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Codice scheda: ASC A4570325 (Microscheda: 3981D6/8)
Luogo e data: TORINO ­ 25/12/1895
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: ASCRITTI SALESIANI
Classificazione: Rua: Circolari, direttive, documenti
Tipo documento e supporto: Circolare ­ Manoscritto
Autenticità: Copia
Contenuto: Origine, sviluppo ed elementi costitutivi del Noviziato
Salesiano. Inizio (1874), Contenuti formativi, Numero Novizi (800
circa), Case di Noviziato (20).
***
Torino, festa del SS. Natale 1895
Agli ascritti della Pia Società di San Francesco di Sales.
Il noviziato della nostra Pia Società Salesiana ebbe cominciamento
regolare nell'anno 1874 ai 3 di aprile di quell'anno il Santo Padre Pio
IX, nostro grande benefattore, aveva definitivamente approvate le
nostre regole e nell'anno medesimo fu eletto il primo maestro dei
novizi. Fino a quel tempo Don Bosco stesso aveva esercitato nelle virtù
coloro che avevano dimostrato desiderio di appartenere alla nostra Pia
Società. Nel corso dei 20 anni che passarono da quell'epoca ad oggi si
studiò continuamente il modo pratico per dare al noviziato un buon
indirizzo. Nel primo sessennio non essendovi ancora regole fisse si
continuò a praticare quanto Don Bosco aveva fatto fino allora, mentre
il buon padre medesimo andava indicando al maestro degli ascritti
quei miglioramenti che credeva più opportuni introdurre per avere un
noviziato secondo il suo spirito. Nel secondo sessennio dal maestro dei
novizi si misero per iscritto le regole principali, che Don Bosco stesso
volle leggere più volte e ritoccare. Dopo la morte di Don Bosco poi,
queste regole, già scritte per la maggior parte, sebbene non stampate,
si praticarono nei vari noviziati che si apersero, ed andarono così
limandosi e perfezionandosi in modo, che ora posso presentarvele con
la speranza che corrisponderanno ai bisogni della nostra Pia Società.
Il noviziato regolarmente costituito ebbe ben presto una speciale
benedizione del Santo Padre Pio IX, indimenticabile sostenitore delle
opere salesiane. In un'udienza avuta da Don Bosco nella vigilia di
Pasqua dell'anno 1876, il buon pontefice benedicendo in particolare gli
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ascritti salesiani soggiunse queste testuali parole: "I novizi sono olive
novelle, che bisogna coltivare; ma bisogna che le pianticelle
permettano al coltivatore di tagliare le radici, i germogli inutili,
allontanare la gramigna ed il tarlo, che potrebbe rovinarle. Queste
pianticelle devono crescere per sé e poi fare frutti per il loro padrone.
Guai se la pianta rimanesse inoperosa e non fruttasse! Tornerebbe
affatto inutile al suo padrone. Dio benedica queste pianticelle: Dio le
diriga e le faccia fruttare a sua maggior gloria".
Nel novembre poi dello stesso anno 1876 il medesimo Pio IX di f. m.
nella sua bontà scrivendo alcune parole sotto un indirizzo, che gli
ascritti avevangli mandato, si esprimeva così "Dio vi benedica, o tenere
pianticelle; ma crescete per fare un gran frutto nella vigna del Signore".
Così benedetto il noviziato andò sempre più prosperando. Ancora
maggiore incremento gli fu infuso quando il 16 marzo 1878 il Santo
Padre Leone XIII, nella prima udienza che diede a Don Bosco,
benedicendo in particolare il noviziato rivolse al nostro buon Padre
queste parole: "Ai novizi ricordo le piante chiuse in un giardino. Guai
se si rompe la siepe! I ladri entrano, derubano i pochi frutti che
trovano, guastano le piante rovinano tutto. Dunque ai novizi, alla
speranza della Congregazione Salesiana si raccomandi la ritiratezza
della pratica di quelle virtù, in cui devono esercitarsi per tutta la vita.
Si abbia cura della loro sanità; è questa un potentissimo mezzo per fare
del bene a sé ed al prossimo; ma loro si ricordi spesso il pensiero di
San Girolamo "non mai dimenticare quello che eri nel secolo, né mai
pretendere più di quello che avevi, godevi, possedevi prima di entrare
in religione. Si faccia calcolo delle virtù acquistate e non di quelle da
acquistarsi. Il maestro dei novizi deve usare il rigore su questo punto".
(Vedi relazione di detta udienza scritta da Don Bosco medesimo).
Finalmente il 12 marzo 1893, in una carissima udienza che io ebbi con
vari gli altri Superiori della nostra Pia Società, il Santo Padre rivoltosi
al maestro dei novizi, che era presente, soggiunse: "Dai novizi dipende
in massima parte il buono o cattivo andamento della Congregazione.
Bisogna stare attenti che non entri nessuno che abbia cattivo spirito.
Venendo dal mondo molti portano uno spirito mondano: guai se questi
germi non si estirpano subito, fin dalla radice! Bisogna che i novizi si
lascino formare bene allo spirito di Don Giovanni Bosco; e colui che
non si lasciasse formare andrebbe subito tolto dal numero dei
Salesiani, poiché fino a tanto che conserverete lo spirito del fondatore
tutto andrà bene; ma appena vi allontanaste dal suo spirito, dai suoi
insegnamenti, il Signore non vi benedirebbe più e la Congregazione

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comincerebbe a decadere".
Seguendo questi preziosi ammonimenti di chi in terra tiene le veci di
Gesù Cristo medesimo, si arrivi a regolare completamente il noviziato;
poi con la grazia di Dio, ad accrescere notevolmente il numero degli
ascritti; finalmente ad aprire altre ed altre case di noviziato fino ad
oggi, in cui mercé l'immensa misericordia di Dio, il numero degli
ascritti ascende a circa 800, distribuiti nei 20 noviziati: di Foglizzo,
San Benigno, Valsalice, Ivrea, Lombriasco, San Gregorio (Sicilia), S.
Pierre de Canon (Francia), San Vincente (Spagna), Londra
(Inghilterra), Liegi (Belgio), Bernal (Repubblica Argentina), Las
piedras (Uruguay), Lorena (Brasile), Quito (Equatore), Macul (Chilì),
Fontibon (Colombia), Lima (Perù), Puebla (Messico), Cremisan
(Palestina), Orano (Algeria).
Ammiriamo la bontà del Signore e ciascuno lo ringrazi con tutto il suo
cuore delle benedizioni che tanto abbondantemente versa sulla nostra
Pia Società; procuri di rendersi sempre più degno della vocazione
avuta e cerchi efficacemente di dare frutti di virtù meritevoli di vita
eterna. Ciascuno procuri ancora di adoperarsi per fare crescere vie
maggiormente il numero degli ascritti attendendo a ciò con tutte le sue
forze e specialmente pregando il padrone della messe ut mittat
operarios in messem suam.
Tutte le cose dette agli ascritti in questo Regolamento s'intendono
anche dette agli altri chierici i quali attendono tuttora allo studio
stando nelle case di noviziato; perché Don Bosco non volle distinzione
fra loro, se non quella indispensabile che riguarda gli studi maggiori
che questi devono fare.
Voi adunque, o tenere pianticelle, praticate con precisione questo
Regolamento che qui vi presento. Ricordate che sono tutte cose
stabilite da Don Bosco, per rendervi degni della vostra vocazione.
Tenete questo regolamento come testamento lasciato a voi dal caro
Padre medesimo. Fate poi tesoro delle ammonizioni che dai vostri
buoni Superiori ricevete in questi anni, che sono i più preziosi di vostra
vita, allora potrete stare sicuri che stantificherete le anime vostre e
diverrete buoni operai nella vigna del Signore.
Pregate anche per me e credetemi sempre
Vostro aff.mo in Gesù e Maria
Sac. Michele Rua
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