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Titolo n otiziario
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Dicastero per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
Cari amici,
di Don Bosco missiona-
rio!
Siamo nel mese missionario
per eccellenza nella Chiesa
Cattolica. In questi ultimi
tempi ci siamo impegnati mol-
to in diversi corsi di formazio-
ne missionaria: a Shillong, a Quito e a Roma (Casa Ge-
neralizia e Università Pontificia Salesiana).
Una interessante costatazione: i missionari che più tra-
scurano la loro formazione permanente, diventano più
ignoranti, e allo stesso tempo, poco a poco, il loro zelo
originario, il loro “primo amore” (cfr. Ap 2, 4) si va
anche spegnendo. Al contrario, è un chiaro segno di
qualità missionaria il saper organizzare bene e con ge-
nerosità i propri tempi di formazione permanente.
E che bello vedere che nelle diverse Ispettorie del
mondo tanti facciano così!
Allo stesso tempo, questo impegno formativo spesso ha
un alto costo materiale. Per esempio, far studiare con
professionalità le diverse lingue dei popoli ai quali sono
inviati i missionari, implica spesso anche un pesante
budget. Ci sarà solidarietà missionaria anche per que-
sto scopo? Speriamo di si!
Una miglior qualità di formazione missionaria: ecco un
altro bel regalo da offrire al nostro caro Padre Don Bo-
sco in questo suo anno giubilare!
Grazie!
D. Guillermo Basañes SDB
Consigliere per le Missioni
Il Rettor Maggiore “Non soltanto dare, ma anche
ricevere più di quello che si dà”
D urante l’incontro con i missionari della 145° Spedizione Missionaria Salesiana, presso la Casa Generalizia il 9
settembre 2014, il Rettor Maggiore ha sottolineato l’importanza delle missioni nella Congregazione: “Il nostro
riferimento saranno sempre il Vangelo, le Costituzioni e Regolamenti (...) dobbiamo avere gli occhi sempre
sulle origini, su Don Bosco, i primi salesiani, i primi Rettori Maggiori e i primi missionari, dato che da sempre, sin
dall’inizio, siamo stati una Congregazione missionaria”.
Ha poi ha sottolineato: “siete un gruppo di salesiani che hanno sentito una chiamata speciale ad andare incon-
tro agli altri, questo tocca le radici salesiane; e crediamo che nei prossimi anni il Signore continuerà a chiamare tanti
altri fratelli per la missione ad gentes”.
D’altra parte, ha evidenziato un elemento centrale su come intendere il ruolo che essi svolgono nella missione:
“siete inviati alle diverse Ispettorie non solo per dare un po’ di aria nuova, di forza e di sostegno; o con l’intenzione
di risolvere un problema in un’Ispettoria, ma siete inviati ad annunciare il Vangelo ai giovani e a quelli più bisognosi;
e quando in una comunità arriva un nuovo fratello, egli la arricchisce con le proprie conoscenze, cultura e vocazione”.
Don Ángel Fernandez ha anche ricordato loro alcune delle attenzioni che dovranno avere una volta giunti alle
loro destinazioni: “aver cura della vostra vita, della vostra per-
sona, della propria vocazione e della propria mente; essere mis-
sionario non è solo un’esperienza per la vita, è un modo di vive-
re la propria vocazione salesiana”.
Ha anche ribadito: “Oggi dire ‘Salesiani’ significa stare
in mezzo ai più poveri e bisognosi della società; non dovrebbe
essere solo uno slogan, ma una realtà (...) Deve essere la pas-
sione missionaria che ogni Salesiano sente ad andare incontro ai
giovani; quindi abbiamo bisogno di una Congregazione più vicina
a loro, alla gente, alla società; questo garantirà la continuità
del carisma e della missione”.
E come messaggio finale, il Rettor Maggiore ha focaliz-
zato l’amore, l’impegno e il lavoro: “Un aspetto importante è
amare la gente che vi accoglie; a volte si vedono fratelli che si
sentono colonizzatori del luogo in cui sono arrivati; l’ho visto in
Africa, dove alcuni missionari si sentono europei bianchi con potere (...). Lavoro e Temperanza è la raccomandazione,
e il lavoro non significa fare e fare le cose in fretta; ricordatevi che non andate soltanto a dare, ma anche a ricevere,
e talvolta anche a ricevere più di quello che si dà”.