Don Bosco - Sagra Congregazione de' Vescovi e Regolari, Consultazione per una Congregazione particolare
così una Società di voti semplici, perchè senza voti non vi sarebbero gli opportuni legami tra soci
e soci, e tra superiori ed inferiori. Tali norme furono poste in esecuzione in via di sperimento per
lo spazio di circa sei anni, decorsi i quali in vista del crescente progresso di Operai in palpabili
beneficenze a pro de' miseri, il zelante Sacerdote con le Commendatizie di molti Vescovi si
ricondusse in Roma per ottenere nella sua qualifica di Fondatore, e Superiore Generale la
conferma Apostolica della sua Società. Accolse Sua Santità benignamente le preci e degnossi
commettere l'esame di questa benefica Società nonchè delle Regole, che in quel tempo erano
scritte in volgare idioma a questa S. Congregazione. L'una e le altre furono maturamente
discusse, e fattane relazione all'Oracolo Santissimo nel, giorno primo Luglio 186!i, come suole
praticarsi conforme alle norme esposte nella {53 [389]} prima Appendice della' Collettanea dell`
Emo Bizzarri, si devenne ad un formale Decreto di lode, dove il S. Padre memoratam Societatem
attentis Litteris Commendatitiis praedictorum Antistitum uti Congregationem votorum
simplicium, sub regimine Moderatoris Generalis, salva Ordinariorum jurisdictione ad
praescriptum Sacrorum Canonum, et Apostolicarum Constitutionum amplissimis verbis
laudavit, et commendavit, prout praesentis Decreti tenore laudat, atque commendat, dilata ad
opportunius tempus Constitutionum approbazione. E per esprimere il Sovrano gradimento
concesse che l'attuale Moderatore, ossia Rettore Maggiore in suo munere quocad vixerit
permaneat. Sommario N. 2. A tale Decreto furono annesse tredici animavversioni per riformare
le Regole Sommario N. 3, le quali senza indugio vennero in parte ammesse nelle Costituzioni
composte in latino. e quindi stampate in Torino coi tipi della stessa Società Salesiana nel 1867.
Per cui dopo un quinquennio di esperimento si condusse il Superiore Generale in Roma
allegando dei riflessi, pei quali si era deciso a modificarne alcune, come lo comportava lo scopo
del novello Istituto, e tralasciare delle altre per non comprometterne l'esistenza innanzi al rigore
delle leggi Civili. Tali Regole furono trasmesse alla S. Sede con una memoria, in cui il prelodato
Fondatore dimandava l'approvazione dell'Istituto., e delle Regole, nonchè la facoltà di concedere
le Dimissorie a quei suoi Allievi. che erano chiamati allo stato Ecclesiastico. Tale memoria
veniva accompagnata da lettere Commendatizie di ventiquattro Vescovi, i quali tutti attestavano
la prodigiosa utilità, che la Chiesa, e la Società traeva dal novello Istituto. Fra queste si leggono
quelle di due Emi Porporati cioè dell' Emo Cardinale Deangelis Arcivescovo di Fermo, il quale
attesta di aver veduto coi propri occhi il bel numero di giovanetti quivi educati, ritolti all'ozio, e
alla miseria alla feconda carità del degno Sacerdote che n' 3 Capo e Direttore supremo, lo zelo
vivo, e indefesso per crescerli nella pietà, così ne' mestieri conformi al loro genio, e alla loro
condizione, e il frutto da ultimo non comune, che si scorge ne' stessi giovanetti, e le speranze che
debbono concepirsi nell'avvenire; e quelle dell' Emo {54 [390]} Cardinale Antonucci nel
commendare: l'Istituto e le Regole; dichiarò, di essere mosso dal desiderio della gloria di Dio, e
della salute delle anime, come anche per gratitudine di animo inverso questa Pia Società, quae
modo non paucos huius Civitatas, et Dioecesis infortunatos adolescentes complures orphanos
propter ultimam cholera-morbi tristissimam invasionem liberatiter, ac peramanter alit, et
instituit.
Si manifestarono allora per parte del postulante alcune difficoltà che sarebbero occorse
nella esecuzione delle tredici animavversioni, segnatamente sulla quarta relativa alla concessione
delle dimissorie, nonchè sopra la quinta con quale richiedeva il Beneplacito Apostolico pro
alienationibus, ac debitis contrahendis. Se nonchè la S. Sede tutto ponderato, e procedendo a
grado a grado secondo l'accennata norma nel 1 Marzo 1869 emise il Decreto di approvazione e
conferma dell'Istituto in genere, differendo a più opportuna circostanza di sanzionare le
Costituzioni, dopo che sarebbero state emendate «attentis litteris commendatitiis plurimorum
Antistitum enuntiatam piam Congregationem, uti societatem votorum simplicium sub regimine
Moderatoris Generalis, salva Ordinariorum jurisdictione ad formam sacrorum Canonum, et
Apostolicarum Constitutionum, quae emendundac erunt juxta animadversiones». Peraltro il S.
Padre relativamente alle lettere dimissoriali benignamente concesse che il Superiore Generale
avesse la facoltà di rilasciarle agli alunni, che aveano dato il nome alla pia società prima di
compiere l'anno quattordicesimo ita tamen ut si a pia Congregatione quavis de causa
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