Codice scheda: ASC A4900384
Luogo e data: TORINO / /
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: ANONIMO
Classificazione: Rua: Corrispondenza con Salesiani
Tipo documento e supporto: Circolare Manoscritto
Autenticità: Firma autografa
Contenuto: Lett. circ. per raccogliere offerte per aprire una casa in
Londra più grande di quella esistente quale ospizio ed orfanotrofio.
[Originale con numerose correzioni autografe.]
***
Torino,
Egregio Signore
La carità di nostro Signor Gesù Cristo, mi ob[b]liga a presentarmi con
questo scritto alla S.V. dalla cui pietà spero un benigno compatimento.
Alla S.V. non tornerà ignoto il nome del Sac. D. Giovanni Bosco di
Torino, il quale colle sue opere di carità e di fede, seppe guadagnarsi la
stima e l'ammirazione di tutte le persone dabbene e la fama di un
grande benefattore dell'umanità. La sollecitudine di questo
grand'uomo, fu specialmente rivolta a sollievo dei fanciulli più poveri
ed abbandonati. Coadiuvato da una pia società di suoi discepoli, che
intitolò da S. Francesco di Sales, egli li raccoglieva in apposite case, li
ammaestrava nella religione e nella virtù e in pari tempo, applicando
gli uni allo studio, gli altri ad un arte e mestiere, li rendeva capaci a
guadagnarsi / onestamente il pane della vita, con grande vantaggio
delle famiglie e della civile società. Nel corso di quasi 50 anni
ascendono a più centinaia di mila, i fanciulli che per mezzo suo, tolti
dalle vie e dalle piazze e seriamente educati ed istruiti, divennero e
sono tuttavia uomini dabbene, buoni padri di famiglia, onorati
cittadini, ed illustrarono e illustrano la società col senno e colla mano.
Morendo nel 1888 D. Bosco lasciava in eredità al sottoscritto, quasi
300 mila giovanetti sparsi nelle varie Case di Italia, Francia, Spagna e
d'America, ai quali, mediante le limosine di persone caritatevoli, si
provvede tuttora il pane materiale, intelletuale e morale.
Un'istituto consimile ai 200 e più altri, D. Bosco divisava di aprire
eziando nella città di Londra. Nel 1887 coll'approvazione del Sommo
Pontefice Leone XIII, egli si incaricava di una Missione nella regione
detta Battersea, dove abbondano famiglie povere, ed una moltitudine
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di poveri fanciulli, abbisogna di istruzione e molti eziando di ricovero.
Quivi ora già esiste una Chiesa per gli adulti, e scuole / diurne pei
fanciulli, manca però una casa per accogliere i più poveri ed
abbandonati. Egli stava per mettere mano altresì alla fondazione di
un'Ospizio od Orfanotrofio, quando la morte glielo venne ad impedire.
Dopo la sua morte si poté ampliar la scuola e la chiesa parrochiale che
venne fabbricata in muratura in proporzioni molto più vaste per
soddisfare ai bisogni della crescente popolazione e per supplire la
cappella antica che, essendo di ferro e legno ed ormai cadente, per
ordine municipale dovevasi demolire: fu mediante imprestito
acquistato un vasto terreno, ove diedesi principio ad un orfanotrofio.
In esso già son raccolti in piccoli fabbricati poveri fanciulli in numero
da 60 a 70 […].
Pare ora giunto il momento per eseguire il disegno ed incoronare
l'opera del sant'uomo. Si tratta appunto di aprire una casa più spaziosa
con laboratori di arti e mestieri nel luogo suddetto, allo scopo di
raccogliere molti altri giovanetti, che poveri orfani od abbandonati
hanno bisogno di uno che li accolga, li avvii a guadagnarsi
onestamente il pane della vita e insieme loro impartisca
quell'istruzione, che li possa rendere utili a se stessi e alla società. Ma
mancano i fondi per ampliare il caseggiato e l'Orfanotrofio. È mio
desiderio di preparare il posto per due o tre centinaia di poveri
fanciulli, e la somma preventiva non è minore di 200 mila franchi.
Sapendo quello, che in questa circostanza avrebbe fatto il compianto
D. Bosco, ad esempio suo, io mi rivolgo alla innata bontà della S. V.
Io ed i miei aiutanti siamo disposti a consacrare ogni fatica ed anche la
vita, per assistere, istruire, educare i fanciulli, che ci saranno affidati;
ma del nostro non abbiamo un soldo per incominciare la fabbrica.
Tutto io aspetto dalla carità delle persone di buon cuore, tra cui sono
lieto di computare la S. V. Qualunque offerta che ella mi faccia pel
nobile fine, la riceverò con riconoscenza e gratitudine, e mentre terrò
registrata la S. V. tra i benefattori dell'opera pregherò il buon Dio che
gliene conceda il centuplo su questa terra, e scriva il nome di lei nel
libro della vita.
Vorrei addurre più ragioni per muovere la S.V. a prestarmi aiuto
efficace nell' opera indicata, ma alla sua esimia pietà, basta il ricordare
la predilezione del divin Salvatore pei fanciulli, il gran numero di
poveri orfanelli, immersi in tanta miseria, che ad ogni animo ben fatto
ispirano la più viva compassione, il riflesso che ricoverati e saviamente
educati non sol diverranno buoni cristiani e pregheranno per noi, ma