Don Bosco - Chi è D. Ambrogio? Diaologo tra un barbiere ed un teologo
Barb. - Ma il male sarebbe in ciò che il mio figlio sentendo parlar male di me, mi
perderebbe stima, e mi disubbidirebbe ed ascolterebbe più i cattivi compagni, che me suo padre.
Teol. - Questo è appunto anche il male che fa D. Ambrogio, perchè gettando il disprezzo
sui padri spirituali dei popoli, fa che le popolazioni loro perdono la confidenza in essi, ed invece
poi di ascoltarli, ascolteranno i cattivi compagni, i cattivi libri, i cattivi predicatori. E poi questa
non è cosa nuova, imperocchè hanno sempre fatto così.
Barb. - Chi ha sempre fatto così?
Teol. - I cattivi, cioè quelli che volevano ingannare le popolazioni.
Barb. - Portami un po' un esempio.
Teol. - Te lo porto subito, ed è l'esempio dei protestanti.
Barb. - Ebbene che cosa hanno fatto?
Teol. - I capi dei protestanti11 dapprima cominciarono a predicare in piazza come D.
Ambrogio, e col metodo di D. Ambrogio. {12 [256]}
Barb. - Davvero?
Teol. - Sicuramente; non andarono subito a dire alle popolazioni: « fatevi protestanti »,
ma cominciarono a gridare contro il Papa, i vescovi, il clero; e poi a poco a poco, quando le
popolazioni ebbero perduta la stima ai loro legittimi pastori, fecero il resto.
Barb. - E che così fecero?
Teol. - Cominciarono negare una verità, e poi un'altra, e poi una terza; così cominciarono
a ripudiare un sacramento, e poi un altro, e poi tutti, ma sempre poco per volta; ed ora crede
ciascuno quello che gli pare e piace; ma tutto cominciò dallo staccare le popolazioni dai loro
pastori, dal Papa, dai vescovi, e fare che il clero perdesse la stima.
Barb. - Io capito tutto, son contento ed ora conosco anch'io che D. Ambrogio è un falso
profeta. Quello che più mi persuase sono gli esempi dell'albero e del mio figlio. Ma e come
regolarci se venisse nel nostro paese?
Teol. - Ce lo dice S. Giovanni: schivarlo, fuggirlo12.
Barb. - E se andassi un po' a sentirlo per sola curiosità senza dar credito a quel che dice,
anzi riderne ora che lo conosco per quel che è?
Teol. - No, schivarlo per più ragioni.
Barb. - Quali sono queste ragioni? {13 [257]}
Teol. - La prima è il tuo stesso buon senso, perchè un uomo di spirito non va a sentire un
predicatore di piazza che grida: « tutti gli altri son cattivi, io solo son buono. » Barb. - E le
altre ragioni?
Teol. - La seconda si è per ubbidire a S. Giovanni che ci comanda di starne lontani. La
terza ragione si è, che un cattivo discorso non può mai far bene ad alcuno.
Barb. - Ciò è vero.
Teol. - La quarta ragione si è: affinchè D. Ambrogio la finisca una volta, imperocchè se
nessuno stesse ad udirlo, esso non potrebbe spandere le sue false massime
Barb. - Ciò è anche vero.
Teol. - La quinta ragione si è lo scandalo, perchè se un cattivo vede te, che sei buono, star
ad udirlo, si conferma sempre più nella sua falsa idea.
Barb. - Oh sta certo, caro teologo, che non andrò ad udirlo, io ho sempre da star in mia
bottega, e non ho quasi tempo ad andare ad udire i buoni predicatori: pensa se voglio andar ad
udir quelli del genere di D. Ambrogio.
10 Dove è tale zelo e dissensione, ivi scompiglio ed ogni opera prava. Ma la sapienza di lassù primieramente è pura,
di poi pacifica, modesta, arrendevole, fa a modo dei buoni, è piena di misericordia e di buoni fruiti, aliena dal
criticare, e dalla ipocrisia. Or il frutto della giustizia si semina nella pace da coloro che han cura della pace. (S.
Giacomo nella sua lettera cattolica, c. III, v. 16, 17, 18).
11 L'inventore della religione dei protestanti fu Martin Lutero ex-frate agostiniano tedesco, fuggito dal suo convento,
e poi ammogliatosi con la exmonaca Catterina Bore, malgrado il loro voto di castità. Il protestantesimo ebbe questo
bel principio circa 350 anni fa, cioè più di 1500 anni dopo la venuta di Gesù Cristo.
12 Se alcuno viene da voi, e non porta questa dottrina, noi ricevete in casa e nol salutate. (S. Giovanni, epist. II, v. 10.
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