CG29|it|Riflessione sul Governo della Congregazione, Punto 2, A


Riflessione sul governo della Congregazione

Punto 2, lettera A


Il mandato: Proposta personale di revisione della struttura del Consiglio e dei principali momenti di animazione:


Composizione del Consiglio: la situazione attuale e le riforme della composizione del Consiglio secondo la visione di ciascuno, per poter accompagnare la Congregazione nelle varie ispettorie.

Per iscritto ognuno condivide la sua visione, dall’esistente alle proposte di rinnovamento:


      1. Settori


      1. Regioni


      1. Segretariati


Nell’individuare dei cambi possibili occorre sempre conservare la visione d’insieme del lavoro del Consiglio ed il numero attuale dei Consiglieri che non sembra opportuno aumentare.




Intervento 1


Sulla composizione del Consiglio, il formato attuale non deve esser incrementato oltre, ma forse snellito.

Una possibilità è che, oltre al Rettor Maggiore e al Vicario, [vi siano] i Settori dell’Economato, della Pastorale Giovanile e della Formazione.

Sarebbero poi opportuni dei Segretariati, quali la Famiglia Salesiana, la Comunicazione e le Missioni: questa è una possibilità, ma anche continuare con i Settori.

La verifica del triennio, chiesta al Vicario del Rettor Maggiore, era per verificare proprio questi aspetti.

La più grande difficoltà che c’è stata è la mancanza di un coordinamento vero. Non sempre è stato chiaro quello che fanno i collaboratori dei Settori.

Ciò che è stato più difficile è coordinare e comunicare al Consiglio le attività compiute dai vari Settori: che era quello che si voleva fare.

Per quanto riguarda i Settori delle Regioni, è necessario che i Consiglieri Regionali visitino tutta la Regione, a prescindere che ci sia o meno la Visita straordinaria.

In questi tre anni è mancata questa visita programmatica; occorre accompagnare le ispettorie e le realtà della Congregazione, ma non attraverso l’aumento dei collaboratori.

Vedendo gli art. 130 e 131 delle nostre Costituzioni, essi ci chiedono di aiutare il Rettor Maggiore, ma attraverso una visione comune.

Il settore della Formazione deve pensare a come accompagnare in 6 anni tutte le case di formazione della Congregazione.

Il punto molto delicato è il nostro modo di governare e accompagnare la Congregazione con efficienza, che significa sinergia e comunicazione.



Intervento 2


Motivazioni.

1. La capacità di esser fedeli al mandato di animazione e governo. L’accompagnamento reale ed organico delle varie ispettorie. Questo credo sia il punto centrale: da quando ha preso forma questa composizione\\modalità del Consiglio generale la Congregazione è cambiata moltissimo; è evidente che è molto più internazionale, multi culturale e diversificata per situazioni e contesti.


2. L’esperienza della Congregazione va raccolta, non dispersa, per cui il punto di riflessione parte dalla considerazione che il numero dei Consiglieri attuale, anche se grande, ha dato buona prova di sé in questi anni. Il numero non è una questione matematica è una mediazione istituzionale tra le necessità della Congregazione e le funzionalità di un Consiglio che non deve esser troppo grande, con il rischio della paralisi. Credo che il numero complessivo dei Consiglieri non debba aumentare; ritengo che il grande cambio sia nel modo e nei tempi di lavoro e nel lavoro coordinato.


3. Il punto centrale dell’animazione e governo è l’accompagnamento. La capacità di accompagnare, processi e ispettorie, è il cuore del nostro servizio. Indubbiamente facciamo fatica ad accompagnare in modo efficace e tempestivo le ispettorie (per i processi avviati la cosa è parzialmente diversa). La presenza nelle ispettorie (che non è solamente andare) deve esser meglio custodita.

In modo particolare è carente l’accompagnamento dei Consiglieri Regionali, (per impossibilità o per le dimensioni della Regione o per la complessità ad una presenza nelle ispettorie), che assicura un tipo di accompagnamento “induttivo” al fianco della vita degli ispettori, dei Consigli, dei confratelli. È anche carente l’accompagnamento dell’attuazione delle decisioni, delle indicazioni inviate dal RM (tramite le visite straordinarie, visite d’insieme, o nelle situazioni differenti o problematiche…). La funzione del Consigliere Regionale è molto di più del visitatore straordinario: è l’intuizione geniale del CG Speciale rispetto al Consiglio generale precedente.


L’equilibrio tra la funzione di visitatori delle ispettorie e altre forme di animazione è da verificare. La presenza di visitatori non Consiglieri (in riferimento alla visita straordinaria) deve esser considerata una eccezione, senza creare una ufficializzazione di visitatori non Consiglieri. Dove il problema per il governo della Congregazione non sono le singole persone, eccellenti, ma l’interrompersi del flusso di conoscenze al Consiglio che è il pane quotidiano per ogni nomina e decisione.


4. Altro punto centrale è la capacità di pensare e riflettere insieme come Consiglio, di coordinarsi nella riflessione e successivamente nell’animazione. Siamo assorbiti, come Consiglio generale, dalle funzioni ordinarie e dall’amministrazione e non abbiamo tempo per la nostra formazione, l’aggiornamento e la capacità di riflessione come Consiglio.


5. La presenza dei Regionali va riorganizzata ed alcune realtà regionali vanno cambiate (in primis Africa Madagascar che è pronta per l’evoluzione a due Regioni… almeno nelle attese). Come avviene per le Conferenze, così la costituzione delle Regioni è la capacità di darci i format appropriati per poter accompagnare le singole realtà presenti nella Regione. Nelle attuali situazioni le complessità (che possono esser numeriche, geografiche, sociologiche o di altro genere) sono esattamente la cosa da valutare, a mio avviso, per verificare se la forma attuale della Regione è adeguata o no. Se non lo è non bisogna aver paura di decidere.


6. Il potenziamento dei Segretariati, con rapporto diretto con il Rettor Maggiore, e Settori che possono esser coordinati in altro modo. I Segretariati, a motivo del buon esito dei quello “ad experimentum” della FS, può esser applicato anche ad altri Settori (Comunicazione sociale e Missioni). Come detto esplicitamente nella riflessione sul punto uno del nostro lavoro ci sono Settori che possono diventare Segretariati e aumentare anche la relazione diretta con il RM, come è stato in questi anni per il Segretariato della FS.


Questo consente di costruire un lavoro del Consiglio a tre cerchi concentrici: Settori, Regioni e Segretariati. Potenziando e non cancellando. Questi tre cerchi concentrici devono avere plenum comuni, ma è anche possibile studiare modalità di lavoro differenziate; rendendo così più flessibile il lavoro del Consiglio (di animazione e governo, ma anche di riflessione).


7. Ritengo che la somma di incarichi in uno stesso Consigliere (ci sono state diverse sperimentazioni negli ultimi 25 anni, come FS e Vicario, CS e FS) non sia un modello adeguato che debba essere perseguito o riproposto.


Intervento 3


I Settori.

Vedo la bontà di mantenere 5 Settori. I Settori hanno una visione di tutta la Congregazione. Sarebbe un impoverimento ridurre questa possibilità. Propongo una riorganizzazione mantenendo Formazione, Pastorale Giovanile (inclusa la responsabilità per la formazione congiunta), Missioni, Economia e un altro: o Comunicazione e FS.


Le Regioni.

Vedo la necessità di due Regioni in Africa e Madagascar per facilitare l’accompagnamento specialmente delle case di formazione. Non so se 2 Conferenze siano la soluzione.


I Segretariati.

Non ho una visione chiara della relazione tra Segretariati e Consiglio generale. Come ho già detto, o Comunicazione sociale o Famiglia Salesiana può essere Segretariato.



Intervento 4


Attualmente, l’organizzazione del Consiglio deve affrontare contemporaneamente due esigenze, cioè, quella di specializzazione dei compiti (che conduce ad una corretta divisione del lavoro, massima efficienza e adeguamento alla complessa realtà dell’ispettorie) da una parte, e quella di coordinamento a diversi livelli dall’altra.

La struttura organizzativa del Consiglio è caratterizzata - da 40 anni - da due soli livelli: una dimensione verticale (Regionali) e una orizzontale (Settori), seduti allo stesso tavolo. Il coordinamento di ogni Consigliere di Settore si sostanzia nel rapporto con 11 persone (!), più il Vicario e il Rettor Maggiore, ognuno con il proprio programma, la propria équipe e i propri ritmi. Questa organizzazione è inattuabile; la collaborazione trasversale sui compiti convergenti diventa molto complicata.

Nella dimensione orizzontale (Settori), la “totale aderenza” di tutte tematiche che fanno riferimento ai Settori comporta dei problemi, poiché il Consigliere non può essere competente in tutte le situazioni che gli vengono sottoposte. Bisogna anche tener conto, che l’elevata centralizzazione nel Consigliere, provoca un sovraccarico di responsabilità, che conduce anche a rallentamenti dei processi e dell’accompagnamento dei collaboratori.

L’autorità decisionale deve essere decentralizzata in gradi e livelli.

Consolidare e standardizzare i Segretariati centrali (R 108) e gli Uffici (R 107) mi pare sia la soluzione. Essi hanno l’autorità formale di prendere le decisioni ordinarie perché si tratta di un gruppo ridotto, sdb e/o laici raggruppati per area di specializzazione, per competenze e procedure simili, con capacità di intuire gli scenari futuri. Un gruppo che fornisca Consigli, suggerimenti o pareri al Consigliere al fine di supportare – se ci fossero - i processi decisionali di grande rilevanza.

I principali vantaggi di questo secondo livello o grado organizzativo (Segretariati e gli Uffici) sono così riassumibili:

-maggiore accompagnamento delle ispettorie focalizzandosi su aree specifiche della programmazione del sessennio, evitando così fenomeni di dispersione e duplicazione e sovrapposizione di esperienze;

-minori tempi di sviluppo delle iniziative e dei processi che consentono di raggiungere la massima flessibilità e rapidità di prendere decisioni;

-maggiore coordinamento con le strutture nazionali e Regionali, se esistono, più vicini alla prima linea e con una migliore comprensione dei bisogni;

-canali di comunicazione più snelli con i Regionali, altri Uffici/Segretariati o Consiglieri;

-maggiore autonomia delle persone con ampia conoscenza dei temi oggetto di animazione e delle loro implicazioni pratiche.


Attualmente, lo stile di animazione dei Consiglieri con i collaboratori è caratterizzato da flessibilità e condivisione d’idee. In genere, apprezzano la fiducia in loro. Tuttavia, questo ripensamento degli Uffici/Segretariati ci aiuterebbe a collocare meglio il nostro personale. Non è sufficiente essere chiari riguardo alla loro Job Description (abbiamo guadagnato molto in questo!), ma anche al grado o livello di animazione che viene dato loro. Ad esempio, le loro visite/viaggi sono legate ad un’attività di coordinamento o di formazione, oppure servono per "conoscere"? Queste visite hanno un impatto effettivo sull'ispettorie?

Tuttavia, non esiste una struttura perfetta e nemmeno esiste quella definitiva. In ogni caso, faccio questa proposta:


- Segretariato della Famiglia Salesiana e Segretariato delle Missioni, direttamente dipendente dal Rettor Maggiore.

- Segretariato della Comunicazione Sociale (ANS, Comunicazione istituzionale- relazioni pubbliche, ufficio stampa, portavoce; Bollettino Salesiano; sito Web SDB.org) direttamente dipendente dal Vicario.

- Ufficio per l’Educazione (Scuola, CFP e IUS) e Ufficio Advocacy e Relazioni Internazionali (DDBI, DB-UN, Referente dell’Opere e Servizi per ragazzi a rischio ed esclusione sociale: un “posizionamento istituzionale” su molti temi è necessario!), direttamente dipendente dal Consigliere per la PG.

- L’Ufficio dell’Economato (produzione, imprese, editoria e servizi; Uffici Sviluppo e Pianificazione – PDO; Procure missionarie) e l’Ufficio per la gestione risorse umane (responsabile per la gestione del Personale laico della Sede Centrale/Direzione Generale) dipendente dall’Economo Generale.

- Propongo che l’accompagnamento dell’Istituto Storico Salesiano e della Biblioteca Centrale sia a carico del Consigliere per la Formazione, e non del Vicario del Rettor Maggiore.


Sulle Regioni

Una divisione della Regione Africa-Magdagascar potrebbe essere appropriata. Forse un primo passo sarebbe quello di suddividerla in due Conferenze e lavorare su questa articolazione nel prossimo sessennio, preparandosi alla divisione nel CG30.

La scelta di avere una o due persone per fare alcune visite è stata accertata e potrebbe continuare soprattutto in aiuto alle Regioni più grandi.



Intervento 5


1. Proposta personale di revisione della struttura del Consiglio e dei principali momenti di animazione.

La prima riflessione riguarda l’attuale costituzione di rappresentanza e numerica del Consiglio Generale. Il modello messo in atto è un punto di riferimento per la Congregazione perché garantisce una buona coerenza organizzativa, sia a livello carismatico che istituzionale, amministrativo e giuridico.


Pur con i suoi limiti, e evidentemente con la necessità di un incremento a livello di organizzazione e funzionamento, l'attuale composizione del Consiglio è rappresentativa, pratica e favorisce la collegialità, la fraternità e l'unità nel governo della Congregazione.

Sono del parere che il numero complessivo dei Consiglieri non debba aumentare.


Su questa linea, sarebbe anche importante mantenere i Settori così come sono attualmente costituiti. Tuttavia è opportuno ridisegnare un organigramma suddiviso in tre livelli collegati: Settori, Regioni, Segretariati. In questo modo possiamo facilitare la sinergia e l’equilibrio tra la gestione amministrativa (tecnica) e l’animazione, l’accompagnamento e la formazione.


Il secondo punto riguarda i principi di gestione e governo collaborativo, cioè come lavoriamo in qualità di Consiglio Generale. A mio avviso è necessario organizzare incontri più frequenti tra il Rettor Maggiore, il Vicario e i Membri del Consiglio. L’obiettivo è creare occasione di maggior dialogo, scambio d’informazioni per favorire il confronto, la verifica e la crescita di una visione di insieme.


La terza idea riguarda la scelta di un salesiano (segretario esecutivo) con un profilo e una capacità professionale e tecnica che gli permetta di collaborare direttamente con il Vicario, i Consiglieri di Settore e i Regionali. La scelta di questa persona evidentemente dipende da come sarà organizzata la gestione amministrativa e quella di animazione.


Il Settore per la Comunicazione Sociale, come funziona attualmente, comprende vari servizi a diversi livelli e con diverse esigenze: comunicazione istituzionale esecutiva (direttamente collegata al Rettor Maggiore), servizio di news (ANS), social network, sito sdb.org, accompagnamento dei Delegati per la comunicazione nell'area della formazione e dell'organizzazione nelle Regioni, eventi vari, incontri dei delegati alla comunicazione, dei direttori del Bollettino Salesiano, delle case editrici e dei responsabili delle Radio, delle commissioni di studio (intelligenza artificiale, giovani e mondo digitale), preparazione di testi e materiale multimediale, incontri a livello di Famiglia Salesiana (FMA) e altre.


A partire del modo in cui funziona oggi il Settore, la proposta iniziale di modernizzazione del Settore Comunicazione implica:

- mantenere il Settore, delegando i servizi esecutivi di comunicazione istituzionale alla Segreteria del Rettor Maggiore;

- invece, tutti gli altri servizi saranno svolti dal Settore Comunicazione.

Nota: per realizzare questa modalità di gestione è indispensabile lavorare con una mentalità di gestione collaborativa, sinergica e corresponsabile.


Pastorale giovanile

Per favorire un’integrazione progettuale efficace e una gestione più coordinata e sinergica nel Settore, sarebbe auspicabile creare tre aree di coordinamento per gestire i vari progetti e tenere i coordinatori a lavorare insieme alla Sede Centrale insieme al Consigliere per la Pastorale Giovanile.


Missioni ed Economia

Per evitare la frammentazione e la dispersione nella gestione dei vari servizi sociali, organizzare il lavoro in rete, con più sinergia e collaborazione nella gestione dei progetti relativi a ONG, Procure, Fondazione Don Bosco nel Mondo, al fine di realizzare questi progetti con l’unità, l'efficienza e la visibilità istituzionale salesiana.


Per le Regioni

Considerando la grande crescita dei salesiani in Africa, nonché le sfide formative ed economiche, sarà necessario avviare un processo di studio per la creazione di due Regioni in Africa.


Segretariati

Per la Famiglia Salesiana propongo che continui a fare riferimento al Rettor Maggiore.



Intervento 6


È un dato oggettivo che la nostra Congregazione sia presente in tantissimi paesi, culture e contesti (credo che sia la Congregazione presente in più paesi). Io sono contrario alla riduzione dei Settori.


La riduzione dei Settori non faciliterà il coordinamento perché renderà i Settori ridotti ancora più grandi. Per me ridurre ancora i Settori sarà un grande impoverimento sia nella animazione, sia nella possibilità di poter rispondere alle situazioni diversissime in cui i salesiani lavorano.


Già adesso il Settore pastorale Giovanile è diventato un ‘Super Settore’ non facile da gestire da un Consigliere.


Sono convinto che la strada da percorrere non sia la riduzione dei Settori (anche se è allettante perché potrebbe sembrare facile da fare), ma in una migliore razionalizzazione dei diversi servizi dei Settori (cioè più come una riorganizzazione interna che una riduzione o un accorpamento dei Settori). In questa linea, le mie proposte sono:


1. Segretariato per l’educazione (SCUOLA, CFP, TVET e IUS) non sotto la Pastorale Giovanile. Questa non è una cosa nuova perché prima del CG Speciale c’era un Consigliere per le scuole. E fino al tempo di D. Domenech, IUS non era sotto la Pastorale Giovanile.


2. L’aspirantato sia sotto il Settore Formazione. Già all’inizio del nostro mandato (maggio 2020) abbiamo deciso (e io mi ricordo bene di aver votato) che l’aspirantato sia sotto la Formazione, mentre l’animazione vocazionale sia sotto la PG. Il fatto è che se un ispettore ha bisogno di confratelli per l’aspirantato non cerca un pastoralista, ma un confratello che possa fare il ‘formatore’ o guida spirituale e vocazionale.


3. Le parrocchie siano sotto il Settore Missioni.


4. Dovrebbe esserci un Ufficio centrale per la Comunicazione istituzionale. Al momento abbiamo un modo di comunicare molto dispersivo: l'ANS, il sito SDB.ORG, il Bollettino Salesiano online, un gruppo che fa la strenna. Non è chiaro la relazione del Settore Comunicazione con questi.


5. L’accompagnamento delle Ispettorie della Regione Africa-Madagascar è molto importante, perché il risultato della mancanza di un accompagnamento più vicino alla crescita e allo sviluppo delle ispettorie, lo pagheremo molto caro nel prossimo futuro. La creazione delle Conferenze non risolverà il bisogno di accompagnamento più da vicino. È ormai necessario creare 2 Regioni nel contenente africano.



NOTA

In questo momento da oggi fino al CG29, credo che sia necessario ricuperare la struttura già esistente per promuovere un migliore coordinamento dei Settori: nei previ sessenni, era sacro santo il principio che quando il Consiglio è in sessione (invernale e estiva) tutti i collaboratori devono esserci, in questi anni non è facile perché alcuni sono in famiglia per le vacanze.



Intervento 7


La nostra esperienza quotidiana ci mostra che

- Ci sono molte interfacce nella vita di una Ispettoria e non è possibile fare distinzioni chiare tra le singole aree della nostra vita, perché non produciamo prodotti, ma perché siamo una comunità religiosa. Le nostre Costituzioni prevedono che il Consiglio generale copra diverse aree, ma che queste debbano essere viste tutte insieme e nel loro insieme. La nostra missione ha sia un'area interna, che possiamo vedere sotto il tema della vita comunitaria e della vita religiosa, sia una parte esterna più visibile, che possiamo descrivere come l'attività e l'espressione del nostro carisma.

- La vita religiosa e la sfida di mantenere e sviluppare meglio comunità vitali ed emblematiche è considerata urgente dalla maggioranza dei nostri Consiglieri Regionali.

- La cura delle vocazioni individuali che hanno portato i confratelli alle nostre comunità richiede un maggiore impegno.

- La vicinanza dei Salesiani ai giovani è stata sottolineata più volte dal CG.


Settori.

A causa della diversità dei temi che si accumulano in ogni ispettoria e a livello generale della Congregazione, abbiamo effettivamente bisogno di più membri nel Consiglio Generale. A mio avviso, però, questo non è né concepibile né costruttivo.

A mio avviso, una riduzione sarebbe utile per un coordinamento più rapido e una consultazione più intensa tra i responsabili del Consiglio con il RM. La combinazione di tre Settori sarebbe probabilmente ideale, a condizione che alcuni temi/compiti possano essere convertiti in segreterie.


A mio avviso, il settore della comunicazione è superato, in primo luogo perché le Ispettorie sono molto più avanzate di noi della Sede Centrale. In secondo luogo, perché abbiamo "annacquato" negli ultimi anni i compiti e il settore attraverso la nostra riorganizzazione interna. Le “relazioni pubbliche (PR)” dell'ANS o di un organismo di nuova concezione appartengono all'unità di staff del RM o a un Consigliere incaricato dal RM.

Occorre riflettere su un cambiamento nel settore della Formazione, in cui la cura delle vocazioni (esistenti e nuove) diventi il compito centrale, che si esprime anche attraverso la formazione, l'educazione continua, l'accompagnamento, ecc.

L'interfaccia di tutti i Settori con la Pastorale Giovanile riguarda soprattutto la pastorale vocazionale e il focus tematico dell'accompagnamento, dell'animazione e della leadership (SDB e laici) delle nostre organizzazioni.


Segretariati.

I Segretariati collegati all’ufficio del Rettore Maggiore possono essere: Missioni, Famiglia Salesiana, Comunicazione istituzionale, Rappresentanza internazionale (New York, Ginevra, Bruxelles, Addis Abeba, Corpo diplomatico, ...).

Per l'organizzazione quotidiana del lavoro del Consiglio (Agenda, temi di studio, …) e della comunicazione tra i Consiglieri, sarebbe molto utile un "Chef de Cabinet" sotto il Vicario.


Presumo che anche una riduzione dei Settori non comporterà una riduzione del personale, perché la velocità e soprattutto la professionalità del Consiglio devono aumentare se si vuole che in futuro possa competere con le dinamiche delle ispettorie. Occorre quindi decidere cosa si farà in futuro "in house" nella Sede Centrale e cosa si organizzerà "in outsourcing". Si fa troppo poco uso della sinergia con altre parti della Congregazione, come l'apporto tematico delle nostre università, dei centri specializzati Regionali o nazionali, ecc.


Regioni.

Attualmente vedo la necessità di organizzare una migliore gestione delle ispettorie in Africa. Questo può essere fatto con un Consiglio Regionale e due assistenti ad esso assegnati. Le visite, che non possono effettuare per mancanza di tempo, possono essere effettuate dai rappresentanti del Rettor Maggiore.

Nel prossimo sessennio, la Regione dell'Oceania deve garantire il rafforzamento della cooperazione tra le ispettorie e il sostegno alle unità più piccole, come Myanmar, Cambogia e Pakistan. Data la grande diversità culturale, sarebbe opportuno rafforzare gli attuali sviluppi positivi.

Per tutte le Regioni è Consigliabile riorganizzare le strutture Regionali, in modo da avere dati migliori sugli sviluppi della Regione in Consiglio generale e per accompagnare meglio l'attuazione dell'orientamento strategico.



Intervento 8


Struttura del Consiglio Generale.

La vasta dimensione della Regione Africa e Madagascar e l'assenza di strutture minori come le Conferenze di Ispettorie rendono difficile la mobilità e l'animazione all'interno della grande Africa (30 milioni di km2). Se ho capito bene, alcuni confratelli in Africa vedono chiaramente la necessità e l’urgenza di creare due Regioni. Ma se persistono paure ed esitazioni per qualche motivo o per lo statu quo, potrebbe ridursi il numero di capitolari pronti a sostenere questa proposta al CG29.

E questa ipotesi di due Regioni in Africa significa ed implica un maggiore numero di Consiglieri Regionali nel Consiglio, di cui uno in più per l'Africa, e forse una ristrutturazione dell'Asia se necessario.

Ciò vorrebbe suggerire che alcuni Settori vengano gestiti come facciamo adesso per la Famiglia Salesiana.



Intervento 9


Aspetti che frequentemente ritornano

- Necessità di un maggior coordinamento tra i Settori e tra i Settori e le Regioni

- Post Visita Straordinaria: come accompagnare le ispettorie dopo la Visita.

- Necessità di una équipe competente per i Settori e per i Regionali.



- Intuizioni che ci sembrano importanti


1.2.1 Il processo di inculturazione, che si svolge all’interno dell’unità carismatica della Congregazione, genera ancora una certa tensione in alcuni contesti regionali per cui richiede uno sforzo supplementare di riflessione, di sperimentazione, di dialogo per la reciproca comprensione tra il Consiglio Generale e le Regioni.


1.2.2 La grande quantità di orientamenti e iniziative offerti dalle varie strutture di animazione della Congregazione (per es., documento del CG, lettere del Rettor Maggiore, documenti vari dei Settori, documenti delle visite d’insieme, relazione della visita straordinaria, ecc.) trova difficoltà a generare processi di cambiamento e di maturazione per la carente mentalità progettuale, per la lentezza ad assimilare i contenuti e per la debolezza di animazione di alcune ispettorie.


Per le ispettorie: 1 CI nel sessennio e 1 assemblea generale


- Impressioni sul perché, durante tanti anni, non siano arrivati a compimento questi punti di revisione.

Non saprei dire, forse il ritmo veloce dei lavori capitolari, sempre sono altri temi, le diversità delle persone che cambiano, ecc.



Intervento 10


Settore Animazione: la nostra Congregazione è grande in termini geografici, di personale, di persone da servire e di istituti. Finora tutta la Congregazione sta andando bene con l'animazione, l'accompagnamento e l'apporto di risorse dai 6 Settori. Ogni Settore dispone di uno strumento efficiente con una struttura leggera di Coordinamento Regionale (che comprende tutti i Delegati ispettoriali di Settore) con incontri annuali e incontri periodici (online) oltre a programmi di formazione per i nuovi Delegati.


Ci vuole tempo affinché le singole Ispettorie (e ogni Consigliere e/o Delegato ispettoriale) si abituino a questa forma di animazione reciproca. Qualsiasi cambiamento improvviso avrà un impatto.


Quattro riunioni all'anno: sufficienti. I problemi sono: 1. i Regionali sembrano avere una conoscenza limitata delle altre Regioni per avere buoni input nell'incontro; 2. poco tempo per riflettere su questioni importanti, come la Ratio, i documenti dei Settori.



Intervento 11


L’art. 130 e seguenti descrivono il Consiglio Generale e le sue funzioni. Sembra fare riferimento giuridico solo a un Consiglio Generale (indipendentemente dai diversi ruoli). Non so che sia possibile che esistano diversi “cerchi” nell’ unico Consiglio!

Il Consiglio, come tale, ha certe funzioni definite. Le funzioni dei Consiglieri includono quelle date dal Rettor Maggiore e quelle date dal Capitolo Generale, sempre in unione con il Rettor Maggiore (C 131).

Secondo l'articolo 130 delle Costituzioni, "è compito del Consiglio individuare e studiare i problemi che riguardano il bene comune della Società, promuovere l'unione fraterna tra le diverse province e sviluppare un'organizzazione sempre più efficiente per il compimento della missione salesiana nel mondo".


Ciò indicherebbe una chiara distinzione da qualsiasi altro organo che non sia il Consiglio Generale. Significa anche che il Consiglio potrebbe proporre studi non proposti da altri organi.

Secondo l'art. 132, il Consiglio ha una responsabilità diretta (tutti i membri del Consiglio, indipendentemente dai ruoli di settore o Regione) almeno per tutti gli argomenti elencati per i quali il Rettor Maggiore richiede il consenso del Consiglio. Di chi sarebbe la responsabilità se ci fossero “cerchi” nel Consiglio?


L'art. 130 indica anche che è autorità del Consiglio Generale con il Rettor Maggiore decidere lo sviluppo di strutture organizzative efficienti per il compimento della missione salesiana nel mondo. Ciò dà potere al Consiglio di organizzare stili di animazione e di governo (creare uffici di specialisti, ecc.).


Non comprendo la necessità di ridurre i Consiglieri di Settore, mentre si aumenta il numero di persone nei vari team (con qualsiasi termine siano chiamati)! Personalmente, non ho sentito che le dimensioni dell'attuale Consiglio Generale siano ingombranti. In realtà, tutti i Consiglieri sono sommersi dal lavoro di animazione. Come ci si può aspettare, riducendo i Consiglieri di uno o due e aggiungendo più team di tre o quattro per gestire il lavoro sotto alcuni Consiglieri, che possa aiutare? Potrebbe anche esserci il pericolo di ridurre la diversità nel Consiglio Generale di una Congregazione molto internazionale! L'aumento di una Regione in più (supponendo che l'Africa diventi due) aggiungerebbe solo un altro Consigliere… o due o tre…. Naturalmente, rimane la necessità di un numero dispari per il voto nel Consiglio.

Apprezzo i due tipi di Consiglieri Generali (quelli di Settori e quelli delle Regioni) poiché portano competenze diversificate al Consiglio Generale.


L'idea di avere un gruppo di segretari alla Segreteria generale che possa aiutare il Consiglio Generale per le sue varie attività (ad esempio, preparare vari tipi di rapporti in un formato uniforme, preparare studi, ecc.) sarebbe molto utile.

Quello che è stato sviluppato nel corso degli anni in termini di team di esperti: il team delle Statistiche, ricerche, la Storia, ecc., è buono. La valutazione periodica dell'efficacia deve essere fatta. Può essere tutto sotto la Segretaria Generale.

Come principio, i vari organi di animazione inter-ispettoriali in tutto il mondo dovrebbero avere chiarezza su chi dal Consiglio è responsabile dell'organo e delle sue decisioni appropriate. La separazione tra coloro che sono "responsabili" e coloro che sono "in carica" di solito non porta a risultati positivi! Le strutture Regionali guidate dagli art. 135-142 delle Costituzioni potrebbero aver bisogno di maggiore chiarezza per quanto riguarda le figure di autorità (ad esempio, strutture interispettoriali, curatori, ecc.). Il riconoscimento del Rettor Maggiore, del Ispettore e del Direttore come livelli di superiori potrebbe anche avere bisogno di chiarezza e rispetto nei casi di strutture interispettoriali che pongono i Consiglieri di settore o Regioni come punto di riferimento (tenendo presente che le decisioni sono di solito "orientative" (cfr. C 139) con condizioni aggiunte).



Intervento 12


Mi sembra che, riducendo i Settori all'interno del Consiglio generale e aumentando il numero di Consiglieri Regionali, si perda un po' di equilibrio. I Consiglieri Settoriali hanno un ruolo diverso e una conoscenza più sintetica, mentre quelli Regionali tendono a guardare attraverso il prisma della Regione. Naturalmente, occorre valutare se i Settori debbano rimanere come sono ora, quali siano le loro responsabilità e quale debba essere la loro denominazione.



Intervento 13


Cambiare nome può aiutarci a visualizzare una proposta diversa. Prospettive carismatiche (Settori) e commissioni strategiche (Segretariati).


Consiglio composito da

A. Il Rettor Maggiore e il suo Vicario

B. un Consigliere per 3 Prospettive carismatiche: Economia, Formazione e Pastorale Giovanile

C. un Consigliere per ciascuna delle 8 Regioni: Mediterranea, Europa centro-nord, Asia orientale, Oceania, Asia meridionale, America del Cono Sud, Interamerica, Nord Africa e Sud Africa.

Tre commissioni strategiche: Comunicazione Sociale, Famiglia Salesiana e Missioni.

Le case RMG e l'UPS l'università sono realtà che devono esser integrate nella Regione competente sul territorio



Intervento 14


Nella sintesi che abbiamo ricevuto tre parole si ripetono in forma più ampia: Coordinamento (c’è bisogno di un lavoro più coordinato in tutti i sensi), Riduzione (il desiderio di una semplificazione delle strutture mantenendo quello essenziale), Regionali (una ampia problematica in riferimento ai Regionali, ma partendo da un riconoscimento dell’importanza del ruolo del Regionale) … Sempre con una visione di un migliore servizio alle ispettorie e ai confratelli.


Non possiamo affrontare questa ristrutturazione solo dal punto di vista organizzativo, non possiamo dimenticare il servizio alla fedeltà carismatica, alla comunione congregazionale ed ecclesiale. All’orizzonte dobbiamo considerare la realtà, anche in questo ambito, della missione condivisa con i laici.


Proposta 1.

Sui Regionali:

- Inizialmente ampliare le Regioni a 8 (otto). Creandone due in Africa-Madagascar. Non credo che la creazione di due Conferenze sia sufficiente per dare risposta alle circostanze di questa Regione.

- Quando il Regionale non fa la visita straordinaria s’indeboliscono i rapporti e la conoscenza con e dell’ispettoria.


Proposta 2.

Sui Settori non ho chiarezza.

- Sono cosciente che il Settore Famiglia Salesiana ha migliorato, ma nelle mie visite percepisco che ha perso forza carismatica, è uno dei Settori più deboli. Mi riferisco ai gruppi che nelle nostre Costituzioni vengono presentati come gruppi con i quali abbiamo particolari rapporti (FMA, SS.CC., EX-Allievi, ADMA…). Guardando al futuro i rapporti dovranno essere sempre più forti in riferimento allo spirito salesiano e alla missione salesiana condivisi. Considero che tornare alla presenza in Consiglio di un Consigliere per la Famiglia Salesiana potrebbe aiutare.


- Missioni: se tutto l’aspetto dell’animazione missionaria, come si fa in alcune ispettorie passa alla PG, si potrebbe costituire un Ufficio o Segretariato in dipendenza diretta dal Rettor Maggiore come il Procuratore o il Responsabile delle Cause dei Santi?


- Il Settore Comunicazione Sociale potrebbe essere costituito in Segretariato che serva trasversalmente il carisma e la missione?


- Mai è stato, ma si potrebbe considerare il settore dell’Economia come un Segretariato?



Intervento 15


1. Visione dell’esistente

Oltre gli ambiti tradizionali (Cura della fedeltà costante al carisma -Rettor Maggiore e Vicario-; la formazione e l’accompagnamento vocazionale -vocazione missionaria ad gentes inclusa dei confratelli; la missione pastorale -l’animazione missionaria inclusa-; l’amministrazione del Patrimonio con tutto quanto porta con sé -i Fondi provenienti delle Procure inclusi-; l’accompagnamento delle Regioni… non si può trascurare l’accompagnamento, lo sviluppo e l’espansione del Movimento Salesiano, non solo riguardo i Gruppi della Famiglia Salesiana ufficialmente riconosciuti, ma anche le associazioni e aggruppamenti indicati dalla Carta d’Identità, i movimenti famigliari, gli così chiamati Amici di Don Bosco anche di tradizioni spirituali diverse. Si tratta di un patrimonio carismatico e spirituale -la santità salesiana inclusa- che richiama accoglienza, animazione, condivisione, testimonianza al servizio della Chiesa in bene della gioventù.


D’altra parte, ci sono bisogni in un mondo che cammina a mio avviso non trascurabili come “la ricerca, o sviluppo, la qualità”; la creazione di cultura (pedagogica, educativa, spirituale, salesiana, socioculturale…); la formazione profonda degli eventuali “direttivi” (salesiano e laici).


Da una riflessione seria sulle aree culturali ed ecclesiali di futuro emergono sicuramente bisogni che devono farsi presenti nella riflessione sull’animazione e il governo della nostra Congregazione.


2. Sulle Regioni

I Regionali? In questo sessennio è aumentato il numero di “visitatori” (24 visite sono state fatte da visitatori non consiglieri). Questo dimostra che “regionale” e “visitatore” non necessariamente devono coincidere.

Se questo si accetta, si può considerare di più la figura del “visitatore” e rafforzare la del “regionale” negli aspetti di cui si ha coscienza che mancano. Per questa stessa ragione il numero delle regioni potrebbe rimanere lo stesso oppure modificarsi la loro geografia.


Ma se la figura del “visitatore” non deve prendere più rilievo, allora se devono aumentare le Regioni (Africa, in primo luogo) ma essendo coscienti che non si rafforza il ruolo più specifico dei Regionali.


L’altra domanda è: Come i Regionali “partecipano” nella riflessione e nelle decisioni del Consiglio? Forse c’è bisogno di stabilire un tempo specifico di lavoro con i responsabili dei settori, incentrandosi nelle tematiche “continentali”, o negli aspetti che la vita presenta.


3. Sui settori e segretariati

È evidente che ciascuno degli ambiti o settori deve essere fornito da una equipe, e tutto equipe ha bisogno di un responsabile (capo, coordinatore…).


Chiamare alcuni di questi ambiti con il nome “settori” e altri “segretariati” può fare difficoltà dal punto che la parola “settore” si associa a “un consigliere” e “segretariato” a “un delegato”. Ma una cosa è essere “consigliere”, una altra essere “il responsabile d’un settore o segretariato”. La tradizione associa entrambe cose sempre, e se questo non capita sembra che il settore o l’ambito perda, come per alcuni è capitato con la Famiglia Salesiana. Ma questo deve essere così?


Non formare parte del Consiglio come consigliere non significa perdere la responsabilità di “consigliare”. Lo specifico del consigliere è “collaborare con il parere e il voto”. Tutti i responsabili di un settore (sia settore o segretariato) in quanto tali hanno simile responsabilità, obblighi e esigenze (di animazione, di accompagnamento, di coordinamento, di visione e di lavoro di insieme... e di rispondere davanti il Consiglio del programma del loro settore).


Il Consiglio, oltre che il Rettor Maggiore e il Vicario; e consigliere di un concreto settore, non può essere composto per altri confratelli? Questa mentalità può favorire forse la presenza di più confratelli coadiutori nel Consiglio.


Proposta: non differenziare “settori” e “segretariati”. Identificare con una stessa parola “settori” (o qualche altra più espressiva). La differenza non sta nel “tipo di animazione” perché sempre si tratta di una animazione su un aspetto del carisma o la missione salesiana, con la pretensione de “tra tutti animare il tutto”. La differenza altra non è che “la elezione come consigliere del responsabile di alcuni settori” e che, come tale, ha delle funzioni specifiche.


Se si riducono i settori con consiglieri (cosa che considero auspicabile), mi sembra che possano considerarsi come segretariati con delegato centrale secondo Regolamenti (con categoria di settori),

-Famiglia Salesiana (o Movimento Salesiano)

-Comunicazione (o Creazione de Cultura)


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