Codice scheda: ASC F404X004 (Microscheda: 3209C6/D1)
Luogo e data: TORINO 00/12/1893
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: VELEZ GIOACHINO
Classificazione: CASE SALESIANE
Tipo documento e supporto: Minuta di lettera Manoscritto
Autenticità: Interamente autografo
Contenuto: Lett. al Ministro Plemipotenziario della Colombia presso la
S. Sede in risposta alle accuse mosse contro i Salesiani di inosservanza
della convenzione fatta con il governo colombiano per l'apertura
dell'Istituto di Bogotà.
***
Torino, dicembre 1893
Eccellenza
Ho ricevuto a suo tempo la pregiatissima sua delli 16 ottobre 1893 con
data di Cartagena e la seguente datata da Roma l'11 corrente col n°
707. Nel bisogno in cui mi trovavo di assumere informazioni, non potei
subito rispondere: l'E. V. vorrà, spero, scusare questi pochi giorni di
ritardo.
Giacché l'E. V. ebbe la compiacenza di segnalarmi alcuni punti, in cui
pare all'Ecc.mo Governo che i Salesiani, abbiano infranto la
convenzione, confido vorrà permettermi qualche osservazione a carico
del governo stesso.
Secondo le intelligenze fatte, dovevasi per tempo provvedere
un'abitazione pei Salesiani coi mobili necessari, affinché al loro arrivo
avessero dove dimorare. In quella vece quando i primi Salesiani
arrivarono, nulla trovarono di preparato; per parecchie settimane
dovettero cercare ospitalità presso altre Congregazioni religiose.
È stabilito dalla convenzione che beve il Governo pagare il viaggio per
10 anni a coloro che sarebbersi recati nella Colombia per occuparsi ne'
suoi stabilimenti: ora alcuni di questi viaggi non furono rimborsati,
segnatamente quelli dei confratelli venuti dal Chilì.
Era pur convenuto che il governo somministrasse gli utensili e la
materia prima pei laboratori: ora mi consta che molti utensili e per
parecchi laboratori le materie prime non vennero somministrate e
rimasero a carico dei Salesiani. Così dicasi di altri punti, che per
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brevità ometto.
Queste cose pongo sott'occhio per far comprendere che qualora i
Salesiani avessero mancato qualche articolo della convenzione
meriterebbero compatimento come di compatimento ha bisogno il
Governo per le parti della Convenzione che non furono da esso
osservate.
Venendo ora ai punti di accusa a carico dei Salesiani mi permetterà l'E.
V. di arrecare le circostanze che militano in loro difesa.
Mi nota l'E. V. primieramente che i Salesiani non impartirono
l'insegnamento di Morale e Scienze che si usa impartire negli
stabilimenti nostri. Quanto alla Morale fin da principio cominciarono i
Salesiani ad insegnarla nella Chiesa e nelle conferenze agli allievi.
Riguardo alle scienze cominciarono pure appena ebbero i locali per le
scuole. Non ignorerà l'E. V. che per oltre due anni i Salesiani coi loro
allievi furono in grande disagio per mancanza di locali. Nell'anno
corrente però avendo gli ambienti per le scuole, s'impartì tale
insegnamento; ed il Sig. Dottor Siviglia che presiedette agli esami finali
si mostrò ben soddisfatto della riuscita degli allievi.
2. Mi accenna l'E. V. che i Salesiani non compiono il loro dovere di dar
relazione degli oggetti fabbricati, né degli utili ricavati. Questo dovere è
in relazione con quello del governo di somministrare gli utensili e la
materia prima. Non avendo il governo ha adempiuto la parte sua
restavano i salesiani dispensati dal compiere la parte loro.
Somministrò bensì il governo qualche volta la materia prima, ma solo
per i lavori per lo stabilimento stesso, di cui non si ritrasse nessuna
entrata.
3. Riguardo alla facoltà di trarre maestri di altri mestieri pare che
finora non abbiano i Salesiani abusato, non avendo condotto a carico
del governo se non quelli che erano indispensabili per le varie
professioni esistenti nello stabilimento. Il Direttore poi venne due
volte in Europa, ma spintovi dalla necessità e dal governo stesso per
provvedere ai bisogni dello stabilimento. Quanto all'osservazione che
alcuni maestri di arte non erano dell'Istituzione nostra, né Superiori in
abilità a quelli di Bogotà, fa notare che la convenzione non obbliga né
all'una cosa né all'altra cosa; e per lo stipendio il governo fissò una
somma eguale per i provenienti dall'Europa e per gli assunti sul luogo
stesso.
4. Quanto alla vendita di lavori fatti con materia prima somministrata
dal governo dalle informazioni avute dal Prefetto di quello
stabilimento Sig. D. Spirito Ravini che ebbe l'onore di accompagnarvi