CAPITOLO DECIMO |
CAPITOLO DECIMO
LA FORMAZIONE SPECIFICA
446.“Dopo il tirocinio il salesiano completa la formazione iniziale”1 – dicono le Costituzioni – con la formazione specifica.
La vocazione salesiana è sempre specifica e le diverse forme dell’unica vocazione – laicale, presbiterale e diaconale – costituiscono una prospettiva permanente della formazione. In questo senso, in nessun momento esiste il salesiano generico, e quindi neppure una formazione generica.
Tuttavia si dà un periodo proprio di “formazione specifica”, collocato attorno alla professione perpetua, che completa la formazione di base dell’educatore-pastore salesiano fatta nel tirocinio. Non è da identificarsi con la qualificazione professionale.
Per i salesiani chiamati al presbiterato o al diaconato, la formazione specifica segue il curricolo richiesto dagli orientamenti della Chiesa2.
Data la situazione concreta dei diaconi permanenti in Congregazione, in numero esiguo, la somiglianza della loro formazione con quella dei futuri presbiteri e il fatto che essa dipende dalla norme della Chiesa, non se ne fa qui una presentazione separata.
1 |
▲back to top |
2 LA FORMAZIONE SPECIFICA DEL SALESIANO PRESBITERO |
▲back to top |
3 10.5.3.1 Lo studio della Teologia |
▲back to top |
4 10.5.3.2 Prospettiva salesiana e discipline salesiane |
▲back to top |
5 10.5.4.1 Gli aspetti da coltivare |
▲back to top |
6 10.5.4.2 L’esercizio dei ministeri e del diaconato |
▲back to top |
7 ORIENTAMENTI E NORME PER LA PRASSI |
▲back to top |