Don Bosco - La Repubblica Argentina e la Patagonia. Lettere dei missinari salesiani
Come figlio affezionato ed ubbidiente alla S. Sede, espongo alla E. V. Rev.ma un progetto,
che in questi tempi parmi si possa effettuare a benefizio di una vasta regione, forse l’ unica in cui
finora il Vangelo non abbia ancora potuto far sentire i misericordiosi effetti della fede in Gesù
Cristo.
Questa regione è nota sotto al nome di Pampas e Patagonia, o terre Magellaniche nell’
America del Sud. Essa è compresa tra {219 [305]} 1’ Oceano Atlantico ed il mar Pacifico o
Grande Oceano e si estende dal grado 34 al 60, e se a queste si uniscono le isole vicine colla
catena de' selvaggi, che si estende quasi sino all’ Equatore viene a formare un continente uguale
all’ Europa. Trent’ anni dopo Cristoforo Colombo, i celebri viaggiatori Cabotto e Magellano ne
fecero conoscere 1’ esistenza, ma non ci poterono penetrare. Dopo di loro vari coraggiosi
evangelici operai ne fecero prova in diverse epoche e alcuni lavorano ancora presentemente; ma i
loro sforzi e i loro progressi furono momentanei. Il nome di Gesù risuonò fino al grado 45, ma di
nuovo quelli dovettero retrocedere e limitarsi agli attuali confini della Repubblica Argentina e
del Chili. Nella Patagonia adunque sia per la vasta superficie e la scarsezza degli abitanti, sia per
l’ indole feroce e statura gigantesca dei medesimi, sia ancora per la crudezza del clima (il caldo
sta dai 6 agli 8 centigradi nell’ estate) si poterono ottenere pochi vantaggi, e la geografia
annovera quella vastissima regione fra quelle, in cui nè Cristianesimo nè civiltà potè finora
penetrare, nè alcuna autorità civile od ecclesiastica vi potè estendere la sua influenza {220 [306]}
o il suo impero. In questi ultimi tempi apparvero alcuni albori di speranza e di misericordia
divina, da che varie città, parecchi paesi della Repubblica Argentina, fondati in vicinanza dei
selvaggi, iniziarono con essi quasi insensibilmente sociali relazioni, a segno che talvolta si
possano avvicinare, parlare ed anche esercitare qualche promiscuo commercio. Chi tenne dietro
a tali avvenimenti, giudicò che una prova potrebbe tentarsi con probabilità di frutto spirituale.
Alcuni anni addietro si trattarono col Cardinale Bernabò, di gloriosa memoria, vari progetti, che
pure vennero esposti al S. Padre. Uno fra gli altri parve preferibile, che S. Santità benedisse e ne
incoraggiò la prova. Il progetto che parve doversi preferire consisteva nello stabilire ricoveri,
collegi, convitti e case di educazione sui confini selvaggi. Iniziate relazioni con i figli tornerebbe
facile comunicare coi parenti, e quindi a poco a poco farsi strada in mezzo alle loro selvaggie
tribù. Avuta pertanto la benedizione del S. Padre, mi sono messo in comunicazione col console
Argentino in Savona e per di lui opera si trattò coll’ Arcivescevo di Buenos-Ayres, col
Presidente della {221 [307]} Repubblica Argentina e col Municipio di San Nicolas de Los
Arroyos. Dopo due anni di trattative si conchiuse che dieci Salesiani colà si recassero per
consacrarsi a quel nuovo genere di missioni, aprendo un ospizio in Buenos-Ayres, come luogo
centrale, ed un collegio a S. Nicolas. Questa città, essendo confinante coi paesi dei selvaggi,
darebbe campo ai Salesiani di studiare la lingua, la storia, i costumi di quei popoli, e forse
preparare tra gli stessi allievi qualche missionario indigeno, che potesse servire come di guida tra
i selvaggi.
Ospizio in Buenos-Ayres.
Stabilita la partenza dei Salesiani, questi si diedero con alacrità allo studio della lingua,
della storia e dei costumi di quei paesi. Preparato quindi il necessario corredo pel culto religioso,
pel personale e pel suppellettile di camera e scuola, si recarono a Roma per avere la benedizione,
e cosi la missione cogli opportuni consigli del Vicario di G. C. Muniti poscia dalla E. V.
Reverendissima delle facoltà di missionari Apostolici, al giorno 14 novembre 1875 partirono
{222 [308]} per 1’ America del Sud, e al 14 del susseguente mese dicembre giunsero nella
capitale della Repubblica Argentina. Avevano seco un Breve del S. Padre con una
commendatizia del Card. Prefetto della sacra Congregazione degli affari ecclesiastici
straordinari, pel che furono accolti con molta benevolenza dalle autorità civili ed ecclesiastiche.
Dei Salesiani tre rimasero nel mentovato ospizio e chiesa di Mater Misericordiae per occuparsi
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