Invito gli Austriaci a cantare le lodi di Dio
la stessa melodia d’amore, ma con un nuovo ritmo!
D urante il noviziato, dopo la breve visita di uno degli
ispettori della Spagna che hanno presentato a noi la
realtà dei Salesiani e la scarsità di vocazioni in quel
Paese, ho pensato: "Siamo 22 novizi per due Ispettorie, perché
non darne 3 o 5 alla Spagna, in modo da aiutarli a decollare di
nuovo?“ Ma presto mi dimenticai di questa proposta fino a
quando don Alencherry, in visita, ha presentato a noi 60 Post-
novizi i bisogni missionari della Congregazione. Durante il Capi-
tolo Generale 26 ho letto la buona notte dell‘Ispettore del
Vietnam, nella quale ha descritto le difficoltà che attraversano
per continuare l'opera di Don Bosco. Questo mi ha fatto decide-
re di parlare con il mio Direttore e, successivamente, con il
mio Ispettore.
Con il loro permesso ho presentato la mia domanda di andare in missione e il Rettor Maggiore mi ha
mandato in Austria. Certo, non è stato facile per me decidere di diventare un missionario. Ho pensato alla
mia ex-Ispettoria ATE, ai confratelli, alla mia famiglia, al tipico dinamismo africano salesiano. Ma quando
Dio chiama non ci si può allontanare da Lui.
Il Corso per i Nuovi Missionari a Roma mi aveva preparato ad af-
frontare una nuova realtà in un mondo nuovo con una nuova cultura.
Quando affronto delle difficoltà, mi ricordo quello che ho imparato du-
rante il corso. A volte, sorrido quando mi rendo conto che ciò che era
stato previsto durante il corso accade a me realmente. Uomo avvisato,
mezzo salvato!
Ma la mia forza è nella preghiera personale. I confratelli sono an-
che un altro grande pilastro. Mi aiutano a stare in piedi e superare i
miei momenti difficili di introduzione iniziale in una nuova cultura, in
una nuova Provincia, con amore e comprensione.
"Andate in tutto il mondo ...". Come missionario in Austria mi vedo
come un portatore del Vangelo, uno che invita i figli di Dio a cantare la stessa melodia d'amore, ma con un
nuovo ritmo. Un tipo di "remix"! Se i giovani non si rivolgono a noi, abbiamo bisogno di andare da loro. E
quando andiamo da loro, è Don Bosco che va da loro. L'idea di essere un altro Don Bosco mi aiuta a entrare
in contatto con i giovani. Ma un Don Bosco africano sorprende spesso le persone. Eppure, lo considero come
una buona occasione per creare una nuova forma di amicizia.
Con l'amore e il sostegno di tutti i miei confratelli, l'Austria, che era una terra straniera per me, sta
diventando sempre di più la mia patria!
Cl. Simplice Tchoungang
Cameroonese, missionario in Austria
Intenzione Missionaria Salesiana
AFRICA - Per i giovani salesiani in Africa che si preparano al sacerdozio
Perché i salesiani candidati al sacerdozio in Africa crescano come veri
discepoli di Cristo buon pastore, che offre la sua vita totalmente per
il bene delle sue pecore.
Il Signore continua a chiamare in gran numero giovani del continente africano
alla vita consacrata e alla vita sacerdotale. Oggi sono tre i centri di studio teo-
logico e diverse comunità salesiane che in Africa accompagnano circa 150 sale-
siani candidati al sacerdozio nell’ultima tappa della formazione specifica a
Lubumbashi – R.D. Congo, a Nairobi – Kenya e a Yaoundé – Camerun.
Preghiamo che crescano veri discepoli di Cristo buon pastore, che offre la sua vita totalmente per il bene
delle sue pecore.
Puoi trovare i numeri precedenti di “Cagliero 11” su purl.org/sdb/sdl/Cagliero