Codice scheda: ASC A4480516 (Microscheda: 3859C7/10)
Luogo e data: BARCELLONA 09/04/1886
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: BONETTI GIOVANNI
Classificazione: Rua: Corrispondenza con gli Ispettori
Tipo documento e supporto: Lettera spedita Manoscritto
Autenticità: Interamente autografo
Contenuto: Lo invita a fare alcune correzioni sulla storia dell'Oratorio
che sta scrivendo. Pensa convenga leggere all'Oratorio le lett. di D.
Viglietti. Dica a D. Durando che non ha soldi per lui; cfr. MB XVIII, 71.
***
Barcelona, 9 aprile 1886
Muy querido Don Bonetti
En el viaje jo pude leer al amado Padre nuestro la historia de el
Oratorio. El ha sido mucho severo y me sugeriò varias modificaciones
como tu encontraras en las estampas, entre otras la de suprimir el
nombre y hasta la inicial de el Profesor que vino visitarnos y la historia
de la muerte de Farini y Cavour. Oh! Guarda sono tanto avvezzo a
parlare in castigliano che quasi non mi accorgeva che scriveva in
questa lingua a te che malgrado la tua visita a questa città non hai
potuto prender molta pratica della lingua essendo stata assai breve.
Per non farti perdere tempo continuerò in italiano. Dà ancora tu una
scorsa a queste bozze e qualora io avessi lasciato sfuggire qualche cosa
che non fosse in conformità delle introdotte modificazioni la
ritoccherai. Il nostro viaggio fin qui fu abbastanza buono, la Dio mercé.
Don Bosco giunse qua assai stanco; ma stamane sembra essere a
posto, avendo potuto riposar bene la notte. Non mi trattengo
ulteriormente sul viaggio, essendo questo compito assai bene
disimpegnato dal caro Viglietti, che a dirtelo in confidenza non solo fa
bene riguardo al nostro caro padre, ma sembra per lui una vera
provvidenza: e anche di questo Deo gratias. Qui stanno tutti molto
bene e sono fuori di sé per la gioia. Don Branda, Don Aime e tutti gli
altri vi mandano i più cordiali saluti. Quanto al ricevimento alla
stazione di Barcellona non ne parlo, chè anche di questo parlerà
Viglietti. Temo solamente che le lettere sue restino negli scaffali di Don
Lemoyne e che non si leggano né al capitolo, né in refettorio dei
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confratelli e tanto meno ai giovani, mentre sarebbe opportuno
veramente che almeno si leggessero a tutti dell'Oratorio di Torino e a
quelli di San Benigno. È vero che probabilmente se ne darà qualche
cenno sul Bollettino, ma, oltre che in esso se ne parlerà assai tardi, non
si potrà discendere alle particolarità che si descrivono nelle lettere.
Saluta tutti i cari commensali da parte di Don Bosco e dello scrivente e
dì al carissimo Don Durando che finora non si poté metter niente in
disparte per lui, perché il povero Don Albera aveva estremo bisogno di
aiuto: ma se qui la realtà corrisponderà alle speranze, procureremo di
mandargli qualche goccia di rugiada.
Dios bendiga a todos vosotros y asista a
Tu aff. amigo y hermano en J. C.
P. Miguel Rua