CONTINUO A ESSERE MISSIONARIO CON LA PREGHIERA E LA SOFFERENZA
S ubito dopo il noviziato a Missaglia
(Italia), nel 1962 io e un altro confra-
tello siamo stati inviati presso l’Ispet-
toria delle Filippine che era, allora, di recente co-
stituzione. Ma prima eravamo stati invia-
ti per il nostro postnoviziato a Hong
Kong, in quel tempo studentato interna-
zionale di filosofia per l’Asia orientale.
Sono arrivato quando tutto era solo al
suo inizio e abbiamo appena iniziato ad
avere le prime vocazioni locali. Oggi ab-
biamo 2 Ispettorie vivaci che hanno ge-
nerato già 2 altre nuove Ispettorie!
Quando la nuova presenza missionaria in
Papua Nuova Guinea è stata aperta e af-
fidata alle Filippine mi sono reso disponi-
bile. Ho lavorato lì per ben 16 anni fino a
quando sono stato richiamato.
Il morbo di Parkinson è entrato
nella mia vita solo 4 anni fa senza molto preavviso,
solo poche settimane dopo aver celebrato i miei 50
anni di molto attiva vita salesiana e missionaria de-
dicata ai giovani delle Filippine e Papua Nuova Gui-
nea. Ora sto cercando di scoprire ciò che il nostro
buon Dio vuole da me!
Ho sempre avuto fretta e non ho mai avuto il
tempo di riposarmi, cercando sempre di sviluppare
alcune attività pastorali, non riuscendo a trovare
tempo per me stesso: la mia vita è stata totalmen-
te donata ai giovani. Oggi dipendo da altri, anche
nelle cose più semplici della vita quotidiana. La mia
sedia a rotelle è un simbolo della mia non-attività.
E’ difficile accettare questa situazione, ma cerco il
più possibile di essere di aiuto alla mia
comunità, ai nostri giovani nella Confes-
sione e con la mia presenza in diverse
attività della mia Comunità. Come è mia
abitudine, guardo la mia vita con gli oc-
chi di Dio e questo rende i miei giorni
pieni di sorriso di Dio. Mi chiamo FELICE e
sono ‘felice’ di servire il Signore soprat-
tutto in questo momento specifico, men-
tre mi sto avvicinando alla fase finale
della mia vita.
Penso che la mia situazione sia in realtà
un invito speciale del Signore a servirLo,
a servire la sua Chiesa, la nostra Congre-
gazione e i giovani attraverso la mia pre-
ghiera e la sofferenza come mezzo di salvezza e di
purificazione per i miei peccati. Sembra che il buon
Signore voglia affidare a me questa missione spe-
ciale che è adatta alla mia età e alla mia situazio-
ne!
Con le vostre preghiere aiutatemi a rendere
la mia vita un FELICE dono del Signore, offrendo le
mie sofferenze per la sua Chiesa, per la nostra Con-
gregazione e per i giovani!
D. Felice Furlan
Italiano, missionario nelle Filippine
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
Il Beato Luigi Variara (1875-1923), apostolo dei lebbrosi e fondatore delle Figlie dei Sacri
Cuori di Gesù e di Maria, così scrisse alle sue figlie spirituali poco prima di morire:
“Santifichiamo gli istanti di vita che ancor ci restano, perché il raccolto durerà in eterno.
Ah, quanto godo pensando al cielo! Li ci troveremo tutti e saremo eternamente felici. Per
adesso viviamo uniti nello spirito: obbedienti, umili, puri, mortificati, ma solo per amo-
re... Non vi lascio orfane, poiché le mie preghiere sono incessanti per voi nel desiderio di
vedervi tutte sante”.
Intenzione Missionaria Salesiana
Perché nella Regione Cono Sud sappiamo riconoscere nella pietà popolare delle
parrocchie dove lavoriamo la forza evangelizzatrice che viene dallo Spirito Santo,
per essere sempre più vicini ai semplici e ai poveri.
Nella Evangelii Gaudium (122-129), Papa Francesco riconosce nella pietà popolare una
forza per evangelizzare il popolo, dove lo Spirito Santo è protagonista. La pietà popolare
è un modo legittimo di vivere la fede, un modo di sentirsi parte della Chiesa e di essere
missionari.