Cagliero 11 dicembre 2016 - ITA


Cagliero 11 dicembre 2016 - ITA

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Nome società
Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
L e Porte Sante della Misericordia si sono appena chiuse, in tutto il mondo. Anche quella mobile, che
nella diocesi di Gizo nelle Isole Salomon, viaggiava sulle barche arrivando ai villaggi oceanici più
sperduti, frutto della instancabile creatività missionaria del nostro Salesiano Vescovo, Mons. Lucia-
no Capelli.
Si tratta adesso, cari confratelli, cari amici, di mantenere aperta – anzi, spalancata! – la porta della mise-
ricordia missionaria di ogni cuore e di ogni comunità. Che mai si chiudano, come si chiusero quella notte
in cui la Vergine Madre cercava un luogo dove dare alla luce l’Emmanuele.
Il Signore povero e abbandonato continua a bussare: non Gli chiudiamo la porta!
Non chiudiamo la porta alle folle di migranti di tutti i continenti!
Non chiudiamo la porta al Medio Oriente e ai milioni di giovani del mondo arabo!
Non chiudiamo la porta all’Europa e alle sue frontiere giovanili di povertà e di desertificazione religiosa!
Non chiudiamo la porta ai giovani delle più dimenticate comunità indigene dell’America Latina!
Sei pronto ad aprire e a partire?
Che non sia questo il miglior regalo di Natale da offrire al nostro caro padre Don Bosco: disponibilità mis-
sionaria salesiana ad gentes, ad exteros, ad vitam! A presto.
D. Guillermo Basañes SDB
Consigliere per le Missioni
Cristo è nato per noi,
esultiamo nel giorno della nostra salvezza!
“D ove nasce Dio, nasce la speranza: Lui porta la speranza.
Dove nasce Dio, nasce la pace.
E dove nasce la pace, non c’è più posto per l’odio e per la guerra.
Eppure proprio là dove è venuto al mondo il Figlio di Dio fatto carne,
continuano tensioni e violenze e la pace rimane un dono da invocare e
da costruire.
Dove nasce Dio, nasce la speranza; e dove nasce la speranza, le persone ritrovano la dignità.
Eppure, ancor oggi schiere di uomini e donne sono private della loro dignità umana e, come il Bambino
Gesù, soffrono il freddo, la povertà e il rifiuto degli uomini. Giunga oggi la nostra vicinanza ai più in-
difesi,... Non manchi il nostro conforto a quanti fuggono dalla miseria o dalla guerra, viaggiando in
condizioni troppo spesso disumane e non di rado rischiando la vita.
Siano ricompensati con abbondanti benedizioni quanti, singoli e Stati, si adoperano con generosità per
soccorrere e accogliere i numerosi migranti e rifugiati, aiutandoli a costruire un futuro dignitoso per
sé e per i propri cari e ad integrarsi all’interno delle società che li ricevono!”
Papa Francesco,
Messaggio Urbi et Orbi - Natale 2015
A tutti e a ciascuno,
i nostri migliori auguri di Buone Feste.
La Redazione di “Cagliero 11”

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LA MIA VOCAZIONE MISSIONARIA È IL MIGLIOR DONO CHE HO RICEVUTO
Q uando penso agli inizi della mia vocazione missionaria, ricordo
sempre come, da bambino, mia madre mi chiamava a fare qual-
cosa: “vieni e fai questo o quello”. Ogni volta che mamma mi
chiamava cercavo sempre di fermare tutto quello che stavo fa-
cendo e cercavo di fare nel modo migliore quello che mi aveva chiesto
di fare.
La mia vocazione missionaria è simile a questa chiamata a un certo mo-
mento della mia vita. Mi ricordo che come postnovizio avevo chiesto di
essere inviato in missione. Tre dei miei compagni sono stati inviati in
Papua Nuova Guinea, ma io no. Questo mi ha portato a chiedermi più
volte: “perché non sono stato inviato?” Tuttavia, ho sempre nutrito la
mia vocazione missionaria. Ho mantenuto vivo il fervore missionario che bruciava nel mio cuore, dando del mio
meglio in tutti i compiti assegnati a me come tirocinante e poi come studente di teologia.
Finalmente, al mio ultimo anno di teologia, il mio direttore mi ha informato che avevo ricevuto un doppio dono:
la mia domanda di ordinazione sacerdotale era stata accettata e sarei stato inviato come missionario in Timor. Ma
la mia vocazione missionaria ha subìto immediatamente una prova col fuoco. Sono arrivato a Timor nel 1992
quando c’era un forte movimento per l’indipendenza dall’Indonesia. In realtà, è stato un miracolo che mi sia sta-
to concesso il permesso di entrare a Timor, ma quando rispondiamo alla chiamata di Dio Lui si prende cura di tut-
to il resto. Presto il disordine civile è scoppiato e molti delle nostre Case sono state bruciate. Il mio Ispettore mi
ha chiesto di accompagnare la nostra gente che fuggiva dalla violenza che stava inghiottendo il Paese. C’era un
caos totale. Abbiamo perso il contatto con tutti. Alcuni confratelli hanno pensato anche che io fossi già morto e
avevano offerto messe per il mio eterno riposo! Ho vissuto per mesi con i rifugiati timoresi in Australia. Ma non ho
mai messo in dubbio la protezione amorevole di Dio per tutti noi.
Nel corso degli anni ho affrontato tante situazioni difficili e anche pericolose per la vita, ma non ho mai rimpianto
di essere missionario. Inizialmente ho pensato che essere un missionario significava predicare, insegnare, ecc.
Adesso, dopo 25 anni di missione, mi rendo conto che essere missionario significa soprattutto essere paziente,
umile e gentile. Spesso mi capita di incontrare persone che non potevo nemmeno riconoscere e che mi dicono:
“Grazie per avermi aiutato ad avvicinarmi al Signore” perché li avevo serviti quando erano giovani, tanti anni fa!
Infatti, posso davvero dire che la mia vocazione salesiana, sacerdotale e missionaria è il miglior dono che ho rice-
vuto dal nostro Dio misericordioso. Quando Dio chiama non dobbiamo avere paura di rispondere. Egli si prenderà
cura di tutto il resto!
D. José Dwight San Juan
filippino, missionario in Timor L’Este
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
Il Venerabile Mons. Vincenzo Cimatti (1879-1965), missionario in Giappone, così scrive
in una lettera al Rettor Maggiore Don Pietro Ricaldone: “Non mancano le persone che
alla lontana e per lungo tempo osservano la vita del missionario, e ne studiano le pa-
role e le opere. Grazie poi allo spirito salesiano di serena giocondità, di schietto inte-
ressamento per la gioventù, si riesce ad attirare aderenze e simpatie. E finalmente è
irresistibile il fascino della carità: le opere di misericordia non possono lasciare indif-
ferente il pagano”.
Intenzione Missionaria Salesiana
Per il consolidamento e la e fecondità del Progetto Europa in ognuna delle Ispettorie
della Regione Europa Centro – Nord.
I profondi e rapidi cambiamenti sociali e culturali in Europa creano spesso nelle persone,
e anche tra alcuni confratelli, scoraggiamento e mancanza di fiducia. Preghiamo affinché
l’Europa non dimentichi le sue radici cristiane e con ottimismo, speranza e bellezza fon-
date su Cristo, continui il suo impegno missionario ed evangelizzatore.