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Codice scheda: ASC A4550229 (Microscheda: 4423D10/E1)
Luogo e data: TORINO 28/11/1898
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: CAVALLINI MARIA
Classificazione: Rua: Corrispondenza con altri
Tipo documento e supporto: Supplica, Richiesta Copia fotostatica
Autenticità: Copia
Contenuto: Le propone di fare da "madre adottiva" ad un giovane
finché non avrà indossato l'abito ecclesiastico, con L. 800 anticipate o
con L. 300 annue per tre anni.
***
Torino, 28 novembre 1898
Benemerita Signora
La bontà e carità con cui V. S. è solito accettare le buone proposte che
altre volte le furono dirette, mi dà animo a fargliene ora una, che non
solo credo buona, ma eccellente e che V. S., spero, accoglierà di tutto
buon animo.
L'indimenticabile nostro Don Bosco ci ripeteva con frequenza il detto
di San Vincenzo de' Paoli, che l'opera più buona che si possa fare ai
nostri giorni è l'aiutare a far un prete. E tra le sue grandi opere teneva
come carissima al suo cuore e tra le più importanti l'istituzione così
detta dei Figli di Maria, cioè di quei giovani già alquanto adulti, i quali
ancora volessero studiare per farsi preti; e andava ripetendo che su
quest'opera dovevamo porre in modo speciale le nostre speranze se
volevamo procurare alla Chiesa ed alla nostra Pia Società un
soddisfacente numero di ministri del Signore. Io ho finora promossa
con tutte le mie forze quest'opera; ma vedo sempre più che molti di
detti giovani sono affatto poveri, e per mancanza di mezzi pecuniarii
non poterono nella fanciullezza continuare i loro studi.
Ora adunque io, dopo aver assunto le più accurate informazioni, ho
pensato di procurare ad alcuni giovani, che si giudicano veramente
degni, una madre che pensi a loro e per questo mi rivolgo a V. S.
Benemerita. Non si sentirebbe Ella di adottare uno di codesti giovani
(che, a richiesta, noi potremmo indicarle) e fargli da mamma affinché
finisca il ginnasio e possa indossare l'abito ecclesiastico?
In questo modo Ella avrebbe la consolazione di aver contribuito
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all'opera migliore che si possa fare ai nostri tempi; avrebbe un
sacerdote che sempre pregherebbe per Lei; avrebbe uno che dovrebbe
dire per tutta la sua vita: "Se io sono prete è per la carità della tal
Signora". Ella intanto sarebbe partecipe di tutte le opere buone che
farebbe quel prete; ed anche quando V. S. fosse già stata chiamata
all'eternità, tutti i giorni avrebbe un prete che la raccomanderebbe al
Signore nel Santo Sacrificio della Messa, per suffragare l'anima sua, se
si trovasse in Purgatorio.
L'offerta da farsi all'uopo non è, penso, superiore alle sue forze. Con L.
800 anticipate, o con L. 300 annue per tre anni, si può supplire a tutte
le spese che le si chiedono per condurre il giovane al chiericato, come
potrà vedere dal prospetto dell'opera dei Figli di Maria, che
contemporaneamente le invio, anche per metterle sott'occhio i molti
vantaggi spirituali annessi all'opera stessa. Qualora poi per altri suoi
impegni, le paresse troppo grave tale spesa, potrebbe anche associare
alla sua carità qualche altra persona di sua conoscenza.
Io espongo a V. S. quest'opera buona in vista del grande bisogno che
v'è di sacerdoti e di missionari ai nostri tempi; in vista di tanti giovani
che ci tendono le braccia e che dimostrano vocazione vera e che non
possono, senza l'aiuto di qualche benemerita persona, conseguire il
loro fine; in vista di tante anime, che abbisognano della mano del
sacerdote per essere guidate a salvamento e che, per la scarsezza del
clero, non trovano questa mano pietosa che le salvi.
Don Bosco dal Paradiso la inspiri a soccorrere queste vocazioni, e
Maria Ausiliatrice Patrona di quest'opera, le preparerà una bella
corona con cui rimeriterà la sua bell'opera, quando il Signore la
chiamerà all'eternità.
Non lascio di assicurarla che anch'io unisco le mie preghiere, mentre
godo di aver così una nuova occasione di professarmi
Di V. S. Illustrissima e Benemerita
Umilissimo Servitore
Sac. Michele Rua
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