CG29|it|Sintesi tematica Consiglio Generale

Riflessione sul governo della Congregazione

SINTESI TEMATICA



Indice


I. Commenti dei Consiglieri sulla loro visione generale del Consiglio

  • Commenti visione Consiglio

  • Proposte generali emerse


II. Commenti dei Consiglieri sui Settori

  • Comenti sui Settori

  • Proposte emerse sui Settori


III. Commenti dei Consiglieri sulle Regioni

  • Commenti sulle Regioni

  • Proposte emerse sulle Regioni


IV. Commenti del Consiglieri sui Segretariati

  • Comenti sui Segretariati

  • Proposte emerse sui Segretariati


V. Altre proposte dei consiglieri derivanti dal tema centrale
























I. Commenti dei Consiglieri sulla loro visione generale del Consiglio


Commento Visione Consiglio, 1


1. La capacità di esser fedeli al mandato di animazione e governo. L’accompagnamento reale ed organico delle varie ispettorie. Questo credo sia il punto centrale: da quando ha preso forma questa composizione\\modalità del consiglio generale la congregazione è cambiata moltissimo; è evidente che è molto più internazionale, multiculturale e diversificata per situazioni e contesti.

2. L’esperienza della congregazione va raccolta, non dispersa, per cui il punto di riflessione parte dalla considerazione che il numero dei consiglieri attuale, anche se grande, ha dato buona prova di sé in questi anni. Il numero non è una questione matematica è una mediazione istituzionale tra le necessità della congregazione e le funzionalità di un consiglio che non deve esser troppo grande, con il rischio della paralisi. Credo che il numero complessivo dei consiglieri non debba aumentare; ritengo che il grande cambio sia nel modo e nei tempi di lavoro e nel lavoro coordinato.

3. Il punto centrale dell’animazione e governo è l’accompagnamento; la capacità di accompagnare, processi e ispettorie, è il cuore del nostro servizio. Indubbiamente facciamo fatica ad accompagnare in modo efficace e tempestivo le ispettorie (per i processi avviati la cosa è parzialmente diversa); la presenza nelle ispettorie (che non è solamente andare) deve esser meglio custodita.

In modo particolare è carente l’accompagnamento dei consiglieri regionali, perché impossibilità o per dimensioni o per complessità ad una presenza nelle ispettorie, che assicura un accompagnamento “induttivo” a fianco della vita degli ispettori, dei consigli, dei confratelli, nell’accompagnamento dell’attuazione delle decisioni, delle indicazioni inviate dal RM (visite straordinarie, visite d’insieme, situazioni differenti o problematiche…). La funzione del consigliere regionale è molto di più del visitatore straordinario, è l’intuizione geniale del CG speciale rispetto al consiglio generale precedente.

L’equilibrio tra la funzione di visitatori delle ispettorie e altre forme di animazione è da verificare. La presenza di visitatori (per rimanere sulla visita straordinaria) non consiglieri deve esser riportata ad una eccezione, senza creare una ufficializzazione di visitatori non consiglieri. Dove il problema per il governo della congregazione non sono le singole persone, eccellenti, ma l’interrompersi del flusso di conoscenze al consiglio che è il pane quotidiano per ogni nomina e decisione.


4. Altro punto centrale è la capacità di pensare e riflettere insieme come consiglio, di coordinarsi nella riflessione e successivamente nell’animazione. Siamo assorbiti, come consiglio generale, dalle funzioni ordinarie e dall’amministrazione e non abbiamo tempo per la nostra formazione\\aggiornamento\\ capacità di riflessione come consiglio.


5. La presenza dei regionali va riorganizzata ed alcune realtà regionali vanno cambiate (in primis Africa Madagascar che è pronta per l’evoluzione a due regioni…almeno nelle attese). Come le conferenze, così le costituzioni delle regioni sono la capacità di darci i format appropriati per poter accompagnare le singole realtà presenti nella regione. Nelle attuali situazioni le complessità (che possono esser numeriche, geografiche, sociologiche… o di altro genere) sono esattamente la cosa da valutare, a mio avviso, per verificare se la forma attuale della Regione è adeguata o no. Se non lo è non bisogna aver paura di decidere.


6. Il potenziamento dei segretariati, con rapporto diretto con il Rettor Maggiore, con settori che possono esser coordinati in altro modo. I segretariati, anche per il buon esito del “ad experimentu” della Famiglia Salesiana, può esser applicato anche ad altri settori (comunicazione sociale e missioni). Come detto esplicitamente nella riflessione sul punto uno del nostro lavoro ci sono settori che possono diventare segretariati e aumentare anche la relazione diretta con il RM, come è stato in questi anni per il segretariato della FS

Questo consente di costruire un lavoro del consiglio a tre cerchi concentrici: settori, regioni e segretariati. Potenziando e non cancellando. Questi tre cerchi concentrici devono avere plenum comuni, ma anche è possibile studiare modalità di lavoro differenziate, rendendo così più flessibile il lavoro del consiglio (di animazione e governo, ma anche di riflessione).


7. Ritengo che la somma di incarichi in uno stesso consigliere (ci sono state diverse sperimentazioni negli ultimi 25 anni, come FS e vicario, CS e FS) non è un modello adeguato che debba esser perseguito o riproposto.


Commento visione Consiglio, 2


La nostra esperienza quotidiana ci mostra che:

  • Ci sono molte interfacce nella vita di una Ispettoria e non è possibile fare distinzioni chiare tra le singole aree della nostra vita, perché non produciamo prodotti, ma perché siamo una comunità religiosa. Le nostre Costituzioni prevedono che il Consiglio generale copra diverse aree, ma che queste debbano essere viste tutte insieme e nel loro insieme. La nostra missione ha sia un'area interna, che possiamo vedere sotto il tema della vita comunitaria e della vita religiosa, sia una parte esterna più visibile, che possiamo descrivere come l'attività e l'espressione del nostro carisma.

  • La vita religiosa e la sfida di mantenere e sviluppare meglio comunità vitali ed emblematiche è considerata urgente dalla maggioranza dei nostri consiglieri regionali.

  • La cura delle vocazioni individuali che hanno portato i confratelli alle nostre comunità richiede un maggiore impegno.

  • La vicinanza dei Salesiani ai giovani è stata sottolineata più volte dalla CG.


Commento visione Consiglio, 3


Nella sintesi che abbiamo ricevuta sono tre parole che si ripetono in forma più ampia: Coordinamento (c’è bisogno di un lavoro più coordinato in tutti i sensi), riduzione (il desiderio di una semplificazione delle strutture mantenendo quello essenziale), regionali (una ampia problematica in riferimento ai regionali ma partendo di un riconoscimento dell’importanza del ruolo de regionale) … Sempre con una visione di un migliore servizio all’ispettorie e ai confratelli.


Non possiamo affrontare questa ristrutturazione solo dal punto di vista organizzativo, non possiamo dimenticare il servizio alla fedeltà carismatica, alla comunione congregazionale ed ecclesiale. Nell’orizzonte dobbiamo considerare la realtà, anche in questo ambito, della missione condivisa con i laici.


Commento visione Consiglio, 4


Sector Animation: Our congregation is large in terms of geography, personnel, people to be served and institutes. So far, the whole Congregation is going well with animation, accompaniment, and resource input from the 6 Sectors. Each Sector has an efficient tool with a light structure of Regional Coordination (including all Provincial Delegates of Sector) with annual meetings and periodic meetings (online) as well as training programs for new Delegates.


It takes a period for individual provinces (and each Provincial Councillors/Delegates) to get used with this form of mutual animation. Any sudden change will have an impact.


Four meetings per year: sufficient. The issues are: 1/the Regionals seem to have limited knowledge of the other Regions to have good inputs in the meeting. 2/ Less time to reflect upon important matters, like Ratio, documents from Sectors


(Traduzione)

Settore Animazione: La nostra Congregazione è grande in termini geografici, di personale, di persone da servire e di istituti. Finora tutta la Congregazione sta andando bene con l'animazione, l'accompagnamento e l'apporto di risorse dai 6 Ambiti. Ogni Settore dispone di uno strumento efficiente con una struttura leggera di Coordinamento Regionale (che comprende tutti i Delegati Provinciali del Settore) con incontri annuali e incontri periodici (online) oltre a programmi di formazione per i nuovi Delegati.


Ci vuole un periodo perché le singole Ispettorie (e ogni Consigliere/Delegato ispettoriale) si abituino a questa forma di animazione reciproca. Qualsiasi cambiamento improvviso avrà un impatto.


Quattro riunioni all'anno: sufficienti. I problemi sono: 1/I Regionali sembrano avere una conoscenza limitata delle altre Regioni per avere buoni input nell'incontro. 2/ Meno tempo per riflettere su questioni importanti, come la Ratio, i documenti dei Settori


Commento visione Consiglio, 5


Proposta personale di revisione della struttura del consiglio e dei principali momenti di animazione:

  • La prima riflessione riguarda l’attuale costituzione di rappresentanza e numerica del Consiglio Generale. Il modello messo in atto è un punto di riferimento per la Congregazione perché garantisce una buona coerenza organizzativa, sia a livello carismatico che istituzionale, amministrativo e giuridico.

Pur con i suoi limiti, e evidentemente con la necessità di un incremento a livello di organizzazione e funzionamento, l'attuale composizione del Consiglio è rappresentativa, pratica e favorisce la collegialità, la fraternità e l'unità nel governo della Congregazione. Sono del parere che il numero complessivo dei consiglieri non debba aumentare.

Su questa linea, sarebbe importante anche di mantenere i Settori cosi come sono attualmente costituiti. Tuttavia, è opportuno ridisegnare un organigramma suddiviso in tre livelli collegati: Settori, Regioni, Segretariati. In questo modo possiamo facilitare la sinergia e l’equilibrio tra la gestione amministrativa(tecnica) e l’animazione, l’accompagnamento e la formazione.

  • Il secondo punto riguarda i principi di gestione e governo collaborativo, cioè come lavoriamo in qualità di Consiglio Generale. A mio avviso è necessario organizzare incontri più frequenti tra il Rettor Maggiore, il Vicario e i Membri del Consiglio. L’oggettivo è creare occasione di maggior dialogo, scambio d’informazioni per favorire il confronto, la verifica e la crescita di una visione di insieme.

  • La terza idea riguarda la scelta di un salesiano (segretario esecutivo) con un profilo e una capacità professionale e tecnica che li permetta di collaborare direttamente con il Vicario, i Consiglieri di Settore e i Regionali. La scelta di questa persona evidentemente dipende da come sarà organizzata la gestione amministrativa e quella di animazione.


Commento visione Consiglio, 6


Attualmente, l’organizzazione del Consiglio deve affrontare contemporaneamente due esigenze, cioè, quella di specializzazione dei compiti (che conduce ad una corretta divisione del lavoro, massima efficienza e adeguamento alla complessa realtà dell’ispettorie) da una parte, e quella di coordinamento a diversi livelli dall’altra.


La struttura organizzativa del Consiglio è caratterizzata - da 40 anni - da due soli livelli: una dimensione verticale (Regionali) e una orizzontale (Settori), seduti allo stesso tavolo. Il coordinamento di ogni Consigliere di Settore si sostanzia nel rapporto con 11 persone (!), più il Vicario e il Rettor Maggiore, ognuno con il proprio programma, la propria équipe e i propri ritmi. Questa organizzazione è inattuabile; la collaborazione trasversale sui compiti convergenti diventa molto complicata.

Nella dimensione orizzontale (Settori), la “totale aderenza” di tutte tematiche che fanno riferimento ai Settori comporta dei problemi, poiché il Consigliere non può essere competente in tutte le situazioni che gli vengono sottoposte. Bisogna anche tener conto, che l’elevata centralizzazione nel Consigliere, provoca un sovraccarico di responsabilità, che conduce anche a rallentamenti dei processi e dell’accompagnamento dei collaboratori.


L’autorità decisionale deve essere decentralizzata in gradi e livelli. Consolidare e standardizzare i Segretariati centrali (R 108) e gli Uffici (R 107) mi pare sia la soluzione. Essi hanno l’autorità formale di prendere le decisioni ordinarie perché si tratta di un gruppo ridotto, sdb e/o laici raggruppati per area di specializzazione, per competenze e procedure simili, con capacità di intuire gli scenari futuri. Un gruppo che fornisca consigli, suggerimenti o pareri al Consigliere al fine di supportare – se ci fossero - i processi decisionali di grande rilevanza.


I principali vantaggi di questo secondo livello o grado organizzativo (Segretariati e gli Uffici) sono così riassumibili:

  • maggiore accompagnamento delle ispettorie focalizzandosi su aree specifiche della programmazione del sessennio, evitando così fenomeni di dispersione e duplicazione e sovrapposizione di esperienze;

  • minori tempi di sviluppo delle iniziative e dei processi che consentono di raggiungere la massima flessibilità e rapidità di prendere decisioni;

  • maggiore coordinamento con le strutture nazionali e regionali, se esistono, più vicini alla prima linea e con una migliore comprensione dei bisogni;

  • canali di comunicazione più snelli con i Regionali, altri Uffici/Segretariati o Consiglieri;

  • maggiore autonomia delle persone con amplia la conoscenza dei temi oggetto di animazione e delle loro implicazioni pratiche.


Attualmente, lo stile di animazione dei Consiglieri con i collaboratori è caratterizzato da flessibilità e condivisione d’idee. In genere, apprezzano la fiducia in loro. Tuttavia, con questo ripensamento degli Uffici/Segretariati ci aiuterebbe a collocare meglio il nostro personale. Non è sufficiente essere chiari riguardo alla loro Job Description (abbiamo guadagnato molto in questo!), ma anche il grado o il livello di animazione che viene dato loro. Ad esempio, le loro visite/viaggi sono legate ad un’attività di coordinamento o di formazione, oppure servono per "conoscere"? Queste visite hanno un impatto effettivo sull'ispettorie?


Commento visione Consiglio, 7


L’articolo 130 e seguenti descrivono il Consiglio Generale e le sue funzioni. Sembra fare riferimento giuridico solo a un Consiglio Generale (indipendentemente dai diversi ruoli). Non so che sia possibile che esistono diversi “cerchi” nell’ unico consiglio!


Il Consiglio, come tale, ha certe funzioni definite. Le funzioni dei Consiglieri includono quelle date dal Rettor Maggiore e quelle date dal Capitolo Generale, sempre in unione con il Rettor Maggiore (C 131).


Secondo l'articolo 130 delle Costituzioni, "è compito del consiglio individuare e studiare i problemi che riguardano il bene comune della Società, promuovere l'unione fraterna tra le diverse province e sviluppare un'organizzazione sempre più efficiente per il compimento della missione salesiana nel mondo".


Ciò indicherebbe una chiara distinzione da qualsiasi altro organo che non sia il Consiglio Generale. Significa anche che il Consiglio potrebbe proporre studi non proposti da altri organi.

Secondo l'articolo 132, il Consiglio ha una responsabilità diretta (tutti i membri del Consiglio, indipendentemente dai ruoli di settore o regione) almeno per tutti gli argomenti elencati per i quali il Rettor Maggiore richiede il consenso del Consiglio. Di chi sarebbe la responsabilità se ci siano cerchi nel consiglio?


L'Art. 130 indica anche che è autorità del Consiglio Generale con il Rettor Maggiore decidere lo sviluppo di strutture organizzative efficienti per il compimento della missione salesiana nel mondo. Ciò dà potere al Consiglio di organizzare stili di animazione e di governo (creare uffici di specialisti, ecc.).


Non comprendo la necessità di ridurre i Consiglieri di Settore, mentre si aumenta il numero di persone nei vari team (con qualsiasi termine siano chiamati)! Personalmente, non ho sentito che le dimensioni dell'attuale Consiglio Generale siano ingombranti. In realtà, tutti i Consiglieri sono sommersi dal lavoro di animazione. Come ci si aspetta che ridurre i Consiglieri di uno o due e aggiungere più team di tre o quattro per gestire il lavoro sotto alcuni Consiglieri possa aiutare? Potrebbe essere anche il pericolo di ridurre la diversità nel Consiglio Generale di una congregazione molto internazionale! L'aumento di una regione in più (supponendo che l'Africa diventi due) aggiungerebbe solo un altro Consigliere… o due o tre…. Naturalmente, rimane la necessità di un numero dispari per il voto nel consiglio.


Apprezzo i due tipi di Consiglieri Generali (quelli di settori e quelli delle Regioni) poiché portano competenze diversificate al Consiglio Generale.


L'idea di avere un gruppo di segretari al segretariato generale che possa aiutare il Consiglio Generale per le sue varie attività (ad esempio, preparare vari tipi di rapporti in un formato uniforme, preparare studi, ecc.) sarebbe molto utile.


Quello che è stato sviluppato nel corso degli anni in termini di team di esperti: il team delle Statistiche, ricerche, la Storia, ecc., è buono. La valutazione periodica dell'efficacia deve essere fatta. Può essere tutto sotto Segretariato Generale.


Come principio, i vari organi di animazione inter-ispettoriali in tutto il mondo dovrebbero avere chiarezza su chi dal Consiglio è responsabile dell'organo e delle sue decisioni appropriate. La separazione tra coloro che sono "responsabili" e coloro che sono "in carica" di solito non porta a risultati positivi! Le strutture regionali guidate dagli articoli 135-142 delle Costituzioni potrebbero aver bisogno di maggiore chiarezza per quanto riguarda le figure di autorità (ad esempio, strutture interispettoriali, curatori, ecc.). Il riconoscimento del Rettor Maggiore, dell’Ispettore e del Direttore come livelli di superiori potrebbe anche avere bisogno di chiarezza e rispetto nei casi di strutture interispettoriali che pongono i consiglieri di settore o regioni come punto di riferimento (tenendo presente che le decisioni sono di solito "orientative" (cfr. C 139) con condizioni aggiunte).





Commento visione Consiglio, 8


Un dato oggettivo che la nostra Congregazione è presenti in tantissimi paesi, in tantissimi culture e contesti (Credo che siamo la Congregazione presente in più paesi). Io sono contrario alla riduzione dei Settori.


La riduzione dei settori non faciliterà il coordinamento perché renderà i settori ridotti ancora più grandi. Per me ridurre ancora i settori sarà un grande impoverimento sia nella animazione, sia nella possibilità a poter rispondere alle situazioni diversissimi dove i salesiani lavorano. Già adesso il Settore pastorale Giovanile è diventato un ‘Super Settore’ non facile da gestire da un Consigliere.


Commento visione Consiglio, 9


Oltre gli ambiti tradizionali (Cura della fedeltà costante al carisma -Rettor Maggiore e Vicario-; la formazione e l’accompagnamento vocazionale -vocazione missionaria ad gentes inclusa dei confratelli; la missione pastorale; l’amministrazione del Patrimonio con tutto quanto porta con sé; l’accompagnamento delle Regioni, ecc.), non si può trascurare l’accompagnamento, lo sviluppo e l’espansione del Movimento Salesiano, non solo riguardo i Gruppi della Famiglia Salesiana ufficialmente riconosciuti, ma anche le associazioni e aggruppamenti indicati dalla Carta d’Identità, i movimenti famigliari, gli così chiamati Amici di Don Bosco anche di tradizioni spirituali diverse. Si tratta di un patrimonio carismatico e spirituale -la santità salesiana inclusa- che richiama accoglienza, animazione, condivisione, testimonianza al servizio della Chiesa in bene della gioventù.


D’altra parte, ci sono bisogni in un mondo che cammina a mio avviso non trascurabili come “la ricerca, o sviluppo, la qualità”; la creazione di cultura (pedagogica, educativa, spirituale, salesiana, socioculturale…); la formazione profonda degli eventuali “direttivi” (salesiano e laici).


Da una riflessione seria sulle aree culturali ed ecclesiali di futuro emergono sicuramente bisogni che devono farsi presenti nella riflessione sull’animazione e il governo della nostra Congregazione.


Commento visione Consiglio, 10


Sulla composizione del Consiglio, il formato attuale non deve esser incrementato di più, ma forse snellito. Una possibilità è che, oltre al Rettor Maggiore e al Vicario, i settori dell’Economato, la Pastorale Giovanile e la Formazione. Sarebbero poi opportuni dei segretariati, quali la famiglia salesiana, le comunicazioni e le missioni: questa è una possibilità, ma anche continuare con i settori.

La verifica del triennio, che era stata chiesta al Vicario del Rettor Maggiore, era per verificare proprio questi aspetti.


La più grande difficoltà che c’è stata è quella che è mancato un coordinamento vero. Non sempre è stato chiaro quello che fanno i collaboratori dei settori. Ciò che è stato più difficile è coordinare e comunicare al Consiglio le attività compiute dei vari settori che era quello che si voleva fare.


Per quanto riguarda i settori delle regioni, è necessario che i Consiglieri regionali visitino tutta la regione, a prescindere che ci sia o meno la Visita straordinaria. In questi tre anni è mancata questa vista programmatica; occorre accompagnare le ispettorie e le realtà della Congregazione, ma non attraverso l’aumento dei collaboratori. Vedendo gli art. 130 e 131 delle nostre Costituzioni, ci chiedono di aiutare il Rettor Maggiore ma attraverso una visione comune.


Il settore della Formazione deve pensare come accompagnare in 6 anni tutte le presenze educative della Congregazione.


Il punto molto delicato è il nostro modo di governare e accompagnare la Congregazione con efficienza, che significa sinergia e comunicazione.



Proposte emerse Consiglio


Proposta sul Consiglio, 1


Ritengo che la somma di incarichi in uno stesso consigliere (ci sono state diverse sperimentazioni negli ultimi 25 anni, come FS e vicario, CS e FS) non è un modello adeguato che debba esser perseguito o riproposto.


Proposta sul Consiglio, 2


Finora tutta la Congregazione sta andando bene con l'animazione, l'accompagnamento e l'apporto di risorse dai 6 Ambiti. Ogni Settore dispone di uno strumento efficiente con una struttura leggera di Coordinamento Regionale (che comprende tutti i Delegati Provinciali del Settore) con incontri annuali e incontri periodici (online) oltre a programmi di formazione per i nuovi Delegati.


Ci vuole un periodo perché le singole Ispettorie (e ogni Consigliere/Delegato ispettoriale) si abituino a questa forma di animazione reciproca. Qualsiasi cambiamento improvviso avrà un impatto.


Proposta sul Consiglio, 3


La scelta di un salesiano (segretario esecutivo) con un profilo e una capacità professionale e tecnica che li permetta di collaborare direttamente con il Vicario, i Consiglieri di Settore e i Regionali. La scelta di questa persona evidentemente dipende da come sarà organizzata la gestione amministrativa e quella di animazione.


Proposta sul Consiglio, 4


L'idea di avere un gruppo di segretari al segretariato generale che possa aiutare il Consiglio Generale per le sue varie attività (ad esempio, preparare vari tipi di rapporti in un formato uniforme, preparare studi, ecc.) sarebbe molto utile. Quello che è stato sviluppato nel corso degli anni in termini di team di esperti: il team delle Statistiche, ricerche, la Storia, ecc., è buono. La valutazione periodica dell'efficacia deve essere fatta. Può essere tutto sotto Segretariato Generale.


Proposta sul Consiglio, 5


La riduzione dei settori non faciliterà il coordinamento perché renderà i settori ridotti ancora più grandi. Per me ridurre ancora i settori sarà un grande impoverimento sia nella animazione, sia nella possibilità a poter rispondere alle situazioni diversissimi dove i salesiani lavorano








II. Commenti dei Consiglieri sui Settori


Commento sui Settori, 1


Vedo la bontà di mantenere 5 settori. I settori hanno una visione di tutta la Congregazione. Sarebbe un impoverimento ridurre questa possibilità. Propongo una riorganizzazione mantenendo formazione, pastorale giovanile (incluso responsabilità per la formazione congiunta), missioni, economia e un altro: o comunicazione e Famiglia Salesiana.


Cambiare nome può aiutarci a visualizzare una proposta diversa. Prospettive carismatiche (Settori) e commissioni strategiche (Segretariati)


Commento sui Settori, 2


A causa della diversità dei temi che si accumulano in ogni ispettoria e a livello generale della Congregazione, abbiamo effettivamente bisogno di più membri nel Consiglio Generale. A mio avviso, però, questo non è né concepibile né costruttivo.


A mio avviso, una riduzione sarebbe utile per un coordinamento più rapido e una consultazione più intensa tra i responsabili del Consiglio con il RM. La combinazione di tre settori sarebbe probabilmente ideale, a condizione che alcuni temi/compiti possano essere convertiti in segreteriati.


A mio avviso, il settore della comunicazione è superato, in primo luogo perché le Ispettorie sono molto più avanzate di noi della Sede Centrale. In secondo luogo, perché abbiamo "annacquato" negli ultimi anni i compiti e il settore attraverso la nostra riorganizzazione interna. Le “relazioni pubbliche (PR)” dell'ANS o di un organismo di nuova concezione appartengono all'unità di staff del RM o a un consigliere incaricato dal RM.


Occorre a riflettere un cambiamento nel settore della Formazione, in cui la cura delle vocazioni (esistenti e nuove) diventi il compito centrale, che si esprime anche attraverso la formazione, l'educazione continua, l'accompagnamento, ecc.


L'interfaccia di tutti i settori con la pastorale giovanile riguarda soprattutto la pastorale vocazionale e il focus tematico dell'accompagnamento, dell'animazione e della leadership (SDB e laici) delle nostre organizzazioni.


Commento su Settori, 3


Sui settori non ho chiarezza.

  • Sono cosciente che il Settore Famiglia Salesiana ha migliorato, me nelle mie visite percepisco che ha perso forza carismatica, è uno dei settori più deboli. Mi riferisco ai i Gruppi che nelle nostre costituzioni vengo presentato come Gruppi con i quali abbiamo particolari rapporti (FMA, SS.CC., EX-Allievi, ADMA…). Guardando il futuro i rapporti dovranno essere sempre più forti in riferimento allo spirito salesiano e la missione salesiana condivisi. Considero che tornare alla presenza in consiglio di un consigliere per la Famiglia Salesiana potrebbe aiutare.

  • Missioni: Se tutto l’aspetto dell’animazione missionaria, come si fa in alcune ispettorie passa alla PG, si potrebbe costituire un Ufficio/Segretariato in dipendenza diretta dal Rettor Maggiore come il Procuratore o il Responsabile delle Cause dei Santi?

  • Il Settore Comunicazione Sociale potrebbe essere costituito in Segretariato che serva trasversalmente il carisma e la missione?

  • Mai è stato, ma si potrebbe considerare il settore dell’Economia como un segretariato?


Commento sui Settori, 4


Il Settore per Comunicazione Sociale, come funziona attualmente, comprende vari servizi a diversi livelli e con diverse esigenze: comunicazione istituzionale esecutiva (direttamente collegata al Rettor Maggiore), servizio di news (ANS), social network, sito sdb.org, accompagnamento dei delegati alla comunicazione nell'area della formazione e dell'organizzazione nelle regioni, eventi vari, incontri dei delegati alla comunicazione, dei direttori del Bollettino Salesiano, delle case editrici e delle responsabili delle Radio, commissione di studio (Intelligenza artificiale, giovani e mondo digitale.), preparazione di testi e materiale multimediale, incontri a livello di Famiglia Salesiana (FMA) e altre.


A partire del modo come funziona oggi il Settore, la proposta iniziale sarebbe di modernizzazione del Settore Comunicazione:

  • Mantenere il Settore, delegando i servizi esecutivi di comunicazione istituzionale alla Segreteria del Rettor Maggiore;

  • Tutti gli altri servizi saranno svolti dal Settore Comunicazione;

Nota: per realizzare questa modalità di gestione è indispensabile lavorare con una mentalità di gestione collaborativa, sinergica e corresponsabile.


Pastorale giovanile. Per favorire un’integrazione progettuale efficace e una gestione più coordinata e sinergica nel Settore, sarebbe auspicabile creare tre area di coordinazione per gestire i vari progetti e tenere questi coordinatori lavorando insieme alla sede centrale insieme al Consigliere per la Pastorale Giovanile.


Missioni ed Economia. Per evitare la frammentazione e la dispersione nella gestione dei vari servizi sociali, organizzare il lavoro in rete, con più sinergia e collaborazione nella gestione dei progetti relativi a ONG, Procure, Fondazione Don Bosco nel Mondo, al fine di realizzare questi progetti con unità, l'efficienza e la visibilità istituzionale salesiana.


Commento sui Settori, 5


Mi sembra che, riducendo i settori all'interno del Consiglio generale e aumentando il numero di consiglieri regionali, si perda un po' di equilibrio. I consiglieri settoriali hanno un ruolo diverso e una conoscenza più sintetica, mentre quelli regionali tendono a guardare attraverso il prisma della regione. Naturalmente, occorre valutare se i settori debbano rimanere come sono ora, quali siano le loro responsabilità e quale debba essere la loro denominazione.


Commento sui Settori, 6


Sono convinto che la strada da percorrere non sia la riduzione dei settori (anche se è allettante perché potrebbe sembrare facile da fare), ma in una migliore razionalizzazione dei diversi servizi dei settori (cioè più come una riorganizzazione interna che una riduzione o un accorpamento dei settori).


NOTA. In questo momento da oggi fino al CG29, credo che sia necessario ricoverare la struttura già esistente per promuovere un migliore coordinamento dei Settori: nei previ sessenni, era sacro santo principio che quando il consiglio è in sessione (invernale e estiva) tutti i collaboratori devono esserci, in questi anni non è facile perché alcune sono in famiglia per le vacanze.



Commento sui Settori, 7


È evidente che ciascuno degli ambiti o settori deve essere fornito da una equipe, e tutto equipe ha bisogno di un responsabile (capo, coordinatore…).


Chiamare alcuni di questi ambiti con il nome “settori” e altri “segretariati” può fare difficoltà dal punto che la parola “settore” si associa a “un consigliere” e “segretariato” a “un delegato”. Ma una cosa è essere “consigliere”, una altra essere “il responsabile d’un settore o segretariato”. La tradizione associa entrambe cose sempre, e se questo non capita sembra che il settore o l’ambito perda, come per alcuni è capitato con la Famiglia Salesiana. Ma questo deve essere così?


Non formare parte del Consiglio come consigliere non significa perdere la responsabilità di “consigliare”. Lo specifico del consigliere è “collaborare con il parere e il voto”. Tutti i responsabili di un settore (sia settore o segretariato) in quanto tali hanno simile responsabilità, obblighi e esigenze (di animazione, di accompagnamento, di coordinamento, di visione e di lavoro di insieme... e di rispondere davanti il Consiglio del programma del loro settore).


Il Consiglio, oltre che il Rettor Maggiore e il Vicario; e consigliere di un concreto settore, non può essere composto per altri confratelli? Questa mentalità può favorire forse la presenza di più confratelli coadiutori nel Consiglio.




Proposte emerse sui Settori


Proposta sui Settori, 1


Propongo una riorganizzazione mantenendo formazione, pastorale giovanile (incluso responsabilità per la formazione congiunta), missioni, economia e un altro: o comunicazione e Famiglia Salesiana.


Proposta sui Settori, 2


Consiglio composito da

A.- Il Rettor Maggiore e il suo Vicario

B.- Un consigliere per tre Prospettive carismatiche: economia, formazione e pastorale giovanile

C.- Un consigliere per ciascuno delle otto regioni: Mediterraneo, Europa centro-nord, Asia orientale, Oceania, Asia meridionale, America del Cono Sud, Interamerica, Nord Africa e Sud Africa.

D.- Tre commissioni strategiche: Comunicazione Sociale, Famiglia Salesiana e Missioni.


Proposta sui Settori, 3


In questa linea, la mia proposta è:

Un Segretariato per l’educazione (SCUOLA, CFP, TVET e IUS) ma non sotto la Pastorale Giovanile. Questa non è una cosa nuova perché prima del Capitolo General Speciale c’era un consigliere per le scuole. E fino al tempo di D. Domenech IUS non era sotto la Pastorale Giovanile.






III. Commenti dei Consiglieri sulle Regioni



Commento sulle Regioni, 1


La presenza dei regionali va riorganizzata ed alcune realtà regionali vanno cambiate (in primis Africa Madagascar che è pronta per l’evoluzione a due regioni…almeno nelle attese).


Commento sulle Regioni, 2


Vedo la necessità di due regioni in Africa-M per facilitare l’accompagnamento specialmente delle case di formazione. Non so se 2 conferenze sono la soluzione.


Commento sulle Regioni, 3


Attualmente vedo la necessità di organizzare una migliore gestione delle ispettorie in Africa. Questo può essere fatto con un consiglio regionale e due assistenti ad esso assegnati. Le visite, che non possono effettuare per mancanza di tempo, possono essere effettuate dai rappresentanti del Rettor Maggiore.


Nel prossimo Sessennio, la regione dell'Oceania deve garantire il rafforzamento della cooperazione tra le province e il sostegno alle unità più piccole, come Myanmar, Cambogia e Pakistan. Data la grande diversità culturale, sarebbe opportuno rafforzare gli attuali sviluppi positivi.


Per tutte le regioni, è consigliabile riorganizzare le strutture regionali, in modo da avere dati migliori sugli sviluppi della regione in Consiglio generale e per accompagnare meglio l'attuazione dell'orientamento strategico.


Commento sulle Regioni, 4


Struttura del Consiglio Generale. La vasta dimensione della Regione Africa e Madagascar e l'assenza di strutture minori come le Conferenze di Ispettorie rendono difficile la mobilità e l'animazione all'interno della grande Africa (30 milioni di km2). Alcuni confratelli vedono la necessità della creazione di due Regioni, ma alcune paure e resistenze rischiano di ridurre il numero di capitolari che porteranno avanti questa proposta al CG29.

E questo significa quindi un maggiore numero di Consiglieri regionali nel Consiglio, di cui uno in più per l'Africa, e forse una ristrutturazione dell'Asia se necessario.

E questo vorrebbe suggerire che alcuni settori vengano gestiti come lo è adesso la Famiglia Salesiana.


Commento sulle Regioni, 5


I Regionali? In questo sessennio è aumentato il numero di “visitatori” (24 visite sono state fatte da visitatori non consiglieri). Questo dimostra che “regionale” e “visitatore” non necessariamente devono coincidere.

Se questo si accetta, si può considerare di più la figura del “visitatore” e rafforzare la del “regionale” negli aspetti di cui si ha coscienza che mancano. Per questa stessa ragione il numero delle regioni potrebbe rimanere lo stesso oppure modificarsi la loro geografia.


Ma se la figura del “visitatore” non deve prendere più rilievo, allora se devono aumentare le Regioni (Africa, in primo luogo) ma essendo coscienti che non si rafforza il ruolo più specifico dei Regionali.


L’altra domanda è: Come i Regionali “partecipano” nella riflessione e nelle decisioni del Consiglio? Forse c’è bisogno di stabilire un tempo specifico di lavoro con i responsabili dei settori, incentrandosi nelle tematiche “continentali”, o negli aspetti che la vita presenta.





Proposte emerse sulle Regioni


Proposta sulle Regioni, 1


Sui Regionali:

  • Inizialmente ampliare le Regione a 8 (otto). Creando due in Africa-Madagascar. Non credo che la creazione di due conferenze sia sufficiente per dare risposta alle circostanze di questa Regione.

  • Quando il regionale non fa la visita straordinaria s’indeboliscono i rapporti e la conoscenza con/dell’Ispettoria


Proposta sulle Regioni, 2


Per le Regioni

Considerando la grande crescita dei salesiani in Africa, nonché le sfide formative ed economiche, sarà necessario avviare un processo di studio per la creazione di due Regioni in Africa.


Proposta sulle Regioni, 3


Una divisione della regione Africa-Madagascar potrebbe essere appropriata. Forse un primo passo sarebbe quello di dividerlo in due conferenze e lavorare su questa articolazione nel prossimo sessennio, preparandosi alla divisione nel CG30.

La scelta di avere una o due persone per fare alcune visite è stata accertata e potrebbe continuare soprattutto nell’aiuto delle regioni più grandi.


Proposta sulle Regioni, 4


L’accompagnamento dell’Ispettorie della regione Africa-Madagascar è molto importante, perché il risultato della mancanza di un accompagnamento più vicino nella crescita e nello sviluppo delle ispettorie, lo pagheremo molto caro nel prossimo futuro. La creazione delle conferenze non risolverà il bisogno di accompagnamento più da vicino. È ormai necessario creare due regioni nel continente africano.












IV. Commenti dei Consiglieri sui Segretariati



Comento sui Segretariati, 1


Non ho una visione chiara della relazione tra segretariati e consiglio generale. Come ho già detto, o comunicazione sociale o Famiglia Salesiana può essere Segretariato.


Commento sui Segretariati, 2


I Segretariati collegati a l’ufficio del Rettore Maggiore possono essere: Missioni, Famiglia Salesiana, Comunicazione istituzionale, Rappresentanza internazionale (New York, Ginevra, Bruxelles, Addis Abeba, Corpo diplomatico, ...).


Presumo che anche una riduzione dei settori non comporterà una riduzione del personale, perché la velocità e soprattutto la professionalità del Consiglio devono aumentare se si vuole che in futuro possa competere con le dinamiche delle ispettorie. Occorre quindi decidere cosa si farà in futuro "in house" nella Sede Centrale e cosa si organizzerà "in outsourcing". Si fa troppo poco uso della sinergia con altre parti della Congregazione, come l'apporto tematico delle nostre università, dei centri specializzati regionali o nazionali, ecc.


Commento sui Segretariati, 3


Sono cosciente che una mentalità tradizionale giudica un “segretariato” come una missione di secondo o terzo ordine. In quanto riguarda la Famiglia Salesiana i CG sono stati un tanto divisi in questo punto. La pensano così parecchi delegati. Sembra che “senza capacità di emettere un voto come consigliere”, senza l’autorità che dà il potere di decisione in un Consiglio, non si può portare avanti un servizio di qualità nell’animazione e accompagnamento della Famiglia Salesiana. E così si può pensare su altri eventuali segretariati.


Ma la qualità del servizio non dipende dal potere. Ma ci sono certe condizioni che sicuramente aiutano, condizioni che merita elencare tanto se si mantengono i settori “con consigliere”, come se non, condizioni che vanno riconosciute da tutti. Tra esse:

  • Correttamente fondamentati nel carisma

  • Uno statuto chiaro.

  • Una coscienza chiara di collaborare ad una animazione e accompagnamento globale.

  • Composizione di una equipe (permanente) e consulta.

  • Comunicazione e coordinamento regolare con tutti i Settori (ed eventuali Segretariati)




Proposte emerse sui Segretariati


Proposta sui Segretariati, 1


Il potenziamento dei Segretariati, con rapporto diretto con il Rettor Maggiore, con settori che possono esser coordinati in altro modo. I segretariati, anche per il buon esito del “ad experimentu” della Famiglia Salesiana, può esser applicato anche ad altri settori (comunicazione sociale e missioni).


Proposta sui Segretariati, 2


Per la Famiglia Salesiana propongo che continui a fare riferimento al Rettor Maggiore.


Proposta sui Segretariati, 3


In questa linea, le mie proposte sono: 1. Segretariato per l’educazione (SCUOLA, CFP, TVET e IUS) ma non sotto la Pastorale Giovanile. Questa non è una cosa nuova perché prima del Capitolo General Speciale c’era un consigliere per le scuole. E fino al tempo di D. Domenech IUS non era sotto la Pastorale Giovanile.


Proposta sui Segretariati, 4


Proposta: non differenziare “settori” e “segretariati”. Identificare con una stessa parola “settori” (o qualche altra più espressiva). La differenza non sta nel “tipo di animazione” perché sempre si tratta di una animazione su un aspetto del carisma o la missione salesiana, con la pretensione de “tra tutti animare il tutto”. La differenza altra non è che “la elezione come consigliere del responsabile di alcuni settori” e che, come tale, ha delle funzioni specifiche.


Se si riducono i settori con consiglieri (cosa che considero auspicabile), mi sembra che possano considerarsi come segretariati con delegato centrale secondo Regolamenti (con categoria di settori),

-Famiglia Salesiana (o Movimento Salesiano)

-Comunicazione (o Creazione de Cultura)



























Altre proposte dei Consiglieri derivanti dal tema centrale.


Proposta, 1


Le case RMG e l'UPS, l'università sono realtà che devono esser integrate nella regione competente per territorio.


Proposta, 2


Per l'organizzazione quotidiana del lavoro del Consiglio (Agenda, temi di studio, …) e della comunicazione tra i consiglieri, sarebbe molto utile un "Chef de Cabinet" sotto il Vicario.


Proposta, 3


Tuttavia, non esiste una struttura perfetta e nemmeno esiste quella definitiva. In ogni caso, faccio questa proposta:

  • Ufficio per l’Educazione (Scuola, CFP e IUS) e Ufficio Advocacy e Relazioni Internazionali (DDBI, DB-UN, Referente dell’Opere e Servizi per ragazzi a rischio ed esclusione sociale: un “posizionamento istituzionale” su molti temi è necessario!), direttamente dipendente dal Consigliere Pastorale G.

  • Ufficio dell’Economato (produzione, imprese, editorie e servizi; Uffici Sviluppo e Pianificazione – PDO; Procure missionarie) e Ufficio per la gestione risorse umane (responsabile per la gestione del Personale laico della Sede Centrale/Direzione Generale) dipendente dall’Economo Generale.

  • Propongo l’accompagnamento dell’Istituto Storico Salesiano e la Biblioteca Centrale sia a carico del Consigliere per la Formazione, no del Vicario del Rettor Maggiore.





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