Codice scheda: ASC A4580225 (Microscheda: 3993C9/11)
Luogo e data: TORINO 06/08/1888
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: COOPERATORI SALESIANI E BENEFATTORI
Classificazione: Rua: Circolari, direttive, documenti
Tipo documento e supporto: Circolare Stampa tipografica
Autenticità: Copia
Contenuto: Fornendo precisi dettagli, invita ad acquistare copia di
"Annali storicopolemici degli Apostoli Pietro e Paolo", composti e
realizzati dal Sac. D. Ferri L., addetto della Biblioteca Vaticana.
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Torino, 24 maggio 1888
M. Rev. Signore
Ad onore del Principe degli Apostoli e a grata memoria del compianto
Don Giovanni Bosco prendo animo a proporre alla S. V. un'opera di
carità, che la nota sua devozione alla Santa Sede Le farà, ne son certo,
giudicare opportunissima e degna di considerazione.
Anni sono il dotto e laborioso sacerdote Don Luigi Ferri, ora defunto,
addetto alla Biblioteca Vaticana, parlando col prelodato nostro Don
Bosco delle preziose notizie, che aveva trovate spettanti la vita e gli atti
di San Pietro Apostolo, veniva da lui incoraggiato a compilarne
un'opera, con promessa che l'avrebbe stampata. L'erudito e paziente
storico compiva infatti il suo lavoro, il quale per la copia delle varie
notizie sul primo Papa e sua venuta in Roma, accanitamente
contestata dagli eretici, per l'importanza dei documenti antichi,
cristiani, giudaici e pagani, di cui è ricco, riuscì un'opera molto
preziosa e più unica che rara. La intitolò: Annali Storicopolemici degli
Apostoli Pietro e Paolo.
Il signor Don Bosco, che fin dai primi anni del suo sacerdozio aveva
professato un attaccamento inalterabile alla persona e all'autorità del
supremo Gerarca della Chiesa e che raccontava dapprima ai suoi
giovanetti e poscia componeva e pubblicava la vita dei trentadue primi
Papi, e specialmente di San Pietro, non dubitò di attendere la sua
parola, e pubblicò a tutte sue spese l'opera del Ferri. Contro la sua
aspettazione la spesa della stampa per 2500 copie oltrepassò le 25.000
lire. Siffatta somma sarebbe stata facilmente ricavata dallo spaccio
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dell'opera in discorso; ma questa essendo riuscita voluminosa non
poté avere tra il popolo quella diffusione, che era desiderata, e
presentemente ben 2000 copie ne rimangono tuttavia ad esitare, con
non lieve danno del nostro Istituto.
Nel mese di Novembre dello scorso anno e poco prima che si mettesse
a letto e soccombesse al suo mortale malore, il signor Don Bosco
portando il pensiero sui prefati annali, e desideroso che fossero
conosciuti e diffusi, aveva già divisato di disarmare egli stesso una
lettera circolare in proposito. Egli voleva fare appello ai Vescovi
d'Italia, ai Rettori dei Seminarii, ai Direttori di Biblioteche, e a quanti
altri illustri sacerdoti avesse conosciuti amanti degli studi ecclesiastici,
e soprattutto devoti alla Sede Apostolica, e pregarli di acquistare una
copia del mentovato lavoro, per arricchirne le proprie biblioteche; ma
la morte gli impedì di eseguire il lodevole disegno.
A quello, che Don Bosco non poté più mandare ad effetto, ho giudicato
di por mano io, e letto, sebbene immeritamente, a suo successore, e
confido che avrò dalla S. V. quell'appoggio medesimo, che nella sua
carità Ella avrebbe prestato al sant'uomo.
Io La prego pertanto che voglia far acquisto di una copia almeno dei
mentovati Annali, compiendo in tal modo un atto di grande carità. Con
tale atto si raggiungono più fini; si onora anzitutto il Principe degli
Apostoli, per le cui glorie furono compilati e pubblicati gli Annali; si
procaccia il mezzo, onde conoscere, parlare, predicare e scrivere con
sicura dottrina sul primo capo visibile della Chiesa; si remunera lo zelo
dei due egregi ecclesiastici, che si accinsero con tanto amore e
disinteresse a compilare e pubblicare il detto lavoro così rendonsi
fruttuosi i loro sudori; finalmente si risarcisce eziandio il danno
materiale, che da più anni soffrono questa nostra Tipografia e Libreria
dal non poter esitare l'opera suddetta, il cui profitto è devoluto
all'educazione e al mantenimento di più migliaia di poveri fanciulli,
raccolti nelle case salesiane.
Siccome è la devozione al Capo della Chiesa, che eccitò il lacrimato
nostro fondatore Don Bosco ad assumersi l'ingente spesa della stampa
di tale opera, così la S. V., nel concorrere dal canto suo a visitarla,
promuove nel tempo stesso l'abbinamento del detto di San Paolo:
Pietas ad imnia utilis est. Ed è cosa ben degna che la pietà di Don
Bosco verso il Vicario di G. C. sia corrisposta dalla benevolenza di tutti
i buoni cattolici, dai Rettori dei Seminari, custodi e maestri dei futuri
campioni della Chiesa, dagli ecclesiastici più insigni di ogni Diocesi, e
dagli esimii Prelati ed eminenti Personaggi, che così sapientemente