Cagliero11-giugno-2013-ITA


Cagliero11-giugno-2013-ITA

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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Dicastero per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
Carissimi Salesiani ed amici della
missione salesiana,
giugno - il mese del Sacro Cuore
di Gesù - ci offre un'occasione per rilan-
ciare la radicale testimonianza di vita
evangelica! Papa Francesco, con il suo
stile profondo, semplice e molto missio-
nario, ci spinge verso le 'periferie' del
mondo!
Dopo tre anni di lavoro è stato final-
mente approvato dal rettor Maggiore e il
suo Consiglio e pubblicato - il 24 gennaio
2013 - un breve documento su La For-
mazione Missionaria dei Salesiani di
Don Bosco” (http://www.sdb.org/it/
Dicasteri/Missioni/Formazione_Missionaria)
per tutti i Salesiani del mondo, firmato
dal Consigliere per la Formazione e dal
Consigliere per le Missioni.
Sembra una contraddizione! Nonostan-
te siamo presenti in 133 Paesi del mon-
do, la vita del salesiano ordinario si limi-
ta alla propria realtà locale, dimentican-
do di far parte della grande comunità
mondiale nella quale ogni salesiano è
incorporato per la propria professione
religiosa (C. art.59). Proprio nel mondo
globalizzato abbiamo bisogno moltissimo
dell'esplicita formazione missionaria.
Senza la formazione missionaria non pos-
siamo aspettarci una vita di radicale te-
stimonianza evangelica!
Ringrazio di cuore tutti coloro che
hanno collaborato alla stesura del docu-
mento! Ringrazio gli Ispettori, i Delegati
di formazione, i Delegati di animazione
missionaria che hanno già aiutato i con-
fratelli a conoscere questo documento.
Invito ognuno a prendere in mano ed a
conoscere il documento.
Affido tutto il cammino a Maria, la
prima discepola e missionaria di Gesù!
D. Václav Klement, SDB
Consigliere per le Missioni
Sacro Cuore di Gesù
manda buone e degne vocazioni salesiane!
D on Bosco ebbe una grande devozione al Sacro Cuore, devozione
che si esplicita nella sua caratteristica insistenza sulla frequente
confessione e comunione e sulla partecipazione alla Messa quotidiana,
colonne che devono reggere il suo edificio educativo. La raccomandava
molto ai suoi giovani; fece stampare i libretti dei “Nove Uffici” e della
Guardia d'Onore”; incaricò Don Bonetti di scrivere il “Mese in onore
del S. Cuore”. Il Primo Venerdì del Mese in onore del S. Cuore era pre-
scritto nel Regolamento dell'Oratorio. La Coroncina al S. Cuore di Gesù
era un'altra pratica contemplata nel Giovane Provveduto. Cogliendo la
parte concreta e valida di questa devozione per la sua opera alla gio-
ventù pericolante, Don Bosco voleva che si esternasse in opere buone,
allontanando il prossimo dal peccato ed avviandolo al bene. Verso la
fine della sua vita accettò la richiesta di Papa Leone XIII e costruì con
grandi sacrifici la Basilica del Sacro Cuore a Roma.
Il suo primo successore, Don Michele Rua, consacrò la Congregazione
Salesiana al Sacro Cuore nel 31 dicembre 1899 e, in quell’occasione,
fece giungere a tutte le case una “istruzione” su questa devozione.
Mise in rilievo la sua importanza specialmente per le Case di formazio-
ne, e chiese che i Noviziati fossero dedicati a Lui. Alcuni giorni prima di
morire Don Rua chiese Don Francesco Cerutti che fosse composta una
preghiera al Sacro Cuore per le vocazioni. Gli fu presentata la preghie-
ra riportata sotto: egli la approvò, la recitò e chiese che una copia fos-
se posta sotto il suo cuscino:
O O cor Jesu sacratissimum,
ut bonos et dignos operarios
Cuore Sacratissimo di Gesù
affinché tu mandi
piae Salesianorum Societati mittere! buoni e degni operai
et in ea conservare digneris
alla Pia Società Salesiana
te rogamus audi nos!
e li mantenga fedeli in essa,
Ti preghiamo, ascoltaci!
Il Cristo, Parrocchia salesiana, Victorias, Filippine
Un'intervista di D. Américo Chaquisse, Superiore della Visitatoria del Mozambico in portoghese
con sottotitoli in italiano.
http://vimeo.com/66385990

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Una buona guida spirituale è il segreto per essere un felice missionario
D al momento che prima di diventare salesiano
ero un insegnante di inglese, ho fatto la do-
manda di essere missionario in un Paese di lingua ingle-
se, in Europa o altrove. Sono rima-
sto sorpreso quando, nel 2003, co-
me diacono, l’Ispettore mi ha pro-
posto di recarmi in Ungheria! Ho
esitato, ma poi ho accettato di la-
vorare in Ungheria per 3 anni. Men-
tre facevo l’ultimo anno di teologia
in Polonia, ho anche provato a stu-
diare l’ungherese, ma l'ho trovato
così difficile e complesso che mi
addormentavo ogni volta che pro-
vavo a studiarlo. L'anno successivo,
dopo la mia ordinazione sacerdota-
le, sono andato in Ungheria come
primo missionario europeo del
Progetto Europa!
I miei primi 3 anni sono stati dedicati soprattutto allo
studio della lingua. Per 8 mesi ho frequentato il corso
intensivo di lingua all'Università di Debrecen a Buda-
pest. Ma la lingua e la cultura mi sembravano così stra-
ne e difficili! Mi sentivo come un bambino perché non
potevo comunicare. Ho perso la mia indipendenza. Ho
sofferto psicologicamente e spiritualmente. In realtà,
ho voluto lasciare Ungheria per 3 volte. Guardando in-
dietro, questa esperienza mi ha insegnato a capire e
accettare gli altri nello stesso modo in cui voglio che la
gente mi capisca e mi accetti.
Dopo il corso sono stato mandato a Péliföldszentke-
reszt dove ad un salesiano è stato dato il compito di
guidare la mia introduzione alla nuova lingua e cultura.
Con il suo aiuto ho avuto il coraggio di "prendere il lar-
go"! Ma ci sono stati giorni in cui ero sconvolto e non
avevo la voglia di insegnare perché gli studenti prende-
vano in giro il mio modo di parlare l’ungherese. Solo
quando ho imparato a ridere dei miei errori mi sono
sentito ’liberato’ e ho preso il coraggio di parlare. A
poco a poco ho trovato tanti buoni amici che mi hanno
aiutato per la mia predicazione e e nelle traduzioni.
Ora parlo e scrivo in ungherese con pochi errori. Grazie
alla fatica che ho fatto nei miei primi anni.
Anche se l'Ungheria è stata evangelizzata nel X secolo,
la persecuzione comunista dal 1950 al 1990 ha quasi
spazzato via il cristianesimo. Tuttavia, abbiamo con-
statato che è più facile parlare di
Don Bosco e della sua pedagogia co-
me punto di partenza per l'evange-
lizzazione, perché il Sistema Preven-
tivo è permeato dal Vangelo. L'at-
mosfera accogliente delle nostre
scuole e negli oratori diventa spesso
il punto di partenza, che suscita in-
teresse per la fede. Dal 2010 ho la-
vorato nella nostra scuola salesiana
per gli Zingari in Kazincbarcika. Mol-
ti dei ragazzi e degli insegnanti sono
stati battezzati dai genitori zingari,
ma non praticano la loro fede cri-
stiana. Una moltitudine di ragioni
diverse rendono il nostro lavoro in
molte aree complesso, dove vi è un grande e urgente
bisogno non solo della nuova evangelizzazione, ma an-
che del primo annuncio. Così, ho deciso di rimanere
qui per sempre come missionario.
Nel 2010 D. Klement mi ha invitato a partecipare al
corso di orientamento per i nuovi missionari e ho rice-
vuto la croce missionaria a Valdocco.
La ricerca di una guida spirituale non è un compito fa-
cile ma è indispensabile per ogni missionario. Se io so-
no ancora un missionario in Ungheria oggi, è perché ho
un direttore spirituale salesiano regolare e stabile. Lui
è la persona con cui posso parlare in qualsiasi momen-
to. Inizialmente è stato abbastanza difficile, ma con il
tempo ho preso più coraggio per aprirgli i miei pensie-
ri, desideri e opinioni. Adesso sono diventato più certo
della mia vocazione missionaria e sono diventato spiri-
tualmente più stabile ad affrontare le sfide. Grazie alla
mia guida spirituale, sono felice come missionario in
Ungheria. Ho imparato ad amare di più i giovani e, di
conseguenza, sono arrivato più vicino a Dio!
D. Robert Kukuczka
Polacco, missionario in Ungheria
Intenzione Missionaria Salesiana
Regione Europa Ovest - Spagna, Portogallo, Francia - Belgio (Sud)
Affinché i confratelli della Regione Europa Ovest, vocazionalmente più arida tra
tutte le otto Regioni salesiane nel mondo, continuino nell'anno della Fede a
costruire una cultura vocazionale con fede, entusiasmo e pazienza.
La Regione Europa Ovest é composta da 8 Ispettorie e circa 1.450 confratelli; é
l’unica delle otto Regioni salesiane senza un noviziato aperto, con tre novizi nell'anno
scolastico 2012-2013. Gli ambienti fortemente secolarizzati, la scarsa natalità e l’età
media molto alta dei confratelli, non favoriscono le vocazioni alla vita consacrata in
genere. Preghiamo che l'anno della Fede e il passaggio delle reliquie di Don Bosco attraverso la Regione
conformino i confratelli nella vita di fede, suscitino un nuovo entusiasmo e passione per costruire anche
oggi una cultura vocazionale tra i giovani nei nostri ambienti.