Codice scheda: ASC A4580361 (Microscheda: 3999E7/11)
Luogo e data: TORINO 06/01/1904
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: COOPERATORI SALESIANI E BENEFATTORI
Classificazione: Rua: Circolari, direttive, documenti
Tipo documento e supporto: Circolare Stampa tipografica
Autenticità: Copia
Contenuto: Scrive con la preoccupazione di gravi impegni finanziari, a
motivo di spedizioni di Missionari, di sostentamento delle nuove
vocazioni, di opere per giovani poveri e orfani. Chiede quindi aiuti
necessari.
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Il Sac. MICHELE RUA
Successore del Venerando Don Bosco
a tutti i Cooperatori
e Cooperatrici Salesiane
Nella festa dell'Epifania, 6 gennaio 1904
Benemeriti Cooperatori, Benemerite Cooperatrici,
Non vi faccia meraviglia di ricevere questa mia contemporaneamente
all' altra pubblicata a comune edificazione nel Bollettino Salesiano di
questo mese, poichè le cose che sono ora per dirvi, rivestono un
carattere più intimo e sono di così alta importanza, che non ho potuto
dispensarmi dal farvene argomento di una speciale notificazione,
anche per essere più certo di raggiungere il mio intento.
So bene che molti dei nostri egregi cooperatori nell'udire quasi
annualmente le mie insistenti domande, si persuadono ognor più degli
urgenti bisogni in cui siamo, e ci inviano l'obolo della loro carità; ma
forse vi sono pure alcuni i quali, o giudicando esagerale le mie
preghiere, o persuasi che altri già facciano bastantemente quello che
essi credono di non poter fare, non danno a queste mie lettere quella
considerazione che meritano.
E bene che vi persuadiate, o miei cari, che allorquando si ricorre così
esplicitamente a voi, noi siamo davvero in gravi strettezze, da cui non
possiamo uscire senza il vostro generoso soccorso. Vedete ora, ad
esempio, sono già varie settimane, che dal Santuario di .Maria
Ausiliatrice partirono circa una sessantina di nuovi missionari
Archivio Salesiano Centrale A4580361 1
salesiani; altri, dopo di aver compiuta la funzione di Addio nella Chiesa
di San Francesco di Sales, presso la tomba del nostro sempre caro D.
Bosco, li avevano preceduti di poco più di un mese. Diretti all'America
del Nord, alla Colombia, all'Equatore, al Perù, al Chilì, al Brasile,
dll'Argentina, alla Patagonia, ed ai paesi di Oriente, omai sono tutti
arrivati alla loro destinazione e si sono diviso il campo delle loro
apostoliche fatiche, ma hanno lasciati accumulati a Torino i gravi
debiti contratti per provvederli di corredo e per le ingenti spese di
viaggio.
Nelle passate solennità, insieme coi più affettuosi auguri, e con
l'assicurazione della più fervorosa riconoscenza per tutti i nostri
Benefattori, mi giunsero dai miei figliuoli, mille commoventi domande
di soccorsi pecuniari. Mons. Fagnano è seriamente impensierito per
potere continuare la sua opera eminentemente civilizzatrice a favore
dei poveri Fueghini, molti dei Missionari Salesiani della Patagonia,
dell'Equatore, della Colombia, del Matto Grosso e della Tunisia, mi
fanno, riguardo dei loro ricoverati le stesse commoventi dichiarazioni.
I miei Figli della Palestina, con accenti di piena convinzione, mi
persuadono sempre più, che dopo la morte del compianto Can. D.
Belloni quelle case di Beneficenza aperte per tanti infelici giovanetti
del Paese di Gesù, sono venute ad aggravare completamente il bilancio
della carità dei nostri Cooperatori. A questo si aggiunga il bisogno di
provvedere quotidianamente alle vocazioni che ci invia la Divina
Provvidenza, nonchè la cura che dobbiamo avere di parecchie migliaia
ai poveri giovani o interamente orfani o totalmente diseredati dalla
fortuna da doversi considerare come orfani, cui è d'uopo provvedere
alloggio, vitto, vestito e conveniente educazione, e poi si dica se possa
astenersi dal fare appello alla carità dei Cooperatori il Successore di D.
Bosco. E dire, che le domande di nuove fondazioni, reclamate dalla
maggior gloria di Dio e dalla salvezza di tanta gioventù pericolante, si
fanno ogni dì più frequenti! Imaginate un po', se non avrei risparmiato
volentieri questo appello, se mi fosse stato possibile!!
Ma poichè il Signore, ricco in dispensare misericordie per tutte le
anime caritatevoli, vuol servirsi di voi per venire in mio soccorso, non
vi sia alcuno, o Benemeriti Cooperatori e pietose Cooperatrici, che si
ricusi di inviarmi quella offerta che gli è possibile. Faccia conto ognuno
di voi, che invece di questo mio scritto, io stesso vi sia davanti, e dopo
di aver picchiato alla vostra porta, col cappello in mano vi chiegga
umilmente una elemosina. Son persuaso che nessuno mi
rimanderebbe colle mani vuote. Or bene chi è ricco, dia da ricco, chi è