b) che, a parte la poca probabilità che poveri religiosi e per il loro
genere di vita affatto alieno da brighe di mondo e da infermità
tribolati, come il direttore Don Calcagno, il Don Rocca e Don Tarico ha
retto da tigli avanzatissima, abbiano sentita la necessaria disposizione
a coltivare e mandare ad effetto proponimenti bellicosi e rivoluzionari;
è di una assurdità impareggiabile che da essi siasi indetta riunione di
gente armata in tal bottega, aperta che si trovava di prospetto al
collegio, in una via pubblica, frequentata assai, esposta alla più facile
vigilanza della pubblica forza, in un'ora in cui era tuttavia vivo il
passeggio, in un momento in cui da parte del governo si teneva
l'occhio su tutti, mentre è ben saputo che nel cuor della notte sogliono
unirsi i cospiratori e nell'aperta campagna e mentre che i salesiani
potevano aver modo di riceverli e tenerli nascosti in alcuna delle
stanze remote del Protectorado, donde sarebbe stato facile ai
convenuti evadere pei monti, se mai fossero stati scoperti; e qualora
pure avessero voluto tenere una simile adunanza fuori del collegio..,
ma la più ristretta circospezione li avrebbe consigliati a scegliere un
luogo lontano dall'istituto, onde evitare il meglio che fosse stato
possibile i sospetti e le eventuali compromesse.
d) e di non minore assurdo si è che in quella tale adunanza del 22
agosto, che si vorrebbe indetta dai Salesiani, e nella quale cose di tanto
momento pel loro interesse e le loro imprese ribelli avrebbero dovuto
concordarsi, nessuno di quelli che facevano parte della famiglia del
collegio e perciò più fidati, vi sia intervenuto, poiché è a notare che
Velasco Rubio e Cristoforo Velasco furono arrestati per istrada, mentre
tranquillamente procedevano verso il collegio, da quelle guardie che
traevano gli arrestati nella bottega dell'Alvear.
e) ed è assurdo che istigatori e favoreggiatori di congiure come si
vorrebbero far ritenere i salesiani, non abbiano avute mai presso di sé,
come risulta dalle ripetute inutili perquisizioni, armi o istrumenti da
somministrare all'occorrenza, mentre ne avrebbero avuti tutti i mezzi
ed anche il dovere per non porgere agli alleati il nudo soccorso della
parola. Ma mentre per tutti i suaccennati motivi perde ogni fede la
deposizione del Valles, prende carattere di grande verisomiglianza (se
si tien conto dell'odio che i fautori più o meno accalorati del partito
radicale dovevano naturalmente nutrire contro i religiosi), l'ipotesi che
pongo. E cioè, che per arte di qualche maligno, siansi raccolti quei tali
individui, gente per la loro condizione corruttibilissima, (specie il
Valles, volgare malfattore, condannato già per varii delitti, ed evaso dal
reclusorio del Panoptico soltanto colla instaurazione del nuovo
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governo) e siansi fatti adunare in quella certa bottega con armi e
istruzioni opportune, a bella posta per compromettere i salesiani.
Che in verità tale desiderio di cogliere in fallo i detti Missionari fosse
già in parecchi ed in particolare nei rinnovati agenti di polizia, lo
provano due aneddoti che a titolo d'amenità voglio addurre: Una volta
sul principio di quest'anno l'istituto fu improvvisamente perquisito da
un numero grande di guardie e di soldati agli ordini d'un capitano.
Dietro la guida del giovane Serrano (che in quell'occasione manifestò
senza ambagi chi egli si fosse e con quali intendimenti entrato in
collegio) corsero difilati ad un certo luogo dell'istituto detto pecebrera.
Colà il capitano salì vittorioso sopra una catasta di casse e con mal
penata gioia "oh, ecco, esclamò, eccolo il corpo del delitto" ed in così
dire andava picchiando colla punta della spada una delle casse che per
verità aveva molta somiglianza con quei tali recipienti dove si sogliono
contenere e conservare le capsule per "Remingtons". Il direttore
accorso a quella novità "piano, ripeteva, signore, piano; La non mi
guasti quelle casse che sono di legno straniero d'ottima qualità: aspetti
il tirachiodi". E il falegname venne, e la cassa fu aperta; ma quale fu la
sorpresa del capitano e del delegato quando s'ebbero sotto gli occhi
tante dozzine di mattoni refrattari!
Un'altra volta uno degli inservienti del collegio fu fermato dalle
guardie di polizia e condotto in caserma. Là un impiegato voleva a
forza cavargli la rivelazione del nascondiglio dove i salesiani tenevano
le armi e lo minacciò di 25 sferzate se non confessava. Ma fuori di un
po' di paura per il malcapitato l'inquirente non poté aversi alcuna
soddisfazione e anche quella volta la polizia dovette darsi per vinta.
Ciònondimeno colla commedia del 23 agosto venne la possibilità di
dare in qualche modo corpo alle ombre.
Ma, sia che si considerino le inverosimili testimonianze d'accusa,
raccolte senza garanzia di giuramento e con tal metodo, per cui
giuridicamente non potrebbero aver valore di sorta;
sia che si consideri la verosimiglianza dell'ipotesi dal sottoscritto
sovraesposta, è d'uopo riconoscere che nel fatto della sera del 22
agosto non vi fu più che "un pretesto" ad espellere il salesiani, ormai
invisi al partito prevalente. Ma se con tale pretesto si potè sperare di
velare agli occhi del popolo l'arbitrarietà dell'atto compiuto, non
potranno giammai con esso giustificarsi i danni voluti recare agli
espulsi.
Eminenza,
il sottoscritto non vi espone i molteplici patimenti del periglioso