Don Bosco - Vita di S. Pancrazio martire [4a edizione]
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Capo VI. Stato attuale di questo Santuario.
Prima di por fine al racconto delle maraviglie da Dio operate ad intercessione di s.
Pancrazio credo far cosa grata al lettore col dare un cenno sullo stato attuale di questo Santuario.
Giungendo colà ti si presenta alla vista una chiesa abbastanza bella per darti un'idea di
esservi qualche grave motivo che in tante guise e da tante parti attrae genti di ogni condizione.
Da un'iscrizione scolpita sull'alto della facciata apparisce come gli Agostiniani andarono al
possesso di questa chiesa nell'anno 1647 e la arricchirono di molti ornamenti.
Nell'anno 1771 i medesimi Padri ristorarono il fabbricato annesso e la medesima chiesa
che continuarono ad. ufficiare fino al 1801, quando nella soppressione quasi generale degli
ordini religiosi, quei monaci dopo oltre un secolo e mezzo di dimora ne furono allontanati..
D'allora in poi la direzione di questa chiesa venne affidata ad un cappellano che ha il titolo di
Rettore. Sopra la porta della chiesa é scritto: Indulgenza plenaria quotidiana. Tale indulgenza fu
conceduta da Pio VI. {80 [20]}
Questo Pontefice nel desiderio dì animare i fedeli cristiani a ricorrere spesso e con fiducià
a s. Pancrazio ne' vari bisogni della vita, con un decreto dato in Roma il 17 marzo 1778,
concedette indulgenza plenaria a tutti quelli, che confessati e comunicati in qualsiasi giorno
dell'anno visiteranno questa chiesa.
Appena entrato in chiesa l'occhio resta portato sopra la cappella del Santo, che forma un
vero santuario. Dietro l'altare esiste tuttora il pilone fatto costruire dal Casella nel 1451. In esso è
rappresentata la comparsa di s. Pancrazio, siccome fu detto quando abbiamo raccontato l'origine
del Santuario. A' pie' del Santo avvi la moglie ed il marito col paroco, i quali rendono grazie a
Dio per i benefizi ricevuti. Sotto l'altare avvi un'insigne reliquia del Santo, che pare essere una
parte considerevole dell'osso di un braccio. Sopra l'altare avvi una statua del Santo. La nicchia,
l'altare, le pareti sono ornate di quadri, pitture, cuori, gambe, braccia, busti di cera e di argento,
portate dai fedeli in segno di gratitudine per le grazie da loro ricevute.
Il presbiterio è cinto da cancelli di ferro e sormontato da una cupola coperta di pitture
antiche, le quali rappresentano i prodigiosi {81 [21]} favori, che in parte noi abbiamo riferito.
Fuori del cancello, sulla facciata della cappella interna, vi sono pitture che rappresentano
minutamente i fatti prodigiosi che diedero origine al Santuario.
Dietro e attorno della cappella del Santo trovasi uno spazioso corridoio, le cui mura sono
tutte coperte di quadri rappresentanti un'immensità di grazie ricevute e di miracoli operati. Nè
essendovi spazio bastante per poterli appender tutti, in gran numero rimangono ammucchiati a
parte. Tra gli altri uno attira l'occhio dell'osservatore. Esso è assai recente e rappresenta un
cannoniere, che nella guerra di Crimea trovandosi in grave pericolo della vita si raccomandò a
san Pancrazio e ne fu salvo. Ritornato in patria andò a ringraziare il suo celeste benefattore, ed
alcuni mesi dopo portò un quadro che con viva espressione rappresenta tale avvenimento. Qua e
là poi si vedono bastoni di varia grossezza e lunghezza, stampelle e gruccie di ogni forma, di cui
parecchi infelici servironsi per venire al Santuario; nè più occorse loro doversene servire pel
ritorno, partendosi interamente guariti. Quelle stampelle, grucce; bastoni sono a fasci appesi alle
mura e formano il più bel trofeo della potenza divina, e dell'efficace protezione di s. Pancrazio.
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Nella chiesa ci sono quattro altari, nella sacrestia avvi una reliquia del Santo, che da
quanto appare deve essere l'osso di un dito delle mani. Ogni angolo della chiesa inspira rispetto e
venerazione.
In questi ultimi tempi codesto santuario fu totalmente ristorato, ornato, abbellito,
arricchito ed ampliato merce le cure dello zelante attuale Rettore Sacerdote Carlo Palazzolo.
Esso ha qui regolare dimora. Lungo l'anno fa catechismo e scuola ai fanciulli del
vicinato, che con difficoltà potrebbero recarsi al paese di Pianezza; celebra ivi tutti i giorni la
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