Don Bosco - Esercizio di divozione alla misericordia di Dio
paesi cattolici ove abbiamo tanti aiuti per salvarci! Come Signore supremo ci ha dato l'esistenza;
come padre ci ha conservati, come Redentore ci ha riscattati. E che diremo d'un beneficio così
grande qual è il sacramento della penitenza, la cui mercè noi possiamo riacquistare l'amicizia
d'Iddio perduta col peccato? Però non finirono qui i divini favori; volle di più provvederci di tutti
i mezzi necessari a fortificare la nostra debolezza, e 'mantenerci in grazia sua. Ci ha dato le
chiese dove noi possiamo intervenire alle sacre funzioni; ci assicura che questo santo luogo è
casa sua, e che chiunque ivi dimanderà qualche cosa, ne sarà infallibilmente esaudito: {104
[174]} in ea omnis, qui petit, accipit. Inoltre il misericordioso nostro Iddio conoscendo la nostra
inclinazione al male, le passioni, gli abiti cattivi che ci portano e stimolano a nuove ricadute, per
rimedio efficacissimo alla nostra fragilità istituì il Sacramento eucaristico in cui col proprio suo
corpo e col suo sangue preziosissimo ci fortifica contro ad ogni assalto del nemico dell'anima
nostra, e ci fa invincibili a' suoi sforzi. Siccome per lo stato miserabile in cui ci troviamo
potremmo essere atterriti dalla grandezza di questo Sacramento, così egli c'invita con quelle
amorosissime parole: venite a me, o voi tutti, che siete affaticati e deboli, io fortificherò {105
[175]} la vostra stanchezza: venite ad me omnes qui laboratis et onerati estis, et ego reficiam
vos. Comanda poi a' suoi ministri, che facciano a noi una dolce violenza e quasi ci costringano a
frequentar questo grande Sacramento, compellite intrare.
Noi non sappiamo il modo di pregare, nè quali cose si debbano a Dio dimandare; il Divin
Salvatore ci ha insegnato il Pater! il Pater! che è un'orazione colla quale noi possiamo pregare
efficacemente Iddio senza pericolo di domandare cose le quali non facciano per la nostra
salvezza.
Il tempo in cui più d'ogni altro abbiamo bisogno della misericordia Divina è senza dubbio
il punto {106 [176]} di morte; quando sfiniti di forzo il demonio si adoprerà con ogni arte a fine
di guadagnarci. Oh quanti rimedi ci procurò Iddio! Il Viatico che ci fortifica, l'estrema unzione,
la quale scancella i peccati se ancor in noi ne rimanessero, la benedizione papale, per cui ci viene
compartita l'indulgenza plenaria; molte altre benedizioni e preghiere che la Chiesa impone di fare
per tutti coloro che si trovano in quegli ultimi momenti; questi sono tutti tratti di pura
misericordia e bontà Divina per dimostrarci quanto gli sia cara la nostra salvezza. Ma a che
tendono tutti questi tratti della misericordia Divina? Tendono ad innamorare quelli che vivono
ancora nella {107 [177]} Chiesa militante della celeste gioia che si gode nella Chiesa trionfante.
Imperciocchè lo stesso Salvator nostro G. C. è capo della Chiesa in cui noi ancora viviamo, la
quale altro non è se non un passaggio alla gloria della Chiesa trionfante, della quale parimente è
Capo lo stesso G. C delizia di tutti que'beati. Egli desidera grandemente fare di queste due chiese
un solo regno di santi, perciò non ha risparmiato alcuna cosa che potesse giovare alla salvezza
delle anime, talmente chè chiunque si perda, è di sua propria colpa non volendosi servire de'
mezzi che Iddio gli ha procurati. Ma quando verrà quel desideratissimo tempo in cui lasciando
l'esilio di questo mondo {108 [178]} ci uniremo perfettamente con Dio nella Chiesa dei beati?
Fedeli miei cari, è certo che abbiamo colasse un posto preparato per ciascuno di noi, è certo che
il Signore ci vuole tutti salvi con lui, è certo altresì che breve è il tempo della vita presente e da
questo tempo dipende la nostra celeste beatitudine. Eh coraggio adunque, il regno della gloria ci
fu acquistato dal nostro Salvatore, egli è il mezzo, la guida e la corona, e non vi manca altro che
la nostra cooperazione. Ci toccherà patire qualche cosa in questi pochi giorni di vita che ancora
ci restano; ma se paragoniamo questi brevi patimenti col premio eterno che ci è apparecchiato in
cielo, ah no, non {109 [179]} hanno paragone alcuno. Qui si patisce per poco, là si godrà per
sempre; qui ci toccherà patire fame, sete, tribolazione ed anche la morte; non importa, questo
sarà compensato con un gaudio, con un'allegrezza di perfetta e compiuta felicità e con quella
gloria che noi possiamo immaginare bensì, ma non mai comprendere, nè, mai esprimere, se non
con dire che saremo per sempre col Signore; semper cum Domino erimus.
Ah! sia dunque vero che noi conformemente alle speranze dateci dalla Fede, e ravvivate
in questo divoto esercizio nel contemplare la Misericordia Divina, possiamo un giorno trovarci
nel regno de' beati, in compagnia della {110 [180]} Beatissima Vergine, de' Santi Angeli custodi,
di tutti i Santi e di tutte le Sante del paradiso! E sia pur vero che possiamo trovarci in quel regno,
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