Cagliero11 maggio 2017 it


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N. 101 - maggio 2017
Bollettino di Animazione Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni per le Comunità Salesiane e gli amici delle missioni Salesiane
Cochabamba (Bolivia), fine marzo 2017: il Rettore Maggiore ha presieduto
la Visita dInsieme della Regione Interamerica. Durante i lavori e gli incontri,
sono stati molto presenti un ricordo vivo e un volto interpellante: quello del
Salesiano Missionario don Luigi Bolla, abbellito dagli intensi colori dei suoi cari
Achuar e solennizzato da una lunga barba bianca ricca di esperienza. In questo
mese di maggio lIspettoria del Perù celebra un festoso e tradizionale
pellegrinaggio, per terra e per acqua, portando la sua salma da Lima fino a
Kuyunza, la terra e il popolo dove questo figlio di Don Bosco si è fatto tutto a
tutti(1Cor 9, 22).
Seppelliamo ancora una volta il nostro caro confratello missionario, don Luigi
- ho potuto dire ai Salesiani durante questa Visita dInsieme in Bolivia -
ma, stiamo attenti a non seppellire anche lo spirito missionario delle
nostre comunità e delle nostre ispettorie!
Ecco la preghiera ardente e fiduciosa che rimettiamo in questo mese mariano tra le mani dellAusiliatrice a
Valdocco: aiutaci o Madre a non lasciarci rubare la forza
missionaria(cf. Evangelii Gaudium 109).
in stato permanente di missione
D. Guillermo Basañes SDB
Consigliere per le missioni
Estata elaborata la nuova edizione del manuale del Delegato di animazione
Missionaria (DIAM). Nellattesa della stampa definitiva, desideriamo
condividere alcuni spunti che saranno di grande utilità e ricchezza per
le comunità:
Oggi Papa Francesco ci illumina: vivere questa dimensione missionaria
del nostro carisma, significa vivere la nostra vita salesiana in stato
permanente di missione cercando sempre di raggiungere tutte
le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo. Possiamo
così mantenere viva la nostra passione per Gesù e il suo popolo
che ci fa superare laccidia pastorale, la meschinità, e la
psicologia della tomba. Un cuore missionario riscopre la
gioia di essere cristiani, di essere sostenuti dalla felicità
interiore di conoscere Cristo e di appartenere alla sua Chiesa.
Da unopzione missionaria nasce la gioia devangelizzareche
fa superare la stanchezza della fedee la perdita del dinamismo
apostolico.
Daltro canto, questo spirito missionario che ogni salesiano deve
vivere non esclude, ma in realtà implica che ci siano Salesiani con la
specifica vocazione di essere missionari o tra coloro che non conoscono Cristo
o lo hanno abbandonato (ad gentes), fuori del proprio paese (ad exteros), at-
traverso un impegno per tutta la vita
(ad vitam)”.
Aiutaci, o Madre, a non lasciarci rubare
la forza missionaria(Evangelii Gaudium 109)

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Rendere possibile la condivisione della felicità!
La vocazione missionaria è una conseguenza e sviluppo della mia vocazione
salesiana e sacerdotale. Sono state vociprovocanti le testimonianze e
le letture di Missionari nel periodo della mia adolescenza, si conferma dal pren-
dere coscienza della vastità dei confini della Chiesa e della identità della chie-
sa di essere lievitonel Mondo. Linizio del Progetto Africa è stato, infine,
lopportunità di concretizzarla. Una delle motivazioni è stata quella di rendere
possibile la condivisione della felicità che viene dal vivere tutti la Dignità di
Figli di Dio che è Padre Nostro (dignità che ingloba e da significato a tutti i
diritti umani).
Ricordo quando a 40 anni sono passato a vivere dallItalia in Africa sub-
Sahariana, la difficoltà di comunicare, di relazionarmi con le persone, con un mondo nuovo di persone. Già
era difficile capirsi per la lingua quanto più capire e accettare il modo nuo-
vo di concepire la vita e la morte, i ruoli e limportanza nella vita sociale
dellanziano, delladulto, del giovane, collaborare nei modi e sistemi di edu-
care le nuove generazioni Dovermi accettare come uno che non sa e che
deve imparare ancora molto dover essere paziente con me stesso e aspet-
tare tempi lunghi prima di capire cosa fare e come farlo.
Questo però mi ha aiutato a capire che un aspetto importante della missione
non è tanto nel fare ma nellamore che viene richiesto e ci si mette nelle re-
lazioni.
Devo ringraziare il Signore che ha disseminato la mia vita in missione di tante
gioie.
Riguardando - dai miei 68 anni - come si è svolta e realizzata la mia esistenza
fino ad ora, devo dire che non avrei mai pensato per me progetti così come la vocazione missionaria mi ha
portato a vivere. Mai avrei pensato di poter raggiungere orizzonti così vasti, di trovarmi a poter condividere
la mia vita con tante persone e popoli, di esercitare il servizio sacerdotale in ambienti e culture così varie
che la vita missionaria mi ha offerto.
Unaltra gioia che la missione dove sono stato mi ha dato, è molto simile a quella che i genitori hanno quan-
do vedono i loro figli riuscire nella vita, e ritrovarsi a realizzare ciò che i valori che hanno ricevuto. La mis-
sione di Onitsha (che è la missione che lIspettoria Adriatica - la mia Ispettoria di origine - ha iniziato e in
cui ho lavorato per i primi 22 anni di missione) aveva già generato 40 salesiani, di cui due che hanno fatto la
domanda di missione ad gentes”. In Onitsha è sorto il primo gruppo di Ex-allievi ed ex-allieve di Don Bosco
della Nigeria, il primo Volontario con don Bosco (CDB) dellAfrica
Vivere con la certezza di quello che il Signore ci ha detto: Io sono con voi, sempre …” ed essere coscienti
che ci chiama a collaborare con Lui che vuole essere nel mondo vita, anima, gioia. La vocazione missionaria
è fare sì che Lui sia lEmmanuele: il Dio con noi”.
Don Nicola Ciarapica
Italiano, missionario in Liberia
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
La Venerabile Dorotea Chopitea (1816-1891), prima Cooperatrice salesiana di cui fu
avviata la causa di beatificazione, sposa e madre di sei figli, fu una delle pochissime
persone a cui don Bosco diede l'appellativo di mamma”. E fu veramente una mamma per
tutti: sempre pronta a intervenire là dove c'era bisogno di aiutare. L'elemosiniera di Dio
sacrificò i beni di fortuna come nessun'altra persona fece in Barcellona ai suoi tempi.
Nella scala dei valori, mise al primo posto l'amore ai poveri: I poveri saranno il mio primo
pensiero”.
Per i Salesiani in Africa
Intenzione Missionaria Salesiana
Perché sappiano educare i giovani alla dimensione sociale della carità
diventando profeti misericordiosi di giustizia e pace.
LAfrica, in diversi Paesi, continua a patire gravi problemi sociali, come le divisioni etniche,
la corruzione politica, la radicalizzazione di gruppi politici, la mancanza di eque opportunità
per tutti e di libertà despressione. Faparte del nostro impegno educativo ed evangelizzato-
re proporre itinerari di fede che portino i nostri giovani a essere, nel loro contesto, coraggiosi
cittadini costruttori di una società più giusta e più fraterna, a dare testimonianza credibile di
riconciliazione e pace.