore; lo
riterrò sempre con me, nè lo lascierò mai più partire. Così sia. Ave Maria etc. Gloria Patri etc.
Maria, dolce mio bene,
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