Codice scheda: ASC A4470228 (Microscheda: 3838B12/C5)
Luogo e data: IVREA 09/01/1901
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: ALBERA PAOLO
Classificazione: Rua: Corrispondenza con Salesiani
Tipo documento e supporto: Lettera spedita Manoscritto
Autenticità: Interamente autografo
Contenuto: Trasferimenti di molti salesiani: lungo elenco di opere per
emigrati italiani da proporre al congresso in Rosario; se Mons.
Cagliero C. si fermasse a Buenos Aires potrebbe promuovere molte di
queste opere.
***
Ivrea, 9 1901
Carissimo Don Albera
Ho letto con grande piacere la graditissima tua del 14 dicembre che
portai meco per poterti rispondere, trovando ben poco tempo a Torino.
Sta' tranquillo in quanto alle impressioni me prodotte dalla
pregiatissima tua intorno a qualche salesiano: non danneggia affatto la
buona opinione che ne avevo. Per altra parte credo conveniente che tu
insista affinché si ammettano i cambiamenti da te progettati, che, sono
persuaso, tendono al perfezionamento dei salesiani (cosa che deve
starci sommamente a cuore) e con tale perfezionamento tendono
anche al maggior vantaggio di codeste popolazioni. La nicchia per
coloro che si dovranno traslocare converrà trovarla in case numerose,
dove l'autorità dei Superiori e l'esempio dei buoni confratelli possa
produrre in loro benefica influenza. Fa anche quanto puoi per
impedire che i salesiani si mettano evidentemente in politica. Di' a chi
di ragione che Don Bosco ce lo vietava e specialmente era
assolutamente alieno dal permettere che si stampasse qualsiasi cosa
che pizzicasse di politica. I cambiamenti, se si potrà, falli poco alla
volta, per non eccitare un vespaio tutto in una volta.
Se andando al Brasile potessi fermarti a Porto Alegre per andare a far
visita al Vescovo del Rio Grande do Sul, mi farebbe molto piacere. Vi
sarebbe da combinare con lui una fondazione in favore specialmente
degli emigrati italiani che vi si trovano in gran numero, ed un'altra in
favore della colonia polacca che vi è pur molto numerosa. Egli venne
Archivio Salesiano Centrale A4470228 1
già a Torino alcuni anni fa a tale fine e scrisse pure l'anno scorso
lamentandosi che non siasi ancora fatto niente. Io già scrissi in
proposito, mi pare, a Monsignor Cagliero, a Don Gamba che è poco
lontano e a Don Peretto: finora non si viene ad alcuna risoluzione.
Conviene andar a vedere il luogo che pensa dare ai Salesiani, le opere
che intende loro affidare, concertare sui mezzi del viaggio e per vivere
quando siano colà. Alla colonia polacca Guarany si potrebbe destinare
con qualche direttore italiano Don Cynalewski e qualche altro polacco.
Questo porterà la necessità di trasportare parecchi da una Ispettoria
all'altra e questa è la cosa che può fare Monsignor Cagliero, come mio
vicario verso l'Atlantico e Monsignor Costamagna verso il Pacifico:
tutti poi come mio rappresentante potrai farlo tanto più anche
trasportando, se occorre, da un Vicariato all'altro, sebbene anche i due
Vicari intendendosi fra di loro potrebbero fare tali traslochi.
Il progetto poi che mi manifesti di un congresso di emigrati italiani a
Rosario mi piace immensamente ed amerei tanto che potessi trovarviti
anche tu. Se sarà tenuto dai Salesiani per non suscitare insidie o
gelosie di altre nazioni converrebbe prendere le mosse da quello che
venne deliberato nel Congresso Salesiano di Bologna, dove fummo
pregati e, direi, incaricati della cura degli emigrati italiani. Sarebbe pur
conveniente, per non suscitar sospetti nel governo, non entrar quasi in
politica, bensì trattar sul modo di rialzare la condizione religiosa,
morale, finanziaria degli emigrati italiani. La fondazione di chiese,
ospizi, collegi, casse rurali ecc. potrebbe formar oggetto di quel
congresso. Lo studio sul modo di sostenere o meglio sollevare alquanto
il prestigio degli italiani in quelle regioni tanto lontane dalla loro
patria, lo stabilimento di segretariati del popolo, di società di mutuo
soccorso, di conferenze di San Vincenzo de' Paoli fornirebbero materia
utilissima per questo prossimo e per vari altri simili congressi. La
ricerca dei mezzi e siti per collocare convenientemente gli italiani a
misura che arrivano, i concerti da prendersi conlle autorità
ecclesiastiche locali per fondare cappellanie, succursali, parrocchie e
provvederle di sacerdoti indigeni italiani o farli venire dalle diocesi
italiane che sovrabbondano di clero, provvedere ai mezzi di
sostentamento sarebbero tutte cose degne di attenta discussione. Se
Monsignor Cagliero potesse fermarsi a Buenos Ayres sarebbe l'uomo
della Provvidenza per trattare, promuovere e condurre a termine molte
di tali imprese, mentre la sua presenza a questo primo congresso sarà
pure di sommo vantaggio. Egli con la sua esperienza, spirito
d'iniziativa, prudenza e prestigio presso le autorità ecclesiastiche e