Comprensione della traduzione istituzionale |
(28-08-20)
La traduzione, nel contesto salesiano, sarà quasi sempre il caso di ‘traduzione istituzionale’ volendo dire per questo la traduzione in e per un’organizzazione specifica, e in questo caso, la Società di San Francesco di Sales/Salesiani di Don Bosco.
È così diversa da qualsiasi altra la traduzione istituzionale? Magari no, a un livello fondamentale, ma sicuramente le sue caratteristiche sono diverse (in riferimento al contesto istituzionale SDB):
Sono sei le lingue ‘ufficiali’ di ANS e sdb.orgs: italiano, spagnolo, portoghese, inglese, francese, polacco. Quest’elenco non ha un ordine specifico altro che riconoscere l’italiano come la lingua ‘primaria’ della congregazione che è anche spesso (ma non sempre) il ‘testo sorgente', il testo originale.
Ci sono, o devono esserci (perché non sempre esistono) glossari, guide di stile ed altre regole concordate oppure ‘regole di casa’. I singoli traduttori di solito hanno i loro glossari e regole particolari, anche se non ce ne molti comuni. Sappiamo che la Regione AEO ha pubblicato un glossario/dizionario italiano-inglese, e che esistono altri glossari (p.e. cinese-italiano-inglese) in alcune ispettorie, anche se non sappiamo in che misura vengono utilizzati. Una guida di stile inglese si trova online (sdb.org, SDL, BoscoLink), anche se non sappiamo se è seguita.
Ci sono documenti di riferimento (ce ne sono centinaia per una congregazione così ricca di documenti come i Salesiani di Don Bosco), e questi devono essere consultati in tutti i casi in cui sono citati nei documenti originali.
Ci sono anche alcuni aspetti salienti del lavoro del traduttore nel contesto istituzionale salesiano che lo rendono diverso dalla traduzione non-istituzionale:
La personalità o ‘la voce’ del traduttore dev’essere meno ovvio o per niente ovvio. Così come il documento originale appartiene all’istituzione (anche se scritto dal Rettor Maggiore quando scrive come tale), così la traduzione. Se i testi sono ‘il coro’, il traduttore è il ‘direttore del coro’ – I lettori vogliono ascoltare la musica, non guardare il direttore!
I testi tradotti devono essere coerenti in termini stilistici, soprattutto se il documento sia grande ed è stato tradotto da alcune persone diverse (è stato questo il caso di alcuni documenti del settore di formazione). L'unico modo per garantire la coerenza stilistica è di seguire convenzioni concordati di terminologia e di stile. Una guida di stile ed un elenco o ‘database’ terminologico sono veramente essenziali per la traduzione istituzionale.
Il metodo di lavoro del RMG deve essere seguito. Questo vuol dire spesso (è stato il caso con il materiale post-CG28) che il traduttore sta attraversando un processo negoziato – ovviamente il caso della traduzione giornaliera durante il Capitolo Generale, ma anche a volte per i documenti che seguono. Ci saranno correzioni, integrazioni... e per questo la necessità di mantenere coerenza di stile, di evitare una prosa ‘elegante’ da parte del singolo traduttore che fa risalire una versione (una not discordante nel coro, o magari un cambio di direttore a metà strada?).
Aderenza a precedenza. Data la quantità dei documenti già esistenti, qualsiasi riferimento a loro dev’essere seguito, e la versione precedente dev’essere rispettata, invece di essere tradotta per oggi di nuovo. A volte questa vuol dire che lavoriamo con un grammatica sbagliata, anche una traduzione errata dai tempi precedenti! Senz’altro, anche se la regola è che rispettiamo il precedente, ci possono essere buone ragioni per deviare dal precedente e queste devono essere discusse.
Nella traduzione istituzionale, non è il caso che semplicemente traduciamo quello che sta davanti. Forse ci sia un errore originale. In questo caso è il dovere del traduttore di avvisare l'autore o altra persona responsabile dell'errore, chiedendo una considerazione. Sarebbe inopportuno di correggere l’errore senza questa discussione – potrebbe corretto in modo sbagliato!
1 Da qui la questione della qualità |
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2 Conclusioni? |
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