Titolo notiziario
Nome società
N. 75 - marzo 2015
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni
per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
Cari amici, nel mese scorso ho potuto visitare la nostra missione salesiana in Lituania. Freddo nei piedi, caldo nel cuore! Salesiani e salesiane, generosamente impegnati a portare il Vangelo della Gioia ai giovani in Lituania. Li siamo in pieno al centro del Progetto Europa, in una delle sue periferie. Sei salesiani: due lituani, due italiani, due vietnamiti. Bellissima profezia di fraternità! Nella nostra parrocchia “Don Bosco” a Vilnius, un imponente e attirante Cristo Crocifisso presiede il tempio. Con un particolare molto originale: Don Bosco stesso a additarci la Croce. Un bellissimo messaggio salesiano e missionario di Quaresima.
Questo Don Bosco che mostra la Croce ci ricorda lo stesso gesto avuto con Mamma Margherita a Valdocco, quando ella volle ritornare ai Becchi.
Questo Don Bosco che mostra la Croce, è memoria viva di tutti i missionari salesiani che un giorno sono stati inviati, ricevendo a Valdocco o altrove, una Croce.
Questo Don Bosco che mostra la
Croce ci ricorda il mandato del missionario salesiano di tutti i tempi:
portare i giovani alla Croce di Gesù,
all’Albero della Vita!
Buon percorso Quaresimale e Missionario!
Don Guillermo Basañes, SDB
Consigliere per le Missioni
Non solo per l’anno 2015 ma per tutto il sessennio, vogliamo che si
traduca in realtà l’aiuto reale in alcune aree di missione che presentano una maggiore fragilità in questo momento, per esempio, tra le altre:
♦ il lavoro missionario in Amazzonia, specialmente a Manaus,
Campo Grande, e Venezuela … ;
♦ il lavoro missionario nel Chaco Paraguayo;
♦ il lavoro missionario in alcune regioni della Pampa e della
Patagonia Argentina;
♦ la presenza missionaria presso comunità di immigranti negli
Stati Uniti;
♦ la presenza missionaria in Medio Oriente, tremendamente
castigata per di più da diversi conflitti bellici, come ben sappiamo;
♦ la presenza missionaria tra i mussulmani, dal Nord Africa fino
ai paesi del Golfo Arabico o il Pakistan … ;
♦ la nuova presenza missionaria che richiede il Progetto Europa e che ha molto a
vedere con gli ultimi, attratti dalle diverse migrazioni;
♦ rinforzare le giovani presenze missionarie di prima Evangelizzazione in Asia e
Oceania: Mongolia, Cambogia, Bangladesh, Laos …
D. Ángel Fernández Artime, SDB
(dal ACG 419)
Esempio di domanda missionaria
25 marzo 2015
Carissimo Don Ángel,
… dopo aver fatto un accurato discernimento e in dialogo con il mio
direttore spirituale, io, N. della Ispettoria di …, presento a Lei il mio desiderio di essere un missionario salesiano ad exteros, ad gentes e ad vitam....
… Come segno della mia disponibilità totale al Signore sono disposto ad essere inviato in qualsiasi parte della Congregazione dove Lei vuole inviarmi. Comunque, conoscendo bene i miei limiti, preferirei essere inviato in un contesto ... N ...
Faccio questa domanda con piena libertà, senza nessuna coercizione.
Prometto di donare tutte le mie forze a quelli a cui sarò mandato...
… grazie per l'attenzione e Le assicuro anche le mie preghiere.
Suo sempre aff.mo figlio, N.
Si cercano nuovi missionari Si cercano nuovi missionari Si cercano nuovi missionari
Intenzione Missionaria Salesiana
Perché i Salesiani della Regione Asia Est-Oceania investano più tempo ed energie in modo
sistematico nella formazione dei nostri ‘partner laici nella missione’ sia nell’educazione
alla fede che nell’educazione al Sistema Preventivo di Don Bosco.
Nei 16 paesi dell’Asia Est lavorano circa 1300 confratelli di nove ispettorie e cinque delegazioni salesiane, in maggioranza nella situazione di prima evangelizzazione. Nella missione salesiana sono coinvolti circa 18.500 laici collaboratori, dei quali la maggioranza sono seguaci di altre religioni. Quindi la formazione dei nostri ‘soci laici nella missione’ è di fondamentale importanza.
La mia vocazione missionaria è un dono di Maria
Per la formazione dei laici in Asia Est
Testimonianza di santità missionaria salesiana
In un pensiero del 1906, il Servo di Dio Mons. Octavio Ortiz Arrieta (1878-1958),
primo salesiano peruviano e vescovo di Chachapoyas nel Perù, scrive: “Il libro che
sempre dobbiamo leggere e che ci permetterà di soffrire con pazienza è il Crocifisso. Gesù paziente e io mi godo la vita? Gesù umiliato e io superbo? Gesù che
soffre fame e io goloso? Gesù stanco e io ozioso?”.
D urante il mio aspirantato, spesso eravamo visitati da molti missionari salesiani che ci raccontavano le loro esperienze missionarie. Molti di loro venivano dall'Africa e posso dire che il mio desiderio per l'Africa cominciò appunto lì. La maggior parte di loro hanno insistito sul pregare la Madonna per la vocazione missionaria e così che anch'io cominciai a pregare la Madonna per divenire missionario.
Sicuramente l’India ha ancora bisogno di molti missionari, ma ci sono tanti Paesi e regioni in cui i Salesiani non sono ancora presenti. Ma anche noi non possiamo negare il fatto che l'India è la regione in cui la presenza salesiana è cresciuta in maniera considerevole negli ultimi anni. In meno di 110 anni, siamo cresciuti fino a essere una delle più grandi presenze salesiane nel mondo, con più di 2.500 Salesiani in più di 12 Ispettorie. Il carisma di Don Bosco è stato piantato e nutrito sul suolo indiano dagli sforzi coraggiosi e dai sacrifici dei missionari. Credo fermamente che oggi l'India ha una responsabilità storica per restituire a tutta la Società Salesiana ciò che ha ricevuto da altri nel passato.
Le mie preghiere furono finalmente esaudite nel 2006, quando feci parte della spedizione missionaria per commemorare il centenario della presenza salesiana in India. Credo fermamente che la mia vocazione missionaria è un dono speciale della Madonna. Sono venuto in Etiopia nel 2006 come tirocinante e ho impiegato il primo periodo per imparare la lingua locale, che è l’amarico. Ho fatto il mio tirocinio nelle missioni più remote dell'Etiopia - nella Prefettura Apostolica di Gambella, affidata ai Salesiani. Dopo un anno sono stato inviato a Roma per la teologia e le specializzazioni.
Al mio ritorno in Etiopia come sacerdote ho faticato a imparare di nuovo l'amarico. Speravo di tornare a Gambella ed essere coinvolti nell'evangelizzazione diretta, ma sono stato mandato a insegnare filosofia nel post-noviziato. Qui sono impegnato con lezioni, esami e tutte le altre attività in una tipica casa di formazione. Anche se non posso raccontare molte esperienze avventurose come missionario, diventare missionario in Africa è stato un sogno che desideravo da tempo. La realizzazione di questo sogno mi da un grande senso di gioia e di soddisfazione. Anche l’essere parte della formazione dei futuri Salesiani dell'Etiopia è una grande gioia.
Qui in Etiopia, la gente chiama i sacerdoti “Abba”, un termine amarico che vuol dire ‘Padre’. Ogni volta che un
bambino in Etiopia mi saluta come “Abba Lijo”, sperimento nel mio cuore una gioia incomparabile perché mi ricorda la
mia vocazione missionaria, che è un dono di Maria a me e ai giovani di Etiopia!
P. Lijo Vadakkan
Indiano, missionario in Etiopia