Don Bosco - Vita di S. Giovanni Battista
Gesù Cristo come gli altri martiri, essendo egli morto per la giustizia che è inseparabile dalla
verità. La festa della sua Natività è antichissima, essendo essa già stabilita al tempo di s.
Agostino che scrisse sette sermoni relativi alla medesima. Quella della sua Decollazione fu poi
instituita molto tempo dopo. Esso fu sempre onorato assai nella festa della sua Natività, e fu
un'epoca nella quale vi si celebravano tre messe, una la vigilia come a Precursore, la seconda nel
di della festa come a santificato nel seno materno, la terza nel dì seguente in {57 [435]} onore
del battesimo, come a ministro del battesimo. Di più nel concilio Salingestadense fu ordinato,
che nei quattordici giorni prima della festa si astenessero i fedeli dalla carne e dal sangue. I Greci
lo onorarono coll'alzare molte chiese sotto il suo nome, e nella sola città di Costantinopoli
quindici furono le chiese il cui principale protettore era s. Giovanni Battista. Molte chiese e molti
altari vennero consacrati a questo santo Precursore, e molte diocesi lo hanno per titolare e
patrono principale, come appunto è la diocesi di Torino. Oltre le feste principali della Natività e
della morte del nostro santo, molte altre nelle chiese particolari furono ancora istituite per
onorare le sue reliquie, delle quali traccieremo brevemente la storia.
I suoi discepoli, come abbiamo detto di sopra, udita la morte del loro maestro, andarono e
ne portarono via il corpo, e gli diedero onorevole sepoltura, come credesi, vicino al castello di
Macheronte. Portato poscia a Sebaste o Samaria, fu ivi rinchiuso nella {58 [436]} tomba ove
riposavano le ossa del profeta Eliseo. Quivi dimorarono fino all'anno 362, finchè sotto l'impero
dell'empio Giuliano apostata, alcuni imitando il mal esempio del loro imperatore aprirono la
tomba di s. Giovanni Battista ed abbruciarono una parte delle sue reliquie e quelle del profeta
Eliseo; ma alcuni monaci mescolati a quei sacrileghi salvarono in parte quelle di s. Giovanni
Battista e le mandarono a s. Atanasio il grande patriarca di Alessandria, il quale le nascose in una
muraglia della sua chiesa. Ne vennero poi tratte nel 395 e furono poste nella chiesa che Teodosio
imperatore fece edificare col nome del santo, nel luogo in cui era stato il tempio di Serapide, ed
allora si fecero distribuzioni di quelle sacre reliquie ad alcune chiese. Nell'anno 453 si scoperse
ad Emesa nella Siria il suo sacro capo, il quale rimase nella chiesa di quella città fino all'anno
954, in cui fu portato a Costantinopoli. Presa questa capitale dai Francesi nell'anno 1204 un
gentiluomo, {59 [437]} Wallon di Sortons, che era presente alla presa della città trovò il capo di
s. Giovanni in un vecchio palazzo e portò ad Amiens in Francia una parte di questa testa, cioè
tutto il viso, trattane la mascella, inferiore, e la diede alla sua chiesa.
Si dice che a Roma si custodisse una parte di questa medesima testa, ma alcuni volevano
che si fosse confuso s. Giovanni Battista con un altro s. Giovanni che fu martirizzato a Roma, il
perchè papa Clemente VIII per torre ogni dubbio fece arricchire la chiesa di s. Silvestro di una
porzione del capo del santo precursore che si venera in Amiens. Nel tesoro della basilica di s.
Marco in Venezia conservasi in un antichissimo calice di agata, porzione del suo cranio; e
Genova oltre le sue ceneri trasportate dalla Palestina, possiede il sacro disco e bacino che accolse
il suo capo. Si venera pure nell'abazia di Tiron nella diocesi di Chartres il cervello del suo capo.
Si vedono in altri luoghi denti e capegli che portano il {60 [438]} nome di s. Giovanni Battista.
Trovasi pure in Torino una parte della mascella del nostro santo.
I popoli si fecero sempre premura di onorarlo e la Chiesa ne celebra la Natività e la
morte, ciò che non fa a nessun altro, perchè tutti i santi si onorano il giorno della loro morte, ma
si celebra, la Natività di s. Giovanni Battista perchè gli fu data la grazia santificante colla
remissione del peccato originale fin dal seno di sua madre, nella visita che fece la B. Vergine a s.
Elisabetta. Si narrano molti miracoli operati da s. Giovanni Battista dopo la sua morte, coi quali
il Signore volle onorare il suo santo precursore.
Veneriamo pertanto anche noi questo gran santo, ed imitiamone le virtù, la penitenza, ed
egli ci aiuterà ad essere costanti nella fede, perseveranti ne' nostri cristiani doveri; potremo
fuggire le vanità del mondo, specialmente la intemperanza e la disonestà, e così giungere alla
salvezza eterna dell'anima nostra. {61 [439]}
Con permissione Ecclesiastica. {62 [440]}
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