Codice scheda: ASC A4570211 (Microscheda: 3977E83978A2)
Luogo e data: TORINO 28/04/1883
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: DIRETTORI SALESIANI
Classificazione: Rua: Circolari, direttive, documenti
Tipo documento e supporto: Circolare Manoscritto
Autenticità: Firma autografa
Contenuto: Riferisce alcuni fatti meravigliosi su Don Bosco, come
guarigioni prodigiose di alcune persone da gravi malattie e affettuose
dimostrazioni di affetto da parte di tanta gente.
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[Torino], 28 aprile 1883
Carissimo
Secondo la promessa continuerò a darti notizie intorno al Sgnor Don
Bsco persuaso che tu le farai conoscere ai tuoi dipendenti essendo
comune il vivo desiderio di averne tra le cose meravigliose che a gloria
di Maria SS. Ausiliatrice si compiace il Signore di operare per mezzo
dell'Amatissimo Superiore e Padre nostro Don Bosco, fra tante che
potrebbesi numerare, ne scegliamo alcune solamente, trascrivendole e
compendiandole da autentiche narrazioni che conserviamo.
1. Una donna presentava l'anno scorso (11 febbraio) un suo figliuolo
infermo dichiarato dai medici affetto di malattia incurabile, in causa di
una pustola all'occhio sinistro per cui giudicavasi necessaria
l'estrazione dell'occhio.
Il Signor Don Bosco, raccomandando alla madre ed al figlio grande
confidenza in Maria SS. Ausiliatrice, impartì all'infermo la benedizione
di Lei, e la grazia non si fece aspettare. Dopo soli tre giorni, l'occhio era
ritornato nel suo stato normale; alla solennità dell'Ascensione cessava
ogni debolezza dell'organo visivo, fino ad oggi (28 marzo 1883) la
guarigione mantennesi perfetta. Di tutto ciò si spedì all'Oratorio
apposito attestato, con la firma del giovane stesso, dalla materna bontà
di Maria SS. Ausiliatrice guarito.
2. E lunedì (29 marzo 1883) la Signora Contessa d'Aure, telegrafava da
Berna che il suo consorte, preso da pneumonia, e da forte meningite,
soffriva immensamente. Ricorreva pertanto alle preghiere di Don
Bosco e dei suoi buoni giovanetti per ottenere sollievo al caro infermo.
Archivio Salesiano Centrale A4570211 1
Al venerdì mattino telegrafava novellamente annunziando lo stato
disperato del consorte, e domandando con più vive istanze le preghiere
di Don Bosco e dei giovanetti. Don Bosco fece immantinente pregare
con questa intenzione. All'indomani, sabato, nel mattino si ricevette un
telegramma concepito con queste parole: "Egli è salvo!" Dappoi la
miracolosa guarigione si mantiene ed il malato è fuori pericolo.
3. Il Signore e la Signora Amalzie avevano una loro figliuola da più di
tre mesi ammalata, e da qualche giorno anche spedita dai medici. Essi
portaronsi a Marsiglia per invitar Don Bosco a voler recarsi a vederla e
benedirla in casa loro ad Avignone. Andovvi egli, ed il martedì 11
marzo la trovò male assai, ma piena di confidenza in Maria SS.
Ausiliatrice. Dopo alcune preghiere, la benedì ed invitolla per
l'indomani mattina alle ore otto nella Chiesa di S. Agricola per farvi la
Santa Comunione.
V'andarono i parenti e l'inferma vestitasi, non potendo per grande
debolezza recarvisi a piedi, discese le scale, salì in vettura e prima che
la Santa Messa finisse giunse a S. Agricola, si comunicò e senza
difficoltà ritornossene indi a casa, né misesi a letto che dopo le cinque
pomeridiane, avendo di più fatto due pasti, cosa che non faceva da più
di tre mesi. Ora sta bene la sua guarigione è completa. Questi fatti
miracolosi destarono tale entusiasmo e venerazione per la persona del
nostro Superiore e Padre Don Bosco, che la folla veramente immensa
lo seguiva ovunque sapessero che egli doveva andare, e si giunse a
tagliare dei pezzettini della sua sottana per tenerli quali reliquie
preziose.
4. La domenica 8 aprile Don Bosco si trovava a Tourviéres celebre
santuario situato sopra una collina a breve distanza da Lione,
frequentatissimo, e luogo di grande devozione a Maria SS. Tanta era la
folla colà accorsa per vederlo e riceverne la benedizione, che la Chiesa
in cui egli assisteva ai divini uffizi e tutta la piazza d'intorno ne
rigurgitava. Fu mestieri che dopo l'uscita, Don Bosco desse dalla
finestra dell'abitazione del Rettore, la benedizione per coloro che non
avevano potuto entrare in Chiesa.
5. Martedì (10 aprile) nella Chiesa Parrocchiale di San Francesco di
Sales in Lione era tanta la folla colà accorsa per udire la Messa del
Signor Don Bosco, vederlo e riceverne la benedizione, che per
precauzione onde potesse poi uscire di Chiesa, eransi dovuto chiudere
le porte della Sacrestia.
6. All'indomani, una folla ancor più compatta accorsa per lo stesso fine
nella parrocchia più importante di quella città, sotto il titolo di Ainay si