CAGLIERO 11 ,
Bollettino di Animazione
Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni Salesiane per le Comunità SDB e gli amici delle missioni Salesiane
La strategia missionaria
H
di San Francesco di Sales
Cari missionari
e amici delle
missioni salesiane,
Vi mando un saluto fraterno con
il desiderio e l'impegno di vedere
rafforzata la nostra identità
carismatica all'interno della
Chiesa con un'azione efficace tra
i più bisognosi.
Per quest'anno abbiamo
sviluppato la proposta Settore per
le Missioni ·comunicare Cristo
Oggi" attraverso le reti sociali: la
riattivazione di una missione che
deve iniziare da ciascuno, nella
sua famiglia e nella società. In
unione con il messaggio che
papa Francesco ci ha dato
"affinché siate miei testimoni"
nell'annuncio del Vangelo.
All'inizio di dicembre, mese in cui
celebriamo la nascita del
Salvatore, vorrei invitare tutti noi
che condividiamo la missione
come Famiglia Salesiana a
continuare a impegnarci per la
trasformazione di una società più
giusta, più fraterna, più
evangelizzata.
e;.-.__,.
▀ Don Hernán Darío
Carmona López, SDB
Coordinatore Regionale
per l'Animazione Missionaria,
Regione lnteramerica
Durante la sua esperienza missionaria nella regione francese dello Chablais
(1594 - 1597), San Francesco di Sales sviluppò la sua strategia missionaria.
In primo luogo, per essere vicino alla gente accettò di vivere nel castello di
Allinges accompagnato solo da suo cugino. Scegliendo di scendere a piedi a
Thonon ogni giorno, incontrava le persone nella loro vita quotidiana gli operai
nelle loro botteghe, i contadini nei loro campi e gli abitanti dei villaggi nelle
loro case. In questo modo, stabilì un semplice rapporto personale con loro.
Diventando loro amico, la sua testimonianza di vita diventava ancora più
attraente. Questo apostolato di relazione e amicizia divenne il fondamento del
suo lavoro missionario.
In secondo luogo, Francesco visse povero, privo di risorse. Aveva poco
sostegno umano. Sebbene stesse nel castello come ospite del barone di
Hermance, si rifiutò di predicare il Vangelo protetto dalle armi dell'esercito
cattolico.
In terzo luogo, riponeva la sua speranza solo in Dio. La sua forza era la
preghiera e nella Messa quotidiana nella piccola cappella del castello, prima di
scendere a Thonon. Anche se veniva insultato e deriso, anche se i Protestanti
lo evitavano o lo assalivano, li trattava con grande rispetto e profonda carità.
In quarto luogo, era convinto della naturale inclinazione all'amore di ogni
cuore umano. Per Francesco la sfida missionaria consisteva nell'aiutare ogni
persona a credere, con il dono della fede, nell'esistenza di un Dio d'amore,
incarnato nella nostra umanità in Gesù, crocifisso per amore nostro e risorto
perché potessimo entrare pienamente nella comunione d'amore con Dio.
Infine, si preparava bene a predicare con la stessa cura sia per il suo piccolo
gregge di fedeli nello Chablais che per una folla di fedeli. Quando la gente si
rifiutava di ascoltarlo, Francesco scriveva opuscoli e li distribuiva. Come i
protestanti, usava le Scritture nella sua predicazione e nelle discussioni con
alcuni di loro.
In realtà, Francesco evangelizzò soprattutto con il suo esempio personale di
vita - attraverso il suo coraggio, la sua fede, la sua carità e la sua predicazione
- che toccò il cuore della gente e portò alla conversione di molti.
▀ Don Alfred Maravilla, SDB
Consigliere generale per le Missioni
PER LA RIFLESSIONE
E LA CONDIVISIONE
▀ Che cosa posso imparare
dalla strategia missionaria di
San Francesco di Sales che
sia applicabile nel mio
contesto?
▀ Quale importanza
attribuire alla mia personale
testimonianza di vita?