perdono non solo la vocazione, ma ogni sentimento di religione, di
pudore, di riservatezza per la lettura dei cattivi libri e specialmente dei
romanzi! Non è gran tempo, che una donna disgraziata udendosi
leggere sentenza di condanna al carcere perpetuo per causa dei suoi
gravi delitti, confessò apertamente avanti ai giudici che la sua mala
condotta ebbe origine nella lettura dei romanzi. Si impedisca adunque
con ogni sforzo e vigilanza la lettura dei libri cattivi, e particolarmente
dei romanzi pericolosi.
E quali norme, mi domanderete voi, per conoscerli? Sovente si
conoscono dal titolo o dalle figure che portano sulla copertina, ed
anche dalle tipografie da cui escono. In casi dubbi poi si ricorra ai
Superiori od al Confessore.
Questi avvisi non intendo farli solamente alle Maestre, ma anche alle
altre, giacché dovendo le Figlie di Maria Ausiliatrice attendere agli
Oratori festivi e ai catechismi, tutte possono trovarsi nell'occasione
d'inculcare alle allieve di evitar simili pericolose letture,
raccomandando invece le buone letture ed anche insinuando, a chi può
e lo desidera, di associarsi a qualche nostra utile pubblicazione, come
ad esempio alle nostre Letture Cattoliche che tanto stavano a cuore al
nostro caro padre Don Bosco e che tanto bene fanno alle famiglie.
Occorre dire qualche cosa anche sul modo d'insegnare e di
catechizzare. Don Bosco raccomandava sempre di prendersi cura di
tutti gli allievi, interrogare tutti e sovente, e non solamente alcuni; e
nel fare spiegazioni aver sempre di mira che intendano coloro che sono
più indietro di studi o di men infelice ingegno. Sia inoltre impegno
delle maestre e delle catechiste seguire le norme del metodo
preventivo; per conseguenza non mai si impongano castighi gravi o
violenti, neppure si umililino le allieve con termini di disprezzo; se vi
sarà necessità di infliggere qualche castigo, si miri sempre
all'emendazione della colpevole, e non mai a sfogare la collera. Se
volete poi che le vostre alunne facciano molto progresso, correggete le
pagine a tutte e fate loro conoscere gli errori commessi. Quanto più
sovente ciò farete, tanto più grande sarà il loro profitto. Che se si
hanno autori adottati, si spieghino i loro libri con chiarezza e
semplicità da farsi intendere da tutte.
Lasciamo da parte l'amore di novità. Esce una grammatica nuova, e
piuttosto vi è chi la vorrebbe introdotta nelle scuole. Parimenti si
vogliono adottare altri libri di testo, che escono alla luce, perché se n'è
sentito fare degli elogi. Allontaniamo ogni smania di cambiamenti. Il
nostro Consigliere scolastico pubblica ogni anno il programma;
Archivio Salesiano Centrale A4580103 2
uniformiamoci a questo. In esso si cerca di conciliare il nostro
insegnamento con le esigenze governative: e questo deve bastarci. Non
si parli di riformare il sistema da noi adottato, bensì ciascuna riformi il
proprio metodo e la propria condotta, se non sono conformi ai nostri
regolamenti. Il caro padre Don Bosco ci inculcava sempre di guardarci
dal ticchio delle riforme.
In ultimo guardatevi dal censurarvi le une le altre. Una Maestra non
parli contro dell'altra sul modo d'insegnamento o sulle materie che
spiega. Se scorgeste alcuna imperfezione in qualche Maestra,
astenetevi dalla censura contro una che è vostra consorella; non
parlatene con le altre consorelle, e tanto meno con le alunne, o con gli
estranei. Piuttosto avvisate voi stesse, o per mezzo della Superiora,
questa Maestra, indicandole in quale errore sia caduta: e ciò si faccia a
titolo di carità, di zelo per il buon andamento delle cose nostre e non
mai per ambizione di comparire più abili, o più dotte delle altre. Le
Suore costituite in qualche autorità od applicate all'insegnamento non
si fungano dal trattare fraternamente con le altre; giacché siete tutte
sorelle e tutte consacrate al servizio di Dio ed alla salvezza delle anime,
malgrado la diversità delle occupazioni.
A compimento della presente mi restringerò a raccomandarvi che
regni sempre tra voi tutte la carità nelle opere, nelle parole e negli
affetti. Tra voi non usate mai moine o sdolcinature; parimenti non
usatene colle vostre allieve e neppure mai si usino con esse mezzi
violenti; ma con molta pazienza e con industriosa sollecitudine si
procuri il loro profitto religioso, morale, scientifico e letterario.
Ricordiamoci che noi mancheremo alla parte più essenziale nel nostro
compito, se ci riducessimo solo ad impartire l'istruzione elementare
letteraria senza unirvi l'educazione del cuore. A questo soprattutto
dovete mirare, a formare delle vostre allieve delle buone cristiane,
delle figlie obbedienti, pie e laboriose, coltivando pure le vocazioni che
fra loro s'incontrano.
Da quasi tutte le vostre Case, o care Figlie, mi si scrisse negli scorsi
giorni nell'occasione delle feste Natalizie. Io vi sono riconoscente delle
felicitazioni e specialmente delle preghiere che per me fate; vi ringrazio
di cuore di tutti gli auguri che mi avete mandati e veli li ricambio
centuplicati. Questa lettera abbiatela come mia strenna pel 1890, anzi
come strenna del nostro amato Don Bosco, non avendo io cercato che
di esporvi i suoi sentimenti e desideri; e certo egli dal cielo non
mancherà di proteggervi come dilette sue figlie, se voi sarete fedeli
nell'eseguirli.