Codice scheda: ASC A4580332 (Microscheda: 3998C12/D3)
Luogo e data: TORINO 24/10/1899
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: COOPERATORI SALESIANI E BENEFATTORI
Classificazione: Rua: Circolari, direttive, documenti
Tipo documento e supporto: Circolare Stampa tipografica
Autenticità: Copia
Contenuto: Informa circa la prossima spedizione missionaria, che
comprenderà circa 60 Missionari. Chiede il soccorso della loro carità,
descrivendo le opere missionarie più bisognose. (All. copia in lingua
spagnola).
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Torino, 24 Ottobre 1899
Festa di San Raffaele Arcangelo.
Benemeriti Signori Cooperatori
e Benemerite Signore Cooperatrici,
Mancano pochi giorni alla partenza dei nostri Missionari. La festa del
grande Arcangelo S. Raffaele stabilito dalla Chiesa come protettore dei
pellegrinanti e dei viaggiatori, sotto la protezione del quale sono posti
anche i nostri Missionari in partenza per la conquista delle anime, mi
porge quest'anno l'occasione di rivolgermi a voi per domandare il
vostro contributo a questa colossale opera di incivilimento e di
moralizzazione di tanti popoli e di salute a tante anime che aspettano
con ansietà la salvezza dai nostri Missionari.
Se la partenza di quest'anno è un po' meno numerosa di quella dei due
ultimi anni scorsi non lascia di essere importantissima perchè non si
rivolge ad un punto solo, ma va a corroborare le file degli altri nostri
Missionari nel Brasile, nell'Argentina, nella Venezuela, nel Messico,
nell'America Centrale e nella lontana Terra del Fuoco. Altri poi
partono per l'Africa e per Terra Santa, in tutto non meno di 60.
Consoliamoci insicure, miei ottimi Cooperatori e zelanti Cooperatrici,
pel bene che il Signore si degna fare per mezzo dei poveri Salesiani; ma
intanto non lasciate di pregare perchè questo bene possa crescere e
consolidarsi e non vi rincresca di allargare generosamente la vostra
mano ad aiutare opere di tanta gloria del Signore e di tanto bene alle
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anime.
Altro motivo pressante e molto grande mi spinge a domandare il
vostro soccorso. Voi avete già letto nel Bollettino Salesiano come
furono poste alla prova le nostre Missioni della Patagonia. Per le
inaudite innondazioni del Rio Colorado, del Rio Negro, del Chubut e
del S. Croce le nostre missioni della Patagonia furono quasi
intieramente allagate, gravemente danneggiate e in parte affatto
distrutte. Mons. Cagliero con gli occhi lagrimosi e con le braccia a voi
rivolte, mentre unitamente a me di cuore ringrazia quei Cooperatori e
Cooperatrici che rispondendo all'appello del Bollettino od a lettere
particolari mandarono gal qualche offerta, aspetta grandi e pressanti
soccorsi dalla vostra carità, senza dei quali dovrebbe affatto
abbandonare varie missioni già fiorenti, ed altre lasciarle deperire.
Conosco i vostri cuori e son certo che basta averci annunziata la cosa
perchè noi veniate con premura in soccorso a si straordinari bisogni
per quanto le vostre forze ve lo permetteranno e perciò non aggiungo
parola.
Ma ancora d'altra grande disgrazia devo parlarvi, avvenuta alle
Missioni della Terra del Fuoco già tanto provate gli anni scorsi. Un
nuovo incendio dell'isola Dawson distrusse i magazzini dov'erano le
somministranze per l'alimentazione di quei selvaggi, e fiere burrasche
nello Stretto di Magellano recarono gravi danni alle imbarcazioni che
recarono i soccorsi alla Missione della Candelaria. L'inverno poi, che
colà cade in Giugno, Luglio, Agosto, questo anno fu
straordinariamente freddo, e, contro il solito, cadde gran quantità di
neve. Ciò fece che gli armenti, i quali colà son sempre dispersi per la
campagna, non solo ne soffersero, ma varie migliaia di capi di
bestiame miseramente perirono. Eppure queste erano le principali
risorse di quei selvaggi, e Mons. Fagnano, capo di quelle missioni non
sa più da che parte voltarsi per avere soccorso onde sostenere tanta
gente.
Ecco i motivi che mi spingono quest'anno a domandarvi con tanta
insistenza i generosi soccorsi della vostra carità,.
Non voglio però lasciar di significarci, con grande consolazione del mio
cuore, che in tante disgrazie materiali sia nella Patagonia, che nella
Terra del Fuoco, i nostri missionari non ebbero a soffrire nella sanità,
non ostante gli atti d'abnegazione straordinaria, e, direi, di vero
eroismo per salvare gli altri, e neppure si perdettero di coraggio. Fuori
che in, due missioni, quella del Chubut e di Roca, le quali furono
intieramete distrutte, e portate via dalle acque, e dalle quali perciò,