Don Bosco - Le due orfanelle
In una città del Veneto da non molto tempo sparlavasi in un pubblico convegno di un
ottimo ed intrepido vescovo che molto onora quelle provincie colla sua scienza e pietà. Quei
meschini condannavano la fortezza del vescovo nel difendere le ragioni del capo augusto della
chiesa, quando un cotale {85 [293]} che più degli altri stimavasi di spirito forte si levò ed
infiammato d'ira e di bile alzò il destro braccio gridando: Oh! io, io stesso con questa mano, con
questo pugno vorrei avere il piacere di configgere un coltello nel seno di quel papista, di quel
nemico e traditore della patria. Lo sciagurato dall'enfasi con cui parlava ben dava a vedere
l'interna compiacenza dell'animo ed il maligno desiderio del cuore. Ma la mano di Dio che non si
è ancora abbreviata lo colpì terribilmente dimostrando che non andrà impunito colui che osa
innalzar la voce o la mano contro gli unti del Signore. Quel miserabile nella sera medesima in
una caduta si ruppe e sfracellò quello stesso braccio destro che voleva vibrare contro il vescovo.
A spalle, d'uomini fu portato alla desolata moglie e la famiglia atterrita dovette con dolore
chiamare i chirurghi perchè venissero all'amputazione del braccio offeso, per salvare almeno la
persona dalla morte. Molti furono testimoni di questo fatto; {86 [294]} altri andavano ripetendo:
è un caso orribile, ed altri esclamavano: per quoe peccaverit homo, per hoec et torquetur; nella
stessa guisa che peccherai sarai tormentato.
Terribile esempio.
In una conosciutissima città d'Italia di cui si tace il nome per degni motivi, avvenne un
fatto tremendo e deplorabilissimo. Dettavansi con molto frutto gli esercizi spirituali in una
numerosa casa di donne e ragazze ricoverate. I direttori spirituali ed i superiori erano consolati e
vedevano con gioia che la pasqua di quest'anno 1862 in cui preparazione davansi gli esercizii
fosse un vero passaggio del Dio delle misericordie fra quelle mura dove per lo più teneva sede il
maligno spirito. Parecchie donne e ragazze tocche dalla divina grazia spontaneamente chiesero di
accostarsi ai SS. Sacramenti della Penitenza e dell'Eucaristia. Esse bramose di mandare ad
esecuzione il loro proponimento andavansi con sollecitudine {87 [295]} preparando e le
compagne invitavano ad associarsi seco loro onde aver la pace del cuore e recar consolazioni
maggiori ai pii direttori. Un gran numero tenne l'invito amorevole, ma una giovanetta nei 16
anni, alta di persona e robusta, d'aspetto avvenente, d'indole altera ed assai istrutta vedeva di mal
occhio quel pio divisamento. Essa per distoglier le compagne dall'eseguirlo prese a beffeggiarle e
deriderle in ogni maniera; ma per fortuna le maligne arti furono inutili. Venne il giorno di pasqua
in cui dovevano quelle donne accostarsi alla mensa Eucaristica, ed una che si trovava male in
arnesi chiese a quella sciagurata giovanetta una veste ad imprestito; ma essa rispose con maligno
e beffardo riso: Volentieri te la impresterei se si trattasse di qualunque altra cosa, ma per
accostarti alla Comunione nol farò giammai; io non voglio che la mia roba sia in questo modo
contaminata. Ciò nondimeno quella accostossi alla Comunione, e se la sua persona non era ben
ornata {88 [296]} al di fuori, la sua anima fu assai più abbellita ed onorata dal celeste sposo che
la venne a visitare. Nel medesimo mattino si portò il SS. Viatico ad alcune donne che non
poterono colle altre far la Comunione. Tutte le ricoverate passando il SS. Sacramento
s'inginocchiarono e pregarono, solo quell'infelice giovanetta rimase in piedi in atto di disprezzo,
burlandosi anche ad alta voce di Dio e dei Sacramenti e la sua empietà andò tant'oltre che le
compagne ne furono scandolezzate e profondamente commosse. Da quel punto essa parea che
operasse a bello studio quanto di male poteva dettarle il maligno spirito. Spergiuri, bestemmie,
sconcie parole ed atti non avevan termine, e visto che sopra il suo letto stava appeso il crocifisso,
sdegnosamente lo staccò. Infelice! I buoni consigli e le ragioni delle compagne più a nulla
giovano ed in questo medesimo giorno in terribile guisa debbono aver fine per sempre
gl'insensati tuoi scandali! ...
In sulla sera datosi il segno di recarsi {89 [297]} in cappella per la benedizione col SS.
Sacramento, tutte le altre donne e ragazze ricoverate vi andarono con molta divozione, solo
quella sciagurata giovine non volle saperne; anzi pazzamente alterandosi gridò: E quando
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