LE GIOIE E LE SFIDE DEL MISSIONARIO “AD GENTES”
R icordo esattamente quando - mentre ero novizio a Ba Thon - P.
Francis Nhat (missionario in Africa), mentre si preparava per la
sua ordinazione in Vietnam, un giorno ha condiviso con noi la
sua missione in Sud Sudan. Il mio cuore fu toccato e mi dissi: “Sarò
missionario ad gentes!” Anche se quel desiderio già mi bruciava nel
cuore, dovevo finire prima i miei studi. E nello stesso tempo mi sono
maggiormente impegnato per vivere più vicino con gli altri membri
della comunità poiché sapevo che come futuro missionario avrei avuto
bisogno di accettare molte persone diverse, per rendere più fruttuosa
la mia vita missionaria.
Stando in missione, è molto importante imparare dall’ambiente e dai
giovani. L’essere arricchito dai bisogni e dalla sensibilità dei giovani ci offre un cuore pastorale. Non possia-
mo sostenerci l'un l'altro se non ci capiamo bene tra di noi.
Vivendo in Oriente o in Africa occidentale, percepisco che ci sono differenze di carattere della gente. Le
persone provenienti dall'Est sono più riflessive, mentre nell'Africa occidentale possono sono più estroverse.
Ma tutti gli africani sono in generale molto amichevoli e socievoli. Un punto bello è che in Africa, i missiona-
ri, siamo sempre benvenuti.
Apprezzo che i giovani africani affrontino le loro lotte di vita con coraggio e con un atteggiamento
proattivo. Queste lotte formano la persona, la aiutano a diventare più atti-
va e a cercare di non perdere le opportunità possibili. I giovani lottano per
i loro diritti, sono molto energici quando fanno sport. Durante gli incontri
hanno la possibilità di parlare e di esprimere le proprie opinioni senza ave-
re paura che gli altri compagni pensino diversamente.
Qualche consiglio per i futuri missionari: quando sei inviato in missione,
non rimanere sorpreso che la realtà sia diversa da ciò che tu pensavi. Vai
al nuovo luogo di missione con una mente aperta.
Impara a prenderti cura di te stesso e degli altri perché non possiamo
aspettare che gli altri si prendano cura di noi! Cerca di preoccuparti delle
altre persone, così potrai facilmente sciogliere il cuore di "pietra" e diven-
tare loro compagno.
Condividi e pronuncia umilmente le tue opinioni, i suggerimenti per
costruire la comunità e assicurati che dopo l'incontro tutti gli argomenti
siano finiti.
Alla fine di questa mia condivisione sento che se non menzionassi la
preghiera, mancherebbe il punto principale della mia vita missionaria.
Certo, quando sono nei guai, Dio è l'unico con cui posso parlare e Lui è
l'unico che può capirmi. Nello stesso tempo in cui sto vivendo momenti
felici, Dio è la prima persona, sto condividendo la mia gioia!
P. Thomas Huan, missionario dal Vietnam in Nigeria
Testimonianza di santità missionaria salesiana
Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale per le Cause dei Santi
San Callisto Caravario (1903-1930), Protomartire con San Luigi Versiglia in Cina,
scrivendo alla mamma il 29 maggio 1929, giorno della sua ordinazione sacerdotale,
con queste parole profetiche si esprime: “Tu ormai non pensare più ad altro che a
pregare affinché io possa essere un santo sacerdote, di ottimo esempio a quanti mi
vedranno, tutto dedicato alla causa del Signore. Sarà lungo, o corto il tempo del
mio sacerdozio? Non lo so, l'importante è che io faccia bene e che presentandomi al
Signore io possa dire d'aver, col suo aiuto, fatto fruttare le grazie che Egli mi ha
dato”.
Per la tratta delle persone
Intenzione Missionaria Salesiana
Per l’accoglienza generosa delle vittime della tratta
delle persone, della prostituzione forzata e della violenza.
I Salesiani in diverse parti del mondo sono impegnati nella prevenzione e nella
accoglienza di bambini e bambine, ragazzi e ragazze, vittime dello sfruttamen-
to e della tratta. Preghiamo per queste presenze affinché siano una cura alle
ferite, una famiglia dove s’impara e si sperimenta l’amore vero e una speranza
per un futuro