6.2.1.1 Le condizioni fisiche e di salute


6.2.1.1 Le condizioni fisiche e di salute


CAPITOLO SESTO



IL PRENOVIZIATO




6.1 NATURA E SCOPO


328.“A chi si orienta verso la vita salesiana vengono offerti l’ambiente e le condizioni adatte per conoscere la propria vocazione e maturare come uomo e come cristiano… Immediatamente prima del noviziato è richiesta una speciale preparazione per approfondire l’opzione vocazionale e verificare l’idoneità necessaria ad iniziare il noviziato. Tale preparazione si compie attraverso un’esperienza di vita comunitaria e apostolica salesiana”1.

Nel prenoviziato incomincia la formazione iniziale del candidato che chiede di entrare nella Congregazione Salesiana per dedicare la sua vita al Signore nel servizio della gioventù.


329.I candidati, in genere, giungono da ambienti molto eterogenei, con situazioni di età e di maturazione personale, esperienze di vita, di fede e di cultura assai diverse. Alcuni sono cresciuti nel contatto vivo e prolungato con la realtà salesiana, altri conoscono da poco il progetto di vita di Don Bosco.

Per questo l’Ispettoria, assicurato un serio cammino di pastorale vocazionale, e in sintonia con esso, si impegna decisamente nell’impostare il prenoviziato come una fase specifica che tiene conto della situazione familiare, dei condizionamenti sociali, e del livello di educazione e di fede dei candidati. Si sforza di curare la personalizzazione e inculturazione della formazione, dandosi un progetto chiaro e definito e mantenendo la dovuta flessibilità e creatività nella struttura e programmazione.


330.Il candidato viene ammesso al prenoviziato solo quando “ha fatto l’opzione per la vita salesiana”2 e presenta, a giudizio dei responsabili, le condizioni di idoneità umana, cristiana e salesiana corrispondenti3.

Anche se “non si esige che il candidato sia in condizione di assumere immediatamente tutti gli obblighi dei religiosi, deve essere ritenuto capace di giungervi progressivamente. Il poter giudicare su tale capacità giustifica che si diano il tempo e i mezzi per giungervi. Questo è lo scopo della tappa preparatoria al noviziato...”4.

Al prenovizio quindi viene dato tutto il tempo necessario affinché arrivi al livello di maturità richiesta per l’ingresso nel noviziato.

331.Il prenoviziato viene impostato in modo tale che il candidato raggiunga i seguenti obiettivi specifici:

  • maturare come uomo e come cristiano;

  • conoscere la propria vocazione e approfondire l’opzione vocazionale mediante l’accompagnamento dei formatori;

  • fare esperienza comunitaria e riflettere seriamente sulla vita salesiana;

  • verificare l’idoneità necessaria ad iniziare il noviziato;

  • decidere in modo cosciente e libero da pressioni esterne e interne;

  • assumere un chiaro atteggiamento formativo.

Ugualmente il tempo del prenoviziato consente alla Congregazione di valutare l’idoneità e la maturità del candidato a entrare in noviziato.




6.2 L’ESPERIENZA FORMATIVA


332.La natura del prenoviziato richiede che si curino alcuni atteggiamenti fondamentali dando una speciale attenzione a quelli umani e cristiani, in modo da garantire la maturità sufficiente per fare un’opzione responsabile.



6.2.1 La dimensione umana


La prima esigenza della formazione è il poter incontrare nel candidato un presupposto umano, cioè una base umana adeguatamente preparata.




333.Durante il prenoviziato devono essere verificate le condizioni fisiche e il buono stato di salute necessario per affrontare la vita e la missione salesiana5. Gli accertamenti medici opportuni si compiono anche prima dell’ammissione alla fase.

Il candidato viene educato a gestire con cura l’equilibrio fisico e la salute.



6.2.1.2 Conoscersi e farsi conoscere


334.Aiutato dalla comunità e dalla guida spirituale, il prenovizio studia di conoscersi nei suoi vari aspetti e prende in mano consapevolmente il percorso della propria esistenza. Facendo leva sul positivo di sé, impara ad affrontare anche gli aspetti e i nodi problematici. Diventa consapevole delle sue qualità e dei suoi limiti ed è sereno e riconoscente per ciò che è.

Con apertura e coraggio affronta il proprio passato e non ha paura di parlare di sé e della propria famiglia. Impara a riflettere sulla propria condotta, sulle esperienze, sulle ragioni delle scelte e sul proprio modo di pensare. E’ aiutato a scoprire le motivazioni inconsce e a distinguere tra i desideri e le vere motivazioni.

Quest’approccio sincero e profondo di sé costituisce una prima base per il discernimento.


1 6.2.1.3 Un’affettività serena

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335.Il prenovizio prende coscienza del valore umano della propria sessualità e scopre le forze della propria affettività.

Si identifica con la propria condizione maschile e matura l’“accettazione dell'altro, uomo o donna, nel rispetto della sua differenza”6.

Impara a valutare con sincerità i propri sentimenti, gli impulsi e le motivazioni e a viverli in sintonia con i valori di una vocazione celibataria.

Viene aiutato a raggiungere una sufficiente certezza di essere amato e di essere capace di amare.

Mantiene i vincoli affettivi con la sua famiglia attraverso un rapporto di gratitudine e di sincero affetto, e al contempo matura il senso di appartenenza alla comunità. Impara a distaccarsi da quei vincoli che riducono la sua autonomia e rallentano o disturbano la realizzazione del proprio progetto vocazionale.



6.2.1.4 La capacità relazionale


336.Avendo compreso che una relazione interpersonale serena è fondamentale per la vocazione salesiana, il prenovizio cerca di sviluppare buoni rapporti con i propri compagni e con i formatori della comunità, con i laici della comunità educativa e con altre persone che incontra nelle esperienze pastorali. Sa accogliere e ascoltare; pratica le buone maniere e la giovialità; tratta tutti con simpatia, amicizia e molta apertura.

Il prenoviziato gli offre l’esperienza di una vita di comunità con gli altri prenovizi e con i confratelli. Vi prende parte attivamente e dà il suo apporto personale per creare un ambiente ricco di valori formativi. In esso egli matura il modo di esprimersi, la capacità di comunicazione, la corresponsabilità nella realizzazione delle decisioni prese, e il senso del lavorare insieme.



2 6.2.1.5 Il senso di responsabilità

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337.Il prenovizio è fedele ai suoi doveri quotidiani e impara a lavorare con dedizione. Ama il lavoro, è assiduo nello studio, compie i servizi comunitari con disponibilità, sacrificio e costanza, vedendo in essi delle occasioni concrete per esprimere il suo amore alla vocazione. Impara ad usare bene il suo tempo, ad utilizzare le qualità ricevute da Dio e a fare ogni giorno delle scelte motivate nella direzione del dono gratuito di sé.



6.2.1.6 La rettitudine di coscienza e l’apertura alla realtà


338.Si educa all’autenticità e alla rettitudine di coscienza, acquistando l’abito di leggere le situazioni alla luce del Vangelo, consolidando le sue convinzioni morali e costruendo un atteggiamento intelligente e critico di fronte ai modelli culturali proposti dalla società.


Aperto alle realtà sociali e culturali dell’ambiente e del mondo della comunicazione sociale, è particolarmente sensibile ai problemi dei giovani poveri ed emarginati e alle situazioni di povertà, di ingiustizia e di esclusione. Cresce nel senso di compassione e di solidarietà e lo manifesta in una vita semplice. Fa di queste esperienze occasioni concrete per maturare nel realismo della vita.



6.2.2 La dimensione spirituale


339.Chiamato ad abbracciare una vita radicalmente centrata sulla persona di Cristo, il prenovizio è guidato a vivere una relazione personale con Lui e a dare un solido fondamento alla sua vita cristiana, concentrandosi su alcuni aspetti ed esperienze tipici di essa, con le sottolineature proprie della Spiritualità Giovanile Salesiana. Cura perciò:

una solida catechesi, che include i fondamenti di una formazione biblica, morale, spirituale e liturgica necessari ad approfondire la sua fede e a scoprire la persona di Gesù Cristo, la missione della Chiesa, il piano divino di salvezza;

un’iniziazione alla vita sacramentale e alla devozione mariana: si mette in atteggiamento di ascolto e di risposta alla Parola di Dio, si nutre alla mensa dell’Eucaristia, si accosta regolarmente al Sacramento della Riconciliazione e scopre la presenza materna di Maria nella sua vita e nella storia della sua vocazione;

un’iniziazione alla vita di preghiera: egli prega in gruppo e in comunità, si esercita nella preghiera personale e impara a condividere le sue esperienze di fede. Apprende a poco a poco la capacità di leggere gli avvenimenti della sua vita alla luce del Vangelo e ad ascoltare la voce interiore dello Spirito.


340.Il candidato, ponendosi di fronte al progetto di vita dei SDB, comprende che la missione salesiana comporta la vocazione alla comunità.

Quindi si allena alla vita comunitaria, acquistando una capacità sufficiente per la comunicazione interpersonale, accettando gli altri e integrando la propria azione nel progetto comunitario, perdonando e superando le antipatie e i pregiudizi. Coltiva il senso dell’amicizia, assimila i tratti dello spirito di famiglia e contribuisce ad esso, e mostra un atteggiamento premuroso di servizio verso gli altri.

Fa un’esperienza di Chiesa, man mano che si inserisce nella sua comunità e nella comunità educativa, e si apre alle comunità più grandi dell’Ispettoria, della Congregazione e della Famiglia Salesiana.


341.Il prenovizio cerca di ispirare la sua vita alle esigenze dei consigli evangelici e di acquisire alcuni atteggiamenti concreti, come la semplicità che non cerca il superfluo o la comodità, la gratuità nei rapporti e nelle motivazioni, il distacco da compromessi affettivi, l’esercizio nella padronanza di sé e la fedeltà agli impegni affidati.


6.2.3 La dimensione intellettuale


342.La vocazione salesiana e la missione giovanile richiedono una solida preparazione intellettuale. Durante il prenoviziato si deve accertare l’idoneità ad affrontare gli studi richiesti dal curriculum formativo.

Al prenovizio è richiesta una “cultura generale di base che deve corrispondere a quella che generalmente ci si attende da un giovane che ha ultimato la preparazione scolastica normale nel suo paese”7.

La formazione intellettuale durante questa fase può essere impostata in forma molto diversa, secondo la preparazione dei candidati e la situazione concreta. In ogni caso, essa deve assicurare l’acquisto di un metodo di studio adeguato e soprattutto di un abito allo studio e alla riflessione e, dove è necessario, la padronanza della lingua in uso al noviziato8; curerà il completamento o il consolidamento del bagaglio culturale necessario per il noviziato e per gli studi del postnoviziato, l’inizio di una presentazione sistematica del mistero cristiano, una conoscenza generale della vita di Don Bosco e della Congregazione ad un livello di primo approccio in riferimento all’esperienza salesiana del candidato.

L’impegno degli studi che si fanno deve armonizzarsi con i compiti segnalati per il prenoviziato. La somma di obblighi accademici non dovrebbe distogliere dagli obiettivi fondamentali di questa fase.



6.2.4 La dimensione educativo-pastorale


343.Mentre arricchisce in diverse forme la conoscenza e l’amore verso la missione salesiana nelle sue molteplici espressioni, il prenovizio viene impegnato in esperienze proporzionate alla sua preparazione.

Sono esperienze educative e pastorali significative, di netto taglio salesiano, come la presenza-assistenza in mezzo ai giovani, la collaborazione nell’animazione di gruppi giovanili, e le attività di catechesi e di lavoro missionario.

Attraverso queste esperienze il prenovizio sperimenta il Sistema Preventivo e la collaborazione con i laici e con altri membri della Famiglia Salesiana.




6.3 ALCUNE CONDIZIONI FORMATIVE


344.Per realizzare un tale programma, sono necessarie alcune condizioni:



6.3.1 Una esperienza comunitaria


Il prenoviziato viene compiuto secondo un progetto chiaramente stabilito, che offre l’esperienza reale di una comunità salesiana che vive intensamente i valori del carisma.

Può trattarsi di una comunità autonoma di prenoviziato, oppure di un gruppo all’interno di una comunità salesiana con uno o più confratelli responsabili.

Anche nel caso di un numero ridotto di prenovizi è necessario assicurare le condizioni per una effettiva esperienza comunitaria.



6.3.2 I formatori: una guida


345.In questa fase è determinante una qualificata e sistematica esperienza di accompagnamento formativo personale e comunitario e di direzione spirituale.

L’Ispettore designa espressamente il Direttore e l’équipe della comunità del prenoviziato, oppure uno o più salesiani che abbiano il compito di guidare i prenovizi.

Essi li seguono personalmente con incontri frequenti, condividono con loro il ritmo di vita giornaliero e le diverse esperienze e li aiutano ad arrivare alla maturità richiesta per prendere le decisioni opportune. Fanno in modo che il prenovizio assuma un atteggiamento formativo attivo, cioè che sia aperto e comunicativo, e che si renda responsabile del proprio processo formativo.

I formatori si mantengono in contatto e operano in accordo con il maestro dei novizi, per assicurare l’indispensabile continuità della formazione.



6.4 IL DISCERNIMENTO E L’AMMISSIONE AL NOVIZIATO


346.La fase formativa del prenoviziato raggiunge i suoi obiettivi quando:

il prenovizio conclude la sua ricerca vocazionale e con l’aiuto dei formatori giunge alla convinzione che il Signore lo chiama alla vita salesiana, è pronto ad abbracciarla e chiede di essere ammesso al noviziato; oppure, alternativamente, arriva alla conclusione di non essere chiamato alla vita salesiana;

la Congregazione Salesiana, attraverso la comunità locale ed ispettoriale, fa il suo processo di discernimento e arriva alla fondata certezza che il prenovizio mostra segni autentici di vocazione salesiana e presenta i requisiti di base per iniziare il noviziato.


347.L’ammissione al noviziato viene fatta dall’Ispettore sulla base di segni positivi che comprovano l'attitudine del prenovizio alla vita salesiana9:

salute sufficiente e cultura generale di base;

esistenza di un vero atteggiamento formativo assunto dal prenovizio;

capacità di scelta per motivi autentici e senso di responsabilità

retta intenzione;

capacità di vivere in comunità, in obbedienza e in spirito di fede;

affettività serena ed equilibrata e adeguato sviluppo della capacità di relazione;

buona esperienza vissuta di vita cristiana e di apostolato;

amore per Don Bosco e per la missione salesiana, buon rapporto con i giovani, e preferenza per i giovani poveri.





2.1 ORIENTAMENTI E NORME PER LA PRASSI

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348. “Immediatamente prima del noviziato è richiesta una speciale preparazione per approfondire l'opzione vocazionale e verificare l'idoneità necessaria ad iniziare il noviziato. Tale preparazione si compie attraverso un’esperienza di vita comunitaria e apostolica salesiana”10.

La si faccia normalmente fuori dalla casa di noviziato e presso una comunità salesiana adatta, approvata dall’Ispettore con il suo Consiglio. Se il numero dei candidati lo permette e le circostanze lo consigliano, si svolgerà in una comunità appositamente formata a questo scopo11.


349.“La preparazione immediata al noviziato in via ordinaria non sia inferiore a sei mesi”12. L’importanza di questo periodo, che spesso condiziona le fasi seguenti e in particolare il noviziato, richiede, in ogni caso, che ci si dia il tempo sufficiente per raggiungerne gli obiettivi, prolungando se è necessario l’esperienza ad un anno e più e facendola precedere da un serio cammino di pastorale vocazionale.


350. Il Direttorio ispettoriale – sezione formazione determini le modalità concrete della preparazione immediata al noviziato, tenendo presenti le indicazioni generali di questo documento.


351. Per l’ammissione alla preparazione immediata al noviziato (“prenoviziato”), che è fatta dall’Ispettore, al quale il candidato rivolge la sua domanda, si raccolgano, in collaborazione con il candidato stesso, quei dati e quelle informazioni utili a far emergere i segni di una vera vocazione salesiana e le sue eventuali controindicazioni.

Soltanto quando il candidato ha fatto l’opzione per la vita salesiana”13 e presenta, a giudizio dei responsabili, le condizioni di idoneità umana, cristiana e salesiana corrispondenti14, può essere ammesso a iniziare questa esperienza. Sia l’opzione che l'idoneità vanno valutate con riferimento a “Criteri e norme”15 e tenendo conto del momento di maturazione della persona e delle sue possibilità di sviluppo.

L’inizio del prenoviziato sia fissato considerando che il Codice determina l'età minima di ammissione al noviziato a 17 anni compiuti16.


352. Prima o durante il prenoviziato è opportuno che vi sia un controllo medico e un esame psicologico che verifichi l’esistenza della base umana per l’inizio dell’itinerario formativo salesiano, fermo restando il disposto del can 220.


353. Riguardo alla formazione intellettuale durante il prenoviziato, il Direttorio stabilisca i criteri e le linee fondamentali, il Progetto ispettoriale di formazione ne indichi i contenuti generali. Si assicuri il raggiungimento del livello di studi civili richiesti, il consolidamento della base culturale e la verifica delle capacità per gli studi posteriori, la conoscenza della lingua, una seria introduzione alla dottrina cristiana, una conoscenza generale di Don Bosco, della vocazione salesiana e della Congregazione17.

L’impegno per gli studi, specialmente quando si completa il curricolo civile o si affronta il primo anno del programma che proseguirà durante il postnoviziato, deve armonizzarsi con gli obiettivi specificamente formativi di questa fase e non comprometterli18.


Ammissione al noviziato


354.“Il candidato, quando si sente sufficientemente preparato e disposto, fa la domanda di iniziare il noviziato. Perché sia ammesso, deve essere immune dagli impedimenti previsti dai canoni 643-645 § 1, dimostrare le attitudini e la maturità necessarie per intraprendere la vita salesiana e avere sufficiente salute per poter osservare le Costituzioni della Società”19.

Gli impedimenti, da cui essere immuni sono riferiti in “Criteri e norme”.20 Lo stesso si dica per ciò che riguarda i requisiti giuridici.


355. L’ammissione al noviziato è fatta dall'Ispettore col consenso del suo Consiglio, avuto il parere del Direttore della comunità con il suo Consiglio21. I superiori, se lo ritengono opportuno, possono richiedere informazioni, anche sotto segreto22.

La valutazione dell’idoneità va fatta in base ai criteri e agli orientamenti dati dalla Congregazione (cfr. “Criteri e norme”), tenendo presenti le esigenze dell’esperienza del noviziato e la situazione di chi sta iniziando il cammino formativo. È importante che ci sia un chiaro atteggiamento formativo, cioè la piena disponibilità ad impegnarsi per maturare la propria vocazione nella comunità salesiana.

I criteri o elementi positivi comprovanti l'attitudine del prenovizio alla vita salesiana23 sono:

una salute sufficiente e disponibilità al servizio e al lavoro;

una capacità intellettuale e una base culturale adeguate;

una normale capacità di scelta per motivi autentici;

un’affettività ricca ed equilibrata e buona capacità di relazione;

la conoscenza e l’esperienza di vita cristiana richiesta a chi inizia il noviziato;

una sufficiente assimilazione dello spirito salesiano24;

la presenza della retta intenzione e di un atteggiamento formativo.


356.Per l’eventuale accettazione di candidati ritiratisi volontariamente oppure dimessi da un seminario o da altro Istituto religioso25, è d’obbligo richiedere un’informazione previa adeguata. In particolare, oltre ai documenti menzionati nel can 241 § 226, bisogna chiedere “sotto grave obbligo”27, anche “la dichiarazione del rispettivo superiore, soprattutto circa la causa della dimissione o dell’uscita”28.

Da parte nostra, abbiamo l’obbligo di fornire analoghe informazioni ad altri Istituti o seminari. Tali informazioni devono rispettare la riservatezza del foro interno, il diritto dei soggetti alla buona reputazione e alla tutela della loro intimità29, ma nel contempo non devono nascondere o dissimulare il vero stato delle cose per il bene delle persone e della Chiesa.


1 C 109

2 CG21 267

3 Cfr ACS 276, 71-72

4 PI 42

5 Cfr R 90

6 PI 43

7 PI 43

8 Cfr ibid

9 Cfr R 90

10 C 109

11 Cfr C 109; R 88; CG21 439; ACS 276, pag. 72

12 R 88

13 CG21 267

14 Cfr ACS 276, p. 71-72

15 Cfr Criteri e norme di discernimento vocazionale salesiano. Le ammissioni, Roma 2000

16 Cfr can. 643 § 1.1; 656.1; R 90

17 Cfr CG21 268

18 Cfr ibid

19 R 90

20 Cfr Criteri e norme di discernimento vocazionale salesiano. Le ammissioni, n. 114-116

21 C 108

22 Cfr can. 645 § 4

23 Cfr can. 642; R 90

24 Cfr CGS 695; can. 642

25 Cfr CEC L’ammissione al seminario di candidati provenienti da altri seminari o famiglie religiose 1996

26 Si tratta dei certificati di battesimo e di cresima, “e gli altri documenti richiesti secondo le disposizioni della Ratio di formazione sacerdotale (can. 241 § 2)

27 Cfr RFIS 39

28 can. 241 § 3

29 Cfr can. 220

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