Mentalità progettuale |
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2.1 Il Consigliere Generale per la Formazione |
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Roma, 13 ottobre 2003
Ai Delegati ispettoriali di formazione
e alle Commissioni ispettoriali di formazione
Carissimi,
è la prima volta che vi scrivo direttamente, anche se ho avuto l’opportunità di conoscere molti di voi negli incontri regionali. Finora ho incontrato i delegati ispettoriali di formazione delle Regioni Africa e Madagascar, Sud Asia, Est Asia e Oceania, Europa Ovest, Italia e MOR, Interamerica e Conferenza CISUR. Nella visita alle Ispettorie ho incontrato anche le CIF. Con tutti sono venuto in contatto almeno indirettamente, attraverso i Coordinatori regionali di formazione.
Vi scrivo in occasione degli Orientamenti apparsi sugli ACG 383 a riguardo della figura del Delegato e dei compiti della Commissione ispettoriale di formazione. Sentito il Rettor Maggiore, ho voluto così dare particolare rilievo a questa figura e a questa commissione di animazione ispettoriale, perché in questo momento nuovi compiti e nuove sfide attendono la formazione nelle Ispettorie. Quando un gruppo impegnato e qualificato studia, progetta, propone, stimola, realizza, verifica nel campo della formazione, una Ispettoria in poco tempo può fare un grande cammino.
Il nostro orizzonte di impegno è l’applicazione della “Ratio”, che si rivela uno strumento efficace di orientamento e governo nelle Ispettorie e il cui apprezzamento cresce sempre più. Come pure la nostra attenzione va alla realizzazione del CG25, che presenta un grande interesse formativo e propone cambiamenti che domandano nuovi apprendimenti spirituali, relazionali, pastorali. In questa lettera non mi soffermerò sui contenuti o sulle motivazioni del nostro lavoro formativo oggi, ma sulle condizioni essenziali che lo rendono efficace: la mentalità progettuale, le collaborazioni e il coordinamento, la visione condivisa delle situazioni e delle soluzioni.
1. Delegato e Commissione ispettoriale di formazione
Penso che sia importante aver evidenziato i compiti del delegato e della commissione ispettoriale di formazione, sintetizzando gli impegni presenti nella “Ratio”, nel CG 25 e in ACG 382. L’identità presentata aiuta a dare rilevanza e orientamento al vostro lavoro.
Non preoccupatevi per i tanti compiti proposti; si tratta di un lavoro graduale e progressivo. L’importante è avere l’orientamento della crescita. Il riflettere deve essere un atteggiamento fondamentale del delegato e della commissione. Inoltre l’impegno ordinario e concreto riguarda l’accompagnamento della formazione iniziale e della formazione permanente. Infine il lavorare in équipe e il lavorare in rete sono due modalità di relazione e di svolgimento dei propri compiti
Gli impegni maggiori riguardano la progettazione: la sezione formazione del Direttorio ispettoriale, il Progetto ispettoriale di formazione, l’avvio presso le comunità e i confratelli del Progetto della comunità salesiana e del Progetto personale di vita, la promozione della vocazione del salesiano coadiutore. Tale impegno è concentrato in questi due o tre anni; quando questi progetti saranno stati fatti, si tratterà di accompagnarne la realizzazione, di verificarli ed eventualmente di modificarli. La fatica iniziale è proprio quella della mentalità progettuale.
2. Programmazione del Delegato e della Commissione ispettoriale di formazione
Durante questo periodo, attraverso il Coordinatore regionale di formazione o gli Atti del Consiglio Generale o il portale della Congregazione www.sdb.org, avete ricevuto sussidi e orientamenti da parte mia e del Dicastero di formazione.
Vi sono stati inviati sussidi circa il progetto della comunità salesiana e il progetto della comunità formatrice, il progetto personale di vita per la formazione permanente e la formazione iniziale. Sono stati proposti orientamenti per la formulazione della sezione formazione del Direttorio ispettoriale, per il contributo della formazione al POI apparso in ACG 381, per la promozione della vocazione del salesiano coadiutore. Prossimamente voi avrete un sussidio e orientamento circa il Progetto ispettoriale di formazione e la fragilità vocazionale nelle Ispettorie. Alcune Regioni stanno facendo la valutazione delle comunità formatrici; ad altre sarà chiesto successivamente.
Questi sussidi ed orientamenti sono stati prodotti tutti contemporaneamente, perché le Ispettorie stanno camminando con propri punti di partenza e ritmi differenti. È importante che ogni delegato e commissione, sentito l’Ispettore, scelga i tempi ed i contenuti del suo cammino. Questa è la programmazione della CIF. E’ fuori dubbio che per quest’anno 2003-2004 il lavoro della CIF si deve concentrare sul Capitolo ispettoriale in riferimento alla sezione formazione del Direttorio ispettoriale, alle linee operative del POI circa la formazione, alla promozione della vocazione del salesiano coadiutore; meno urgente è il lavoro sul Progetto ispettoriale di formazione.
3. Coordinatore e Commissione regionale di formazione
Un elemento fondamentale infine nel nostro lavoro di formazione è il collegamento ed il coordinamento tra i delegati ispettoriali di formazione della stessa Regione. Le Commissioni regionali sono operanti o stanno nascendo in tutte le Regioni. Solo due Regioni hanno un coordinamento basato su Conferenze o Gruppi di Ispettorie.
In quasi tutte le Regioni queste Commissioni hanno uno o due incontri all’anno. Il perno del lavoro e della progettazione comune è il coordinatore regionale, che favorisce l’incontro e facilita il collegamento con il dicastero. Il dicastero da parte sua è disponibile ad essere presente con un suo rappresentante in occasione degli incontri annuali della Commissione e di ricevere i verbali dei suoi lavori. Qui siamo all’inizio di un nuovo cammino, che sta già dando buoni frutti. Ci sono Regioni che hanno già anche la loro programmazione.
La Regione è il luogo in cui si possono vedere meglio le problematiche formative, in cui è più facile confrontare le esperienze ed in cui si possono trovare le soluzioni più adatte. Le Ispettorie oggi non possono affrontare da sole tutti gli aspetti e le esigenze della formazione. Occorre favorire la collaborazione interispettoriale, l’interscambio, le sinergie, la solidarietà, sia nella formazione iniziale che nella formazione permanente. La Commissione regionale è un aiuto a creare questa nuova mentalità e questo nuovo contesto di azione formativa.
Vi ringrazio dell’attenzione. Mi auguro che possiamo realizzare un cammino sempre più condiviso. L’impegno formativo è esaltante, perché ci mette direttamente a contatto con il mistero della libertà e della grazia di Dio nella persona; le sfide sono esigenti. Per questo ci lasciamo guidare dallo Spirito di Cristo e ci affidiamo al sostegno di Maria nostro Aiuto.
Con stima e riconoscenza
Don Francesco Cereda