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Codice scheda: ASC A4510445 (Microscheda: 3903D6/9)
Luogo e data: TORINO ­ 30/12/1875
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: GASTALDI LORENZO
Classificazione: Rua: Corrispondenza con altri
Tipo documento e supporto: Corrispondenza in genere ­ Manoscritto
Autenticità: Interamente autografo
Contenuto: Facoltà di predicazione di sacerdoti; accuse e difesa di D.
Bosco ­ cfr. MBXI 475.
***
Torino, 30 dicembre 1875
Eccellenza reverendissima
Ieri sera voleva ancor parlarle di una cosa, vale a dire dei nostri
sacerdoti che abbisognano del permesso di predicare, ma poi temendo
di abusare della sua bontà e pazienza, mi astenni, e le scrivo oggi la
presente per dichiararle che tutti i RR. Sacerdoti inscritti nella nota qui
unita sono veramente buoni esemplari, e pregarla a voler loro
concedere la facoltà di annunziare la parola di Dio. Ho aggiunto gli
schiarimenti che V. E. mi accennava, e speriamo poter avere una sua
riverita risposta.
Tornato ieri sera a casa ho cercato chi potesse essere quell'allievo, di
cui l'E. V. mi diceva che era stato accettato dal Signor Don Bosco a suo
dispetto. Trovai che veramente abbi un allievo di Vinovo accettato
nell'ultime autunnali vacanze. Mi trovo però in dovere di far notare
che il signor Don Bosco non si è per niente immischiato nella citazione
di lui. Chi lo accettò è lo scrivente, il quale vedendolo secolare e non
sapendo che cosa fosse avvenuto precedentemente di lui, anzi avendo
le buone informazioni da persona conosciuta per degna di fede,
credette conveniente l'accoglierlo e lasciargli continuare la carriera a
cui diceva di aspirare, senza neppur sospettare che ciò potesse in
qualche modo recar dispiacere all'E. V. Carissima, a cui vorremmo
poter rendere ogni servizio, e mai fare la menoma offesa.
Sommamente addolorato per la scissura che pare dividere l'E. V. da
questa Congregazione e specialmente dal suo fondatore, sono persuaso
che molte ragioni, che muovono l'E. V. a formarsi sinistro concetto di
noi ed a credersi disobbedito od offeso, svanirebbero qualora l'E. V.
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Rev. potesse sentire un'esatta esposizione delle cose.
Perdoni se mai nel parlare o nello scrivere mi fosse sfuggito qualche
parola meno riverente. Certo che sentendo parlare poco
favorevolmente del caro nostro Superiore provo gran pena, e per
quanto vale la mia pochezza ne prendo le difese, quando le scorgo o mi
par di scorgere che le cose non siano abbastanza ben conosciute. Sono
tanti anni che gli sono al fianco, ammiro le molte virtù che lo
adornano, ognuna vede il gran bene che va facendo e come il Signore
va benedicendo le sue imprese; vedo eziandio come le cose che
parrebbero più strane da lui proposte e dirette riescono a buon
termine e non posso fare a meno di conchiudere meco stesso che
veramente il Signore gli concede la grazia dello stato, cioè che
avendolo destinato a compiere certe opere provvidenziali gli è largo
degli aiuti per farvelo riuscire, sebbene di tratto in tratto, come
avvenne a tanti altri santi fondatori, abbia a trovarsi in contrasto con
personaggi per ogni lato rispettabili. Questo dico per ragione di aver
osato ieri difenderlo forse un po' calorosamente, del resto, come
diceva, intendo di chiedere umilmente scusa se avessi parlato meno
riverentemente, e spero che nella sua bontà non vorrà imputarmelo a
colpa.
Eccellenza Reverendissima, gradisca gli auguri di ogni bene che di
cuore Le facciamo pel prossimo anno e per tanti altri, e voglia benedire
quest'Oratorio, il suo capo ed anche l'ultimo dei suoi membri che gode
potersi professare con tutta venerazione
Dell'E. V. Rev.
Umil. Obb. Servitore
Sac. Rua Michele

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