Codice scheda: ASC A4570303 (Microscheda: 3980A12)
Luogo e data: TORINO 27/12/1887
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: SALESIANI
Classificazione: Rua: Circolari, direttive, documenti
Tipo documento e supporto: Circolare Manoscritto
Autenticità: Copia
Contenuto: A seguito di sua lett. del 26.12.1887, prosegue nelle
informazioni sullo stato di salute di D.Bosco, che ha ricevuto la
benedizione del S.Padre Leone XIII tramite telegramma del Card.
Rampolla M. [Copia litografata].
***
Torino, 27 dicembre 1887
Carissimi in G. C.
Ritorno a darvi notizie del nostro caro Don Bosco. Purtroppo non sono
al grado di potervi dire che egli migliori, anzi i medici stamattina
trovarono un po' di peggioramento sebbene avesse potuto dormire
buona parte della notte. Si continui a pregare. Né solamente
preghiamo noi, suoi figli amatissimi, ma con viva riconoscenza
apprendiamo come da ogni parte i nostri cooperatori ci aiutano con le
loro suppliche ad implorare da Dio la guarigione bramata. Quello che
più ci consolò, e che commosse fino alle lacrime Don Bosco, fu il
sapere che il Santo Padre si univa con noi a pregare per lui e lo
benediceva con paterna carità. Nel giorno di Natale Don Bosco, per
mezzo di Monsignor Cagliero, chiese la benedizione al Papa, con
telegramma diretto all'Em.o Card. Rampolla. Poco dopo l'Em.o
porporato rispondeva col telegramma seguente: "Monsignor Cagliero
Torino Il Santo Padre dolente dell'infermità di Don Bosco prega per
lui, e gli invia la implorata benedizione apostolica. M. Cardinale
Rampolla". Esaurisca il Signore le preghiere del suo Vicario in terra,
che sono pur le preghiere di migliaia di fedeli affezionatissimi al nostro
caro Don Bosco. Sono innumerevoli i telegrammi, le lettere e le visite
di persone vicine e lontane, di personaggi di ogni distinzione, per aver
notizie del nostro caro padre e tutti fanno i più fervidi voti per la sua
guarigione.
Ieri sera il Cardinale Alimonda si fermò per un quarto d'ora presso il
Archivio Salesiano Centrale A4570303 1
suo letto. Prima di congedarsi gli diede piangendo la pastoral
benedizione. Nell'altra visita che gli aveva fatto venerdì ultimo scorso,
Don Bosco, con parola affaticata, ma serena, sapendo che Sua
Eminenza doveva quanto prima recarsi a Roma, gli rivolse questa
raccomandazione: Dica al Santo Padre che ho sempre sostenuta, difesa
a parole e con libri la santa causa della Chiesa e l'autorità del Santo
Pontefice. Erano tempi difficili! Le raccomando la mia Congregazione!
Ma prima di tutto preghi che possa salvare l'anima mia.
Questa mattina ebbe come gli altri giorni la consolazione di ricevere la
S. Comunione e di sentire la S. Messa, celebratasi a tal uopo, nella
cappella attigua alla sua camera. Lungo la giornata poté più volte
riprendere sonno e riposarsi. In mezzo a tante sofferenze conserva in
modo prodigioso le facoltà mentali, e non perdette la sua solita
giovialità. Ciò consola quelli che stanno vicino, e fa ripetere come disse
il Cardinale Alimonda: ecco come i servi di Dio aspettano
tranquillamente la morte.
Preghiamo senza posa, che il buon Dio voglia lasciare il Padre a tanti
figli che tremano sul pericolo che li minaccia.
Vostro aff.mo in G. e M.
Sac. Michele Rua
P. S. L'infermità di cui è travagliato l'amato nostro Padre, oltre alla
cerebrospinale lenta che da più anni gli dura, è chiamata dai medici
cardiopolmonare.
Dopo l'ultima visita medica fatta adesso (ore 6 pomeridiani) risulta che
l'esito della malattia è sempre dubbioso; tuttavia non vi è per ora alcun
peggioramento.