2.2.1. Lettera di convocazione del CG29 |
2.2. TRACCIA DI RIFLESSIONE E LAVORO SUL TEMA DEL CG29
Questa traccia offre alcuni suggerimenti per il cammino delle Ispettorie in preparazione al CG29. Essi possono essere utili per concentrare l’attenzione dei confratelli, delle comunità locali e dei Capitoli ispettoriali sul tema del CG29, orientando la riflessione e il lavoro di tutti.
La lettera di convocazione del nostro 29° Capitolo Generale (CG29) arriva in un momento cruciale per la Congregazione, segnato dalla celebrazione dei 200 anni dal sogno dei nove anni e dalla nomina del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, a Cardinale . Il CG29 intende dare seguito ai recenti capitoli, CG27 e CG28, focalizzandosi sull'identità carismatica e sul profilo del salesiano oggi, in collaborazione con i laici. È fondamentale studiare attentamente la lettera di convocazione del Rettor Maggiore e confrontarsi comunitariamente sui suoi contenuti.
Il tema principale della lettera del Rettor Maggiore e quindi del CG29 è “Appassionati per Dio, dedicati ai giovani”. Questo tema sottolinea l'importanza per noi di tornare al cuore dell'identità consacrata salesiana centrata su Cristo. I tre nuclei tematici che lo articolano riguardano la necessità di rinnovare la vita spirituale e la formazione dei salesiani attraverso una relazione autentica con Cristo e un impegno profondo nella missione. Questo incoraggia la crescita personale e comunitaria attraverso la preghiera, la riflessione e l’accompagnamento spirituale. Inoltre, il CG29 sottolinea l'importanza della collaborazione tra salesiani, laici e membri della Famiglia Salesiana nella missione educativa e pastorale. È importante riconoscere il valore e il contributo di ciascun membro della CEP nella realizzazione del Progetto Educativo Salesiano e promuovere una cultura sinodale di comunione e condivisione delle responsabilità. Infine, è necessario rivedere e aggiornare le strutture di animazione e governo della Congregazione per renderle più efficaci e rispondenti alle sfide del presente. Ci richiede una valutazione critica delle modalità di leadership e delle decisioni coraggiose per il bene della Congregazione e della sua missione.
Sarà quindi importante, a tutti i passi e livelli della riflessione, tener presente che pur essendo unico, il tema si articola in nuclei tematici che approfondiscono diversi aspetti della vocazione e della vita salesiana. La loro comprensione è fondamentale, ma non sono indipendenti l'uno dall'altro. Vi è una continuità che non si limita alla semplice cronologia nello studio, ma che è anche sistemica e tematica. Il filo conduttore di questa continuità è la comunione con Gesù, che dà luogo alla sinodalità con i laici, con e per i giovani. Inoltre, il CG29 dovrà rendere chiaro quanto sia determinante il nucleo istituzionale - il terzo - per garantire e favorire la nostra fedeltà e la carità fraterna e pastorale approfondite nei due primi nuclei. È evidente che il servizio dell'autorità trova nel suo etimo e nella sua vocazione la crescita, lo sviluppo, il bene dei singoli, delle comunità e soprattutto dei destinatari della nostra missione. Durante i lavori delle ispettorie e dell'assemblea capitolare, sarà evidenziato tale nesso tra il livello personale spirituale e vocazionale, quello comunitario e pastorale, e quello istituzionale che mantiene la nostra Società coesa ed efficiente per via dell’animazione e del governo.
Riflettere sul tema capitolare “Appassionati per Gesù Cristo, e dedicati ai giovani” risulta un cammino con profonde connessioni con il Magistero attuale della Chiesa e quello della Congregazione. Papa Francesco, con l'enciclica Laudato Si', ci invita alla cura del creato e a un'ecologia integrale. Fratelli Tutti, peraltro, sottolinea l'importanza del prendersi cura dell'altro e della fraternità universale, con l'enfasi sulla chiamata ricevuta da Cristo. Tale chiamata implica la cura di sé e del prossimo, la missione condivisa ed il conseguente accompagnamento sia dei confratelli, dei collaboratori, e soprattutto dei giovani, in particolare quelli in situazioni di povertà. Molti di noi ricordano il documento “Vino nuovo in otri nuovi (cfr. Mc 2,22)” che nel 2017 ha affrontato il tema della revisione della vita consacrata, invitando ad un costante rinnovamento della sequela Christi, della vita fraterna e dei consigli evangelici. Questi aspetti si ritrovano nel terzo nucleo tematico del CG29 che affronta la verifica del governo della Congregazione a tutti i livelli. Dal punto di vista salesiano, il 28° Capitolo Generale, e la recente Strenna 2023 del Rettor Maggiore, con il loro focus sull’identità del salesiano oggi e sulla collaborazione con i laici e i giovani stessi nella missione e nella formazione, sottolineano l'importanza di questa dimensione sinodale.
Il 29° Capitolo Generale rappresenta quindi un'opportunità unica per la Congregazione di confrontarsi sulle sfide e le opportunità presentate dal tema e dai tre nuclei proposti, alla luce dei documenti ecclesiali e delle riflessioni bibliche. Siamo tutti invitati dallo Spirito a lavorare insieme per una vita fedele e profetica della nostra vocazione salesiana, riscoprendo l'essenza della nostra identità consacrata e rinnovando il nostro impegno nella missione educativa e pastorale con la CEP, con e per i giovani di oggi.
1 2.2.2. Processo di preparazione al CG29 |
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La preparazione del 29° Capitolo Generale dei Salesiani di Don Bosco (CG29) coinvolge diverse fasi, tra cui i capitoli ispettoriali, che svolgono un ruolo cruciale nel processo. I prossimi capitoli ispettoriali, convocati dagli Ispettori e Superiori di Visitatorie il prima possibile, costituiscono una tappa importante nel cammino del CG29. Secondo le nostre Costituzioni (articoli 171 e 172), i capitoli ispettoriali hanno diversi obiettivi e funzioni. Innanzitutto, permettono ai membri della Congregazione di riflettere e discutere su questioni legate alla vita e alla missione salesiana, tenendo conto delle sfide e delle opportunità specifiche di ogni ispettoria. Offrono uno spazio per condividere le esperienze, le preoccupazioni e le aspirazioni dei membri della Congregazione a livello locale. In secondo luogo, i capitoli ispettoriali contribuiranno alla preparazione del CG29 fornendo informazioni, suggerimenti e proposte sui temi e le questioni da affrontare durante il Capitolo Generale. Questi contributi sono essenziali per garantire che il CG29 affronti questioni rilevanti e significative per l'intera Congregazione. Infine, i capitoli ispettoriali sono anche l'occasione per i membri della Congregazione di partecipare attivamente al processo di discernimento e di elezione dei superiori, tenendo conto delle esigenze e delle priorità della Congregazione a livello locale e internazionale.
2 2.2.3. Articolazione del tema del CG29 |
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Il salesiano è mistico dello Spirito, profeta della fraternità e servo dei giovani. Vivendo e lavorando insieme in comunità, la sua sequela di Gesù Cristo diventa profetica e attraente. Attraverso il suo progetto personale di vita, dà il primato a Dio e gli chiede la “grazia dell'unità”. Con la sua mentalità progettuale, pianifica, esegue e rivede attivamente con i membri della comunità pastorale educativa il progetto educativo pastorale per garantire l'evangelizzazione integrale dei giovani. Consapevole della sua identità carismatica, condivide con i laici il carisma e la missione di educare i giovani alla fede.
Questo è il modo in cui gli ultimi Capitoli generali hanno definito il salesiano. Questa vocazione è una sequela del Cristo eucaristico, fedele al Padre e a coloro per i quali dona la sua vita. Come affermato nelle nostre Costituzioni, “da Lui attingiamo dinamismo e costanza nella nostra azione per i giovani” (C 88). La vita vera di ciascun salesiano è chiamata ad essere una vita eucaristica. Attraverso questa fedeltà quasi sacramentale si crea una comunione profonda e una condivisione delle responsabilità nel camminare insieme. Di conseguenza, anche il servizio dell'autorità viene vissuto con e per amore, “a nome e ad imitazione di Cristo” (C 121), del Maestro e Re che ha lavato i piedi ai suoi discepoli.
3 Animazione e cura della vita vera di ciascun salesiano |
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L'importanza della vita consacrata salesiana incentrata in Gesù Cristo. La vita consacrata salesiana riveste un'importanza identitaria per noi, credenti conquistati da Dio. Siamo quindi chiamati a concentrare la nostra attenzione su questa dimensione spirituale, riconoscendo il ruolo centrale di Gesù Cristo come figura guida e modello da seguire. La nostra identità carismatica salesiana si basa sulla dedizione totale a Dio e sull'impegno a vivere secondo i valori evangelici, mettendo in pratica gli insegnamenti di Gesù nella nostra vita quotidiana e nelle nostre azioni, seguendo le orme di Don Bosco nostro padre. In questo modo, possiamo approfondire la nostra relazione con Dio e crescere nella nostra fede, contribuendo allo stesso tempo all’annuncio del Vangelo e alla realizzazione del Regno di Dio sulla terra.
La cura della vocazione propria ed altrui. Siamo chiamati a prestare particolare attenzione alla cura della nostra vocazione e di quella degli altri membri della comunità. Don Vecchi vedeva in questi due aspetti un’espressione di una vita fraterna e di una pastorale autentiche1. Dobbiamo riconoscere l'importanza di nutrire e sostenere la chiamata di ciascuno, affinché tutti possano realizzare appieno il loro potenziale spirituale e contribuire al bene comune. La cura della vocazione comporta anche l'ascolto attento della Parola e della voce di Dio (C 87), che chiama ciascuno a seguire un particolare cammino di vita e di servizio. È necessario essere pronti ad aiutare e sostenere tutti nel loro discernimento vocazionale, offrendo loro sostegno spirituale, consigli e orientamento.
La fedeltà a Dio e la fraternità nella comunità. Ci sentiamo chiamati a vivere insieme come comunità, condividendo una vocazione comune e costruendo una fraternità autentica, evangelica e affascinante (C 49). Questo richiede la fedeltà a Dio e l'impegno a mettere in pratica i valori cristiani e salesiani nella vita quotidiana, promuovendo l'unità, la solidarietà e l'amore fraterno tra i membri della comunità. La fraternità salesiana si basa sul rispetto reciproco, sulla comprensione e sull'accoglienza delle differenze, favorendo la crescita spirituale e personale di ciascuno. Dio ci chiama ad essere testimoni di questa fraternità evangelica nel mondo, mostrando con il nostro esempio come sia possibile vivere insieme in armonia e pace, nonostante – e persino grazie a - le diversità culturali, sociali e religiose.
L'accompagnamento e la formazione. Accompagniamo e sosteniamo le diverse tappe della nostra vita e quella dei confratelli di ogni età, prendendo cura della formazione iniziale e permanente. L'accompagnamento e la formazione sono essenziali per garantire la crescita e la maturazione dei confratelli e dei collaboratori, affinché possano affrontare con successo le sfide e le opportunità che si presentano nel loro cammino di vita e di servizio.2 Oltre ciò, dobbiamo essere pronti ad apprendere gli uni dagli altri, condividendo le loro esperienze, conoscenze e saggezza, in un clima di dialogo e di scambio reciproco.
L'impegno nella fraternità evangelica e l'apertura verso gli esclusi. Dio ci ha convocati per vivere la fraternità evangelica nelle nostre comunità religiose e aprirci a coloro che soffrono esperienze di esclusione nel mondo. Il tema del CG29 ci ricorda l’esigenza di essere sensibili alle necessità e alle sofferenze degli altri, in particolare dei più poveri, degli emarginati e degli oppressi. Cristo ci chiama e ci insegna ad impegnarci attivamente nella promozione della giustizia, della pace e della solidarietà, lavorando per la trasformazione delle strutture sociali e politiche che generano ingiustizia e disuguaglianza, in modo da “essere nella Chiesa segni e portatori dell’amore di Dio ai giovani, specialmente ai più poveri” (C 2). Ciò implica anche di rimanere pronti ad accogliere e sostenere coloro che cercano rifugio e protezione, offrendo loro un luogo di speranza e di rinnovamento spirituale.
4 Insieme Salesiani, Famiglia salesiana e laici, con e per i giovani |
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Completare i percorsi di riflessione del CG28. L'obiettivo principale continua ad essere, dopo aver chiarito e consolidato il profilo del salesiano, quello di progredire nella missione condivisa con i laici, potenziando la collaborazione tra i vari membri della Famiglia e della comunità salesiana. L'incontro e la collaborazione tra religiosi, religiose e fedeli laici in particolare, appare come un esempio di comunione ecclesiale e allo stesso tempo potenzia le energie apostoliche per l'evangelizzazione del mondo. Per raggiungere tale scopo, è fondamentale approfondire i percorsi di riflessione intrapresi dal CG28, analizzando le diverse tematiche, le buone pratiche e le sfide affrontate mentre “dedichiamo la nostra attenzione ai laici responsabili dell’evangelizzazione dell’ambiente e alla famiglia, nella quale le diverse generazioni si incontrano e costruiscono il futuro dell’uomo” ( C 29).
Aumentare la vitalità spirituale e apostolica. Per sostenere l'impegno a favore dei giovani nelle situazioni di povertà, è necessario rinnovare e potenziare la vitalità spirituale e apostolica della comunità salesiana. Sentiamo il bisogno di approfondire la vita di preghiera, la meditazione quotidiana, l’esperienza dei sacramenti e le occasioni di rinnovamento spirituale (C 91), una maggiore dedizione al servizio dei più bisognosi e una costante ricerca di nuove modalità di evangelizzazione e di promozione della giustizia sociale. Incoraggiamo la formazione permanente dei membri della comunità, al fine di sviluppare competenze pastorali e pedagogiche sempre più efficaci.
Educare ed evangelizzare. Come dice bene il Rettor Maggiore, oltre a fornire servizi educativi di qualità, è cruciale accompagnare i giovani nel loro percorso di crescita personale, offrendo loro nuove opportunità e aiutandoli a superare le difficoltà che incontrano nella vita quotidiana. È quindi necessario un impegno costante nell'ascolto, nel dialogo e nella condivisione, per creare un ambiente di fiducia e di sostegno reciproco. È anche importante promuovere l'integrazione tra l'educazione e l'evangelizzazione, valorizzando la dimensione spirituale e trascendente dell'esperienza umana e favorendo la scoperta del senso della vita e della vocazione personale.
Cercare nuovi modelli di presenza e nuove espressioni del carisma salesiano. Per rispondere alle esigenze dei giovani e diffondere il carisma salesiano, è fondamentale esplorare nuove forme di presenza e alcune opzioni preferenziali. Dobbiamo prestare una costante attenzione alle dinamiche sociali, culturali e religiose del contesto in cui si opera, al fine di individuare le sfide emergenti e le opportunità di evangelizzazione. Questa esigenza corrisponde anche alla priorità terza dell’attuale sessennio, relativa al “sacramento salesiano della presenza” (Priorità 3, ACG 434). Lo Spirito ci chiama a valorizzare la creatività e l'innovazione nella progettazione e nella realizzazione delle attività pastorali, educative e sociali, al fine di rendere il messaggio evangelico sempre più attuale e significativo per i nostri giovani di oggi (cfr. CG28).
Comunione con i giovani e formazione all’ecologia integrale e nella cultura digitale. La collaborazione con i giovani è fondamentale per promuovere un'ecologia integrale e per formarsi nella cultura digitale, al fine di comprendere e interagire con il mondo in cui vivono. Attraverso il CG29, vogliamo promuovere un approccio olistico all'educazione e all'evangelizzazione dei giovani, tenendo quindi conto delle dimensioni sociali, economiche e ambientali. Pertanto, il nostro impegno educativo e pastorale dovrebbe essere costante nel coinvolgimento dei giovani nella vita della comunità. Inoltre, è essenziale sviluppare competenze digitali e mediatiche, al fine di utilizzare in modo efficace e responsabile le nuove tecnologie nella comunicazione, nell'educazione e nell'evangelizzazione.
Cercare, insieme ai laici, una sostenibilità finanziaria delle presenze salesiane, senza mai escludere i poveri. Per garantire la sostenibilità finanziaria delle presenze salesiane, l’esperienza delle nostre ispettorie ci insegna quanto sia importante collaborare con i laici e le altre componenti della Famiglia Salesiana, al fine di individuare e attuare strategie di autofinanziamento e di gestione delle risorse. Siamo chiamati a prestare attenzione all'efficienza e all'efficacia delle attività svolte, al fine di ottimizzare l'impiego delle risorse disponibili, di stabilire un maggiore sistema di solidarietà nelle opere, nelle Ispettorie e nella Congregazione, e di garantire sempre un servizio di qualità ai giovani e alle loro famiglie. In aggiunta, è fondamentale mantenere un impegno prioritario nei confronti dei poveri e degli emarginati, e così testimoniare il Vangelo nella promozione della giustizia sociale e del bene di tutti.
5 Una coraggiosa verifica e riprogettazione del governo della congregazione a tutti i livelli |
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Fedeltà carismatica. La fedeltà carismatica sottolinea l'importanza di un governo e un'animazione che si prendano cura della vita delle persone, della missione e dei più poveri. In questo contesto, è fondamentale che le nostre istituzioni si impegnino a sostenere e promuovere la dignità umana, la giustizia sociale e la solidarietà tra i membri della comunità. Per raggiungere questi obiettivi, è necessario che le strutture di animazione e di governo siano aggiornate e modernizzate, in modo da rispondere alle esigenze e alle sfide del mondo contemporaneo. È opportuno, per di più, promuovere una cultura di dialogo, ascolto e collaborazione tra i diversi livelli di responsabilità, in conformità con il principio di sussidiarietà.3
Verifica della leadership. Tale verifica riguarda la valutazione dell'efficacia dell'animazione del Consiglio Generale, considerando il discernimento per le elezioni nel Capitolo generale e sviluppando riflessioni per prendere decisioni coraggiose riguardo ai settori, ai segretariati, alla strutturazione delle regioni della Congregazione, ed ai servizi del Consiglio generale stesso. Questo processo di verifica e valutazione è fondamentale per garantire che i vari livelli della leadership siano in grado di guidare la Congregazione verso il raggiungimento dei suoi obiettivi e di rispondere alle sfide del contesto attuale. Vogliamo promuovere un clima di trasparenza, responsabilità e partecipazione tra i membri della Congregazione, in modo da favorire un ambiente di lavoro costruttivo e collaborativo.
Verifica del governo delle ispettorie e dell'animazione della loro vita. La verifica del governo delle ispettorie e dell'animazione della loro vita consiste nell'assicurare la corrispondenza tra i temi giuridici già proposti e a quelli che emergeranno dai capitoli ispettoriali. Questo processo di verifica è essenziale per garantire che le ispettorie siano in grado di svolgere efficacemente il loro ruolo di supervisione e coordinamento delle attività della Congregazione a livello locale e regionale. Sarà anche fondamentale adattarsi ai cambiamenti e alle nuove sfide che emergono nel contesto sociale, culturale e religioso in cui operano. L’articolo 15 dei Regolamenti suggerisce in modo implicito anche di formare ed esercitare i giovani alla leadership e alle dinamiche microsociali della polis nelle nostre opere e istituzioni.
Approccio coraggioso e innovativo nella gestione della Congregazione. L'importanza di un approccio coraggioso e innovativo nella gestione della Congregazione si riflette nell'attenzione particolare alla fedeltà carismatica, alla leadership e al governo delle ispettorie ma anche a livello mondiale, quindi riguarda tre livelli: il Rettor maggiore e suo Vicario, i Consiglieri generali, i Segretariati. Tuttavia, negli ultimi anni, l'esperienza di governo della Congregazione ha evidenziato l'importanza del livello intermedio costituito dalle Regioni, dalle conferenze di Ispettorie e dalle visite straordinarie come metodo di accompagnamento. Valutare anche questo livello intermedio è di fondamentale importanza per garantire un'adeguata gestione della Congregazione nella sua crescente complessità. Questo approccio richiede una visione critica, proattiva e dinamica, in grado di anticipare e affrontare le sfide del mondo contemporaneo e di promuovere la crescita e lo sviluppo della Congregazione nel suo servizio di animazione e di governo.
6 2.2.4. Metodologia del discernimento comunitario |
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Negli ultimi Capitoli generali abbiamo adottato la metodologia del discernimento comunitario. Nella “Evangelii Gaudium”, nella “Amoris Laetitia”, nel “Documento preparatorio” per il Sinodo dei Vescovi sui giovani, nella “Gaudete et exsultate”, Papa Francesco ci invita ad assumere la pratica del discernimento. Si ritiene che, in sintonia con il cammino attuale della Chiesa e con l’esperienza maturata nel CG28, possiamo proseguire con questa metodologia.
Ascolto. Il primo momento ci chiede di ascoltare attentamente la realtà che ci circonda, con un occhio di riguardo per la vita dei confratelli, delle nostre comunità, della CEP e dei nostri destinatari. Dobbiamo riconoscere le sfide che la situazione attuale ci presenta, così come le opportunità che essa offre per la loro crescita. In questo modo, saremo in grado di individuare alcune priorità, nonché di identificare le espressioni promettenti o rischiose che richiedono di essere sviluppate o affrontate e superate.
Interpretazione. Nel secondo momento, a partire dagli aspetti riconosciuti attraverso l'ascolto, si tratta di interpretare la situazione in modo approfondito, individuando le cause profonde di benessere o malessere e comprendendo le sfide e i rischi che essa comporta. Questo passo è particolarmente complesso, ma anche determinante per il successo dell'intero processo di discernimento. Solo attraverso una corretta interpretazione della situazione, basata sui principi del Vangelo, della vita della Chiesa, delle Costituzioni e dei segni dei tempi, siamo in grado di individuare le azioni concrete da intraprendere per rispondere alle esigenze dei giovani e della comunità salesiana. In questo senso, l'interpretazione della situazione prepara il terreno per il passo successivo, ovvero la fase di scelta.
Scelte. Il terzo e ultimo passo del processo di discernimento consiste nell'individuare le scelte da fare, che ci porteranno verso nuovi modi di vivere l'identità consacrata salesiana prendendoci cura della vocazione propria e dell'altro, della comunione in Famiglia salesiana e tutta la CEP e con i giovani, e del servizio di animazione nella nostra comunità, nell'Ispettoria e nella Congregazione. Le scelte che faremo devono essere il risultato di un ascolto e di un'interpretazione attenti della situazione, e devono anche essere profetiche e audaci, in grado di irrobustire ciò che è già presente ma ancora incompiuto, superare ciò che è debole e rischioso, e trovare strade nuove. Le scelte devono anche essere essenziali e fondamentali, e possono riguardare processi e passi da realizzare, in modo da poter rispondere alle esigenze dei giovani e della comunità salesiana in modo efficace ed efficiente.
Nota bene. Il terzo nucleo tematico del CG29 “Una coraggiosa verifica e riprogettazione del governo della congregazione a tutti i livelli” sarà affrontato dai capitoli ispettoriali solo a partire dal momento in cui il testo organico, preparato dal Consiglio generale, sarà disponibile. Tale testo verrà trasmesso alle ispettorie a partire da gennaio 2024.
Il processo di discernimento chiede di concentrarci su alcune priorità, sia nell’ascolto e di conseguenza nell’interpretazione, sia nelle scelte. Il documento scritto costituirà il contributo del Capitolo ispettoriale al CG29. Per ogni nucleo tematico è opportuno che il documento scritto da inviare al Regolatore, come contributo del Capitolo ispettoriale al CG29, non superi le due pagine.
Nel Capitolo ispettoriale si consiglia di evitare il più possibile documenti in forma cartacea e di ricorrere invece alla tecnologia digitale, in modo da favorire l’assunzione di una mentalità ecologica e di assicurare un risparmio economico..
7 2.2.5. Contributi da inviare al Regolatore del CG29 |
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Entro il 1° luglio 2024 debbono pervenire al Regolatore del CG29 i vari contributi; essi possono essere di cinque tipi differenti:
●contributi dei Capitoli ispettoriali sul tema del CG29 “Appassionati per Gesù Cristo, dedicati ai giovani”. Tali contributi si riferiscono ai due primi nuclei tematici, ognuno dei quali ha un’apposita scheda;
●contributi dei Capitoli ispettoriali su argomenti riguardanti la vita della Congregazione, le Costituzioni o i Regolamenti; anche tali contributi hanno una loro distinta scheda; su ogni scheda va posta una sola proposta;
●contributi di singoli o di gruppi di confratelli sul tema del CG29 “Appassionati per Gesù Cristo, dedicati ai giovani”. Questi contributi si riferiscono ai tre nuclei tematici e hanno una loro apposita scheda;
●contributi di singoli o di gruppi di confratelli su argomenti riguardanti la vita della Congregazione, le Costituzioni o i Regolamenti. Tali contributi hanno una loro propria scheda; su ogni scheda va posta una sola proposta.
●contributi dei Capitoli ispettoriali, di singoli o di gruppi su argomenti riguardanti il servizio di governo e di animazione della Congregazione, a tutti i livelli. Come spiegato nella Metodologia, si lavorerà su quest'ultimo nucleo tematico più tardi, quando arriverà il testo dal Consiglio generale per i capitoli ispettoriali. Anche questi contributi hanno una loro distinta scheda.
Prepariamoci con la preghiera e con coraggio al Capitolo Generale che si avvicina. Siamo grati al Signore per l'opportunità di partecipare a questo importante evento e ci impegniamo a discernere con attenzione la Sua volontà per la nostra Congregazione e per la nostra missione nella Chiesa e nella società. Affidiamo i lavori delle ispettorie, delle commissioni, dei capitolari, degli esperti e dei facilitatori all'intercessione di Maria Ausiliatrice, che ci guida e ci illumina lungo questo cammino. Siamo certi che la sua guida materna ci accompagna in ogni decisione e ci aiuta a perseguire il nostro impegno di servizio verso i giovani e la Chiesa, seguendo l'esempio di Don Bosco. Facciamo nostro il suo esempio e il suo invito rivolto ai servi: "Fate tutto quello che Egli vi dirà!" (Gv 2,5)
1 Vecchi, J. E. (1992). Pastorale giovanile : una sfida per la comunità ecclesiale. Elle Di Ci.
2 Dicasteri per la Formazione e per la Pastorale Giovanile (2020). Giovani salesiani e accompagnamento. Orientamenti e direttive - Sede centrale, Roma.
3 Scola, A. (2007). La dottrina sociale della Chiesa. Vita e Pensiero.