CAGLIERO 11 41
Bollettino di Animazione
Missionaria Salesiana
Pubblicazione del Settore per le Missioni Salesiane per le Comunità SDB e gli amici delle missioni Salesiane
Aspirantato missionario?
ft
Ciao a tuttt
La parrocchia è l'unità della
nostra comunità che espri-
me la nostra fede, crea uno
spirito di fraternità e mostra
solidarietà. Questo mese
Papa Francesco ci chiede di
pregare per questa comu-
nione nella Chiesa.
La fede non è solo preghiera,
ma impegno a vivere in
fraternità e solidarietà. Gli
Exallievi e gli Amici di Don
Bosco appartengono a più
fedi, ma la nostra identità
salesiana esige che ci
uniamo nella fraternità e
nella solidarietà. I nostri
valon di vita, verità e libertà
trovano la loro espressione
nella ricerca della giustizia,
nella promozione della
fraternità e nell"assicurare la
solidarietà.
li nostro amore e la nostra
gratitudine verso Don Bosco
ci permettono di portare
questi valon cristiani in
armonia all'interno di una
dimensione multireligiosa in
un modo urnco e arric-
chente.
La Prima guerra mondiale fu seguita da un periodo di rinascita missionaria nella
Chiesa cattolica. In questo clima, il Beato Filippo Rinaldi fondò la rivista Gioventù
Missionaria per animare i gruppi missionari salesiani. Infine, nel 1922, fondò a
Ivrea il primo aspirantato, destinato alla formazione dei futuri missionari ad
gentes. Presto altri aspirantati missionari sono stati fondati in Italia, Spagna, Gran
Bretagna e Francia. Il concetto era che, dopo gli studi secondari, gli aspiranti
missionari venissero inviati nelle missioni, dove avrebbero iniziato il noviziato e
intrapreso la formazione iniziale con i salesiani locali.
Nell'attuale processo formativo della Congregazione, il post-noviziato è la fase
formativa in cui si approfondisce l'identità carismatica. Perciò, è la fase formativa
più adatta per un serio discernimento missionario e in cui c'è la più viva e
generosa disponibilità missionaria tra i salesiani. Dopo aver consultato la propria
guida spirituale, il suo Direttore e l'Ispettore, il confratello può scrivere al Rettor
Maggiore presentando la propria disponibilità missionaria.
Oggi l'Aspirantato Salesiano è considerato il ponte naturale tra la pastorale
giovanile e la formazione iniziale. Sebbene esistano diverse forme di aspirantato
salesiano (ad esempio, aspirantati universitari, aspirantati della scuola superiore,
ecc.), il loro obiettivo primario è quello di accompagnare i giovani che esprimono
il desiderio e la volontà di discernere se Dio li chiama alla vita salesiana e, quindi,
disposti a intraprendere un percorso di verifica per capire se questa attrazione
iniziale è veramente una chiamata di Dio e se si hanno le condizioni adatte per
accoglierla.
L'aspirante sperimenta l’accompagnamento in vista del discernimento
attraverso una forte vita comunitaria con i compagni e l'équipe di
accompagnamento, un'esperienza vissuta della Spiritualità Giovanile Salesiana,
l'iniziazione alle attività apostoliche salesiane, in particolare in situazioni
missionarie per maturare come uomo e cristiano. In questo modo, l'aspirante
viene aiutato a scoprire se la chiamata di Dio per lui è verso la vita salesiana o
verso qualcos'altro, per poi essere guidato verso di essa.
Dunque, oggi, più che l'aspirantato missionario, è importante che gli aspiranti
abbiano esperienze missionarie significative, in particolare il coinvolgimento in
qualche forma di volontariato missionario1
▀ Don Alfred Maravilla, SDB
Consigliere generale per le Missioni
PER LA RIFLESSIONE
E LA CONDIVISIONE
▀ Bryan Magro
Presidente
Confederazione Mondiale
degli Exallievi di Don Bosco
▪ Come possiamo suscitare nei
giovani il desiderio e la volontà
di scoprire la chiamata di Dio per
loro?
▪ Come creare una forte sensibilità
missionaria nella nostra CEP?