Don_Bosco-Storia_dell-Inquisizione


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Don Bosco - Storia dell'Inquisizione ad alcuni errori alla medesima falsamente imputati
STORIA DELL’INQUISIZIONE ED ALCUNI ERRORI ALLA
MEDESIMA FALSAMENTE IMPUTATI
pel sacerdote PIETRO BOCCALANDRO
Rettore di s. Marco in Genova
TORINO
TIP. DELL’ ORAT. DI S. FRANC. DI SALES.
1865. {9 [255]}
PROPRIETÀ DELL’ EDITORE {10 [256]}
[è premesso alle opere ristampate solo parzialmente; è premesso agli scritti attribuiti o attribuibili
a Don Bosco]
INDEX
Varietà. Esempi............................................................................................................................3
I. Maria mette in fuga il demonio allorchè ci tenta..................................................................3
II. Maria ci fa vincere le tentazioni..........................................................................................3
III. Maria scampa d’ ogni pericolo chi a Lei è raccomandato.................................................4
IV. Maria scampa dalla morte i suoi divoti.............................................................................4
V. Maria SS. invita il giovanetto suo divoto allo stato religioso.............................................4
Indice...........................................................................................................................................5
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[…]
giate in una piccola casa in mezzo ai boschi.
- Vicino a Senlis! riprese egli, la distanza è notabile, scrivete loro tosto che vengano
immediatamente a Parigi; ho bisogno di parlare a vostra madre. Io stesso scriverò al notaio di
Senlis che mi confidò il testamento e le carte del barone di Velpas, e pregarlo di rimettere alla
signora contessa di Leridano il danaro di cui ella potrà aver bisogno per soggiornare qua alcune
settimane.
Non entro punto, o cara madre, nelle particolarità di ciò che si passò dipoi fra l’ avvocato
e me. Partite presto con mia sorella, tosto che avrete ricevuti i fondi necessari! Andrò ad
aspettarvi alla vettura per abbracciarvi ambedue.
Vostro felice figlio,
Teodoro Leridano.
Le abitanti della Casa Bianca si diressero tosto verso la città, dove andarono a salutare il
curato ed il notaio. In meno di quattro ore giunsero a Parigi, e discesero alla porta {79 [257]}
dell’ avvocato presso il quale trovarono Teodoro, che non aspettando sua madre e sua sorella che
alle otto ore di sera fu gradevolmente sorpreso. Si conversò sino al ritorno dell’ avvocato, che
non ritardò molto a venire dal palazzo, e che trattenne tutti a pranzo; in seguito si fissò un’ ora
pel giorno seguente, a fine di trattare del grande affare, e si prepararono con mille proteste di
stima da una parte e di riconoscenza dall’ altra.
Allorchè la domani, la signora contessa di Leridano comunicò all’ avvocato l’ intenzione
che ella aveva di rinunziare ai legati che il barone di Velpas aveva fatti a suoi figli su’ suoi averi
personali, questi non dubitò punto che gli eredi del barone non desistessero altresi alla domanda
che essi avevano inoltrato per l’ annullazione del testamento, e si affrettò ad andarne a conferire
coll’ avvocato che possedeva tutta la loro confidenza.
L’ uomo di legge non ebbe molta fatica a condurli ad un accomodamento, che
evidentemente era loro {80 [258]} favorevole; e ciascuna famiglia fu messa bentosto in possesso
dei loro beni.
Teodoro domandò come una grazia a sua madre, di continuare l’ onorevole professione di
legale cui erasi dedicato nel tempo del loro infortunio.
Questa signora avea sotto gli occhi un troppo commovente esempio della nobiltà di
questo stato e del bene che un uomo onesto può farvi, per non accogliere favorevolmente la
domanda di suo figlio, al quale ella promise inoltre di stabilirsi nella capitale. Ma prima di
fissare la sua dimora, volle passare alcuni giorni co' suoi figli nella piccola Casa Bianca che a
tutti rammentava tante pene e consolazioni, sofferenze e felicità: volle rivedere la buona
provvidenza del fattorino; ringraziare il sig. curato di Senlis, e gettarsi a' piedi di Nostra Signora
del Buon Soccorso.
E il vecchio mendico che consegnò al sig. curato di Senlis la carta perduta dal libro di
preghiera della contessa {81 [259]} non fu dimenticato neppur lui che per la sua buona azione
meritavasi premio. La contessa provvide generosamente anche per lui e Teodoro e la buona
Emelina vi aggiunsero una bella somma, per cui ora vive modestamente si, ma più non mendica
alla capella della Vergine, cui però ogni giorno va a pregare perchè anche per lui vi fu la Beata
Vergine del Buon Soccorso.
Lettore, ovunque tu sia, qualunque cosa tu faccia, tu puoi con una preghiera ricorrere alla
Santa Vergine Maria. Ma ricorri con fede che ella è una madre pietosa la quale vuole e può
beneficare i suoi figliuoli. Pregala di cuore, pregala con perseveranza e sta sicuro che ella sarà
anche per te una provvidenza, un pronto soccorso ne' tuoi bisogni spirituali e temporali. {82
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Varietà. Esempi.
I. Maria mette in fuga il demonio allorchè ci tenta.
Era una donna molto divota, la quale sosteneva molta molestia dal demonio, perocchè le
appariva ora in una forma ora in un’ altra, e davale molta tribolazione e pena: ed essa e con il
segno della croce, e con l’ acqua benedetta, e in ogni modo che poteva si studiava di cacciarlo; e
per bene che il diavolo si partisse, in continente ritornava e faceva peggio che prima. Avendo
questa donna sostenuta questa tribolazione per molto tempo, e non sperando mai essere liberata,
onde {83 [261]} inspirata da Dio, aiutò da un sant’ uomo, e per ordine gli narrò tutto questo
fatto. E quel mirabile uomo servo di Dio eterno, le rispose: Carissima figliuola, quando il diavolo
viene più a darti molestia, e tu vanne subitamente dinanzi alla figura della Vergine Maria, e
umilmente domandale suo aiuto, e sarai liberata. Cosi fece, e rimase liberata per la Madre di
Gesù.
(Miracoli della Madonna).
II. Maria ci fa vincere le tentazioni.
Era un eremita il quale per instigazione del demonio era molto tentato di vizio carnale.
Onde sollecitamente pregava Dio che per la sua misericordia e pietade il difendesse da tanta
immondizia e bruttura. Similmente pregava tutti li Santi e le Sante che fossero suoi avvocati,
acciocchè più presto potesse avere da Dio questa misericordia {84 [262]} d’ essere liberato: ma
per operazione del demonio non si raccomandava mai alla Vergine Maria, che pregasse il suo
dolcissimo Figliuolo per lui. E ben si dimostra chiaramente, che la Madre di misericordia è
avvocata dei peccatori, perocché non essendo Lei invocata, il detto eremita non sentiva alcuno
refrigerio: ma ogni di nella tentazione cresceva e moltiplicava. Questo eremita vedendosi
costretto in tale desiderio si miserabile, se ne andò ad un' altro eremita per rivelargli il pensier del
suo cuore. E pervenuto che fu a lui si gli disse umilmente la tentazione che lo teneva in tanta
tribolazione. E quando questo santo eremita ha inteso di costui la continua battaglia, non gli
rispose niente quella volta, ma ponendosi in orazione gli fu subitamente rivelata da Dio la
liberazione della detta tentazione; e poi chiamandolo, gli disse: fratello mio, io ti do per consiglio
e per buono e ultimo rimedio, che quando a te vengono i mali pensieri, che tu con grande
devozione e riverenza {86 [263]} ricorra alla gloriosa Vergine Maria, la quale è avvocata di tutti,
ed Ella appo Dio può fare ogni cosa. Salutala adunque tre volte con la salutazione angelica
quando ti viene più tal caso. Dappoi molti ringraziamenti quello eremita tornò alla sua cella. E
venendogli poi li mali pensieri, si raccomandò poscia alla gloriosa Vergine Maria, e in pochi dì
fu perfettamente liberato. Il demonio che lo molestava sopra questo vizio una volta gli apparve e
diss’ egli: O frate, tanta è la potenza del Cielo alla quale tu ti raccomandi, che sopra questo vizio
più non ti posso nuocere: e subito disparve via con gran rumore. Questo eremita liberato che fu,
visse in grande perfezione e santità di vita.
(Miracoli della Madonna).
Cristiano nelle tentazioni, nei pericoli di peccare chiamate sempre Maria in vostro aiuto,
e non cadrete mai in peccato. {86 [264]}
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III. Maria scampa d’ ogni pericolo chi a Lei è raccomandato
Un mercadante della città di Alessandria volendo navigar in Costantinopoli per sue
mercatante, la sua donna co' suoi figliuoli dissero: come ci lasci tu cosi soli? Quel mercadante
rispose: io vi lascio e raccomando alla Vergine Maria, e così li lasciò consolati. Partito che fu il
mercadante, la sua donna con li suoi figliuoli stando una volta in camera, uno dei loro servi
instigato dal diavolo, pensava di ammazzarli tutti, e poi rubare quello che era in casa; e andò
colla spada all’ uscio della camera per entrar dentro. Incontinente ei perdette la vista; perdette il
sentimento, e percorrendo forte, si diede molte ferite esso medesimo sopra la testa con quella
spada. Allora quella donna con li suoi figliuoli udendo questo, uscirono fuori, e forte gridando, i
vicini trassero a quel rumóre; e quel trovando quasi {87 [265]} come morto, domandarono come
era stato ferito. Ed egli contò tutto il fatto per ordine come egli voleva fare, e incontanente mori.
Allora la donna di casa conoscendo che la Vergine Maria, alla quale il marito gli ebbe
raccomandati, se gli avea scampati e difesi da tanto pericolo, e dappoi continuamente stavano in
devozione ed orazione. Tornando poi il mercadante, la donna narrandogli il fatto tutto per ordine,
renderono molte lodi del miracolo mostrato della gloriosa Vergine Maria.
(Miracoli della Madonna).
IV. Maria scampa dalla morte i suoi divoti.
Era un giovine che voleva andare oltremare con lo re di Francia, e la madre di questo
giovane vedendo la volontà del suo figliuolo dissegli: figliuol mio tu non andrai senza me. E
navigando costoro per mare, e quel {88 [266]} giovane andando sprovvedutamente, subito
cadette nel mare e fu affogato, e andò sotto l’ acqua e non fu veduto. Allora la madre di questo
giovane vedendo che mai più non poteva riavere il figliuolo, pianga dolorosamente e non trovava
requie nè riposo per l’ angustia del dolore; onde raccomandava l’ anima del suo figliuolo alla
gloriosa Vergine Maria con gran divozione. Passati che furono otto giorni la nave venne al porto.
La madre di questo giovane guardando su per la ripa del mare, subitamente ebbe veduto il suo
figliuolo con allegro viso; ed ella chiamandolo con molta tenerezza di pianto, e dimandandolo
come era scampato da tanto pericolo, il giovane subito rispose e disse: Madre mia carissima,
sappiti che cosi tosto come io cascai in mare, incontanente la gloriosa Vergine Maria alla quale
mi raccomandasti, venne, e pigliommi con le sue mani, e mi ha sostenuto per otto di continui
sopra il mare, e oggi in questo dì mi ha posto in questo luogo. E considerando poi quanto {89
[267]} miracolo Dio avea operato, tutti, maravigliandosi, ringraziavano Dio e la sua dolcissima
Madre gloriosa Vergine Maria, la quale sempre sia lodata e ringraziata.
(Miracoli della Madonna).
V. Maria SS. invita il giovanetto suo divoto allo stato religioso.
Trovandosi Stanislao Kostka vicinissimo all’ estremo, eccogli tutto improvviso innanzi la
beatissima Madre di Dio, e tanto fin d’ allora divotamente e teneramente amata da lui, che ne
trovo espresso nelle memorie giurate della sua vita in Vienna, che udendo egli cantar nella
Chiesa nostra la Salve Regina, tutto s’ infocava nell’ anima e nel volto, e tutto andava in spirito e
in estasi. Or qui ella non venne sola a mostrarglisi, benché il pur veder lei sola cui tanto
eccessivamente amava {90 [268]} sarebbe stato più che bastevole a risuscitarlo; ma gli apparì
col Divin suo Figliuolo in braccio; e fattagli tutta piacevole fino alla sponda del letto, non le
bastò consolarlo con la veduta, e con le amorose parole che pur dovette dirgli, ma gli pose il suo
stesso Figliuolo sul letto, si che poterono scambievolmente abbracciarsi, e farsi vezzi egli e
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Stanislao. Stato in questa consolazione di Paradiso non so del quanto, se non che non potè esser
tanto che non paresse un momento, ripigliossi la Santissima Madre il suo Divin figliuolo, e
riguardatolo tutta verso lui amorosa, siccome in atto d’ andarsene, gli fece espresso
comandamento d’ entrare nella Compagnia di Gesù, e disparve: lasciandolo non solamente, per
buona deduzione, sicuro che non morrebbe: ma si del tutto libero da quel male, che pochi dì
appresso potè venire alla Chiesa de' Padri e render grazie a Dio e alla sua beatissima Madre del
subito guarimento, e fare ai Padri le domande bisognevoli e mettere in esecuzione il
comandamento {91 [269]} lasciatogli dalla Vergine nel partirsi.
(Dal Bartoli).
Cristiani che amate di essere cari a Maria, pregatela di cuore che vi ottenga questa bella
grazia di consacrarvi totalmente a Dio. Ditele che Ella, cosi vi tolga dai grandi pericoli del
mondo, che vi faccia, poichè Ella può tutto, di questi comandi che fece a Stanislao, e voi
prontissimi l’ ubbidirete.
Questa grazia d’ essere chiamato allo stato religioso chiedeva sempre fin da fanciullo il
Venerabile padre Carlo Giacinto a Maria, e la ottenne.
Con permitsione Ecclesiastica. {92 [270]} {93 [271]}
Indice
Prefazione .
Capo I Primo errore - Sul fine ed origine dell’ inquisizione .
Capo II Secondo errore - E un errore il dire che l’ inquisizione fu un tribunale
di sangue
Capo III Terzo errore - E un errore il dire che la Chiesa nell’ inquisizione abbia
usato procedure orribili, o pene barbare
Capo IV Quarto errore - Ma i padri inquisitori, condannare, tribolare,
tormentare quegli infelici.
Capo V Quinto errore - Ma in Spagna l’ inquisizione commise atti che fanno
errore
Capo VI Sesto errore - Ma se si grida egli è per amore della giustizia, per
sentimento di umanità
Conclusione .
pag 3
7
14
19
27
30
41
46
Appendice - Maria provvidenza e soccorso di chi la prega .
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Varietà - esempi - I Maria mette in fuga il demonio allorché ci tenta
II.Maria ci fa vincere le tentazioni .84
III.Maria scampa da ogni pericolo chi a Lei è raccomandato .
IV.Maria scampa dalla morte i suoi divoti
V.Maria SS invita il suo giovanetto divoto allo stato religioso
83
87
88
90 {94 [272]}
{95 [273]}
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