Don Bosco – Massimino, ossia incontro di un giovanetto con un ministro protestante sul Campidoglio
mirate questa Veneranda Chiesa di Ara Coeli, la {69 [191]} bella colonna che ricorda la
definizione dommatica dell' Immacolato suo concepimento. Queste e migliaia di altre Chiese in
Roma e fuori di Roma, anzi in tutti i paesi della Cristianità proclamano altamente le glorie e la
protezione dell'Augusta Regina del Cielo e la universale venerazione di tutti i popoli.
S. Ma, caro Massimino, non ti sembra, che questo culto esagerato alla Vergine Maria sia
contrario ai libri sacri, allo stesso Santo Vangelo?
M. Mi sembra anzi che noi facciamo cosa affatto consentanea al Santo Vangelo. Noi
pregando Maria, recitiamo le parole con cui l'Arcangelo Gabriele la salutò, quando per ordine di
Dio Le annunziò il mistero della Incarnazione del Figliuolo di Dio. Dio ti salvi, o Maria, tu sei
piena di grazie, il Signore è teco; tu sei benedetta fra tutte le donne. Sarà da biasimarsi chi
indirizza alla Vergine quello che hanno detto e fatto gli Angeli? Aggiungiamo poi le parole di s.
Elisabetta, quando Maria {70 [192]} si recò in casa sua per servirla quale umile ancella: É
benedetto il frutto del ventre tuo. Faranno male i Cattolici, ripetendo le parole dell'Angelo e di
santa Elisabetta, registrate nel santo Vangelo? Mi ricordo ancora dell'altro fatto di Maria ai piè
della Croce. Allora Gesù come per darci l’ ultimo saluto, disse alla madre sua: O donna, ecco il
tuo figlio, e ciò dicendo accennava il prediletto discepolo Giovanni. Di poi voltosi a Giovanni
soggiunse: Figlio, ecco la Madre tua. Da quel tempo il santo Apostolo accettò e venerò sempre
la Vergine come madre sua. Tutti i Cattolici, tutti i Catechismi convengono che nella persona di
Giovanni debbasi intendere tutto il genere umano, e quindi la madre del Salvatore sia stata
costituita madre di tutti i Cristiani.
S. Tu mi dici delle belle cose, caro Massimino, ma non sai che cosa dirmi intorno alla
confusione, che i Cattolici fanno intorno al culto dovuto alla Vergine e a quello dovuto a Dio.
{71 [193]} Nelle Litanie, e nelle vostre preghiere dimandate grazie alla Vergine, mentre Dio solo
può concedere grazie, essendo esso autore di ogni bene, e tutte le altre creature non sono che suoi
umili servitori. Perché non distinguere le preghiere fatte a Dio da quelle fatte alla Vergine
Maria?
M. Se mai in qualche preghiera si trovassero espressioni indirizzate a chiedere grazie
direttamente a Maria, questo è sempre in modo deprecativo, vale a dire supplicando la Santa
Vergine ad intercedere per noi presso a Dio, ed ottenerci da lui quelle grazie, di cui abbiamo
bisogno.
Voi mi nominate le Litanie Lauretane. Or bene: osservaté. Quando noi preghiamo Dio
diciamo: Padre Celeste Iddio, abbiate misericordia di noi. Dio Figlio Redentore, Spirito Santo
Iddio, abbiate misericordia di noi. Ma quando preghiamo la Santa Vergine, usiamo ben altre
parole. Santa Maria, diciamo, Santa Madre di Dio, o Madre di Gesù Cristo,. pregate per noi.
Parimenti nel {72 [194]} Padre Nostro, pregando Dio diciamo: Dateci il nostro pane quotidiano,
rimetteteci i nostri debiti. Quando poi indirizziamo le parole alla santa Vergine, la supplichiamo
dicendo: Santa Maria Madre di Dio, pregate per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra
morte. Così sia
Ma voi mi sembrate commosso, avete qualche male, vi ho cagionato qualche dispiacere?
S. No, bambino mio, no, no, ma le tue parole mi ricordano
M. Vi ricordano qualche dispiacere, compatitemi, ma voi piangete, perché? Che cosa
avete, ditemelo? Io parlerò d'altro. Voi mi fate pena; non voglio offendervi.
S. O Massimino, Massimino, io sono infelice!
M. Ma perchè, ditemelo, chi sa che io non possa portar qualche conforto alle vostre pene.
S. Ho parlato con te, e nell'udirti a parlare io ricordava tutte le cose {73 [195]} da me
studiate nelle scuole, quando era di tua età, quando appunto godeva la pace del cuore, quando era
Cattolico. Nell'udirti poi a ripetere l'Ave Maria, mi ricordai delle ultime parole di mia madre
allora che stava per mandare l'ultimo respiro. Ginocchione coi miei fratelli intorno al suo letto
recitavamo colla moribonda quelle medesime parole; allora che la madre mia col morente labbro,
figlio, mi disse, figlio mio, sii costantemente divoto di Maria in vita, ed Ella sarà il tuo conforto
in punto di morte. Ma non dimenticarti di farle ogni giorno qualche preghiera. Madre, le risposi,
ve lo prometto e ve lo giuro, che non lascierò mai passare giorno in mia vita, senza innalzare
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