Due anni dopo cioè nel l'ottobre 1877, succedette al non mai
abbastanza compianto D. Belmonte, nel Liceo di Alassio sulla cattedra
di Fisica e Storia Naturale.
Istituitesi le prime Ispettorie e nominato D. Cerruti Ispettore per le
Case liguri e francesi del sud, D. Rocca fu destinato nel 1878 a
coadiuvarlo nella direzione della Casa di Alassio in qualità di Vice
Direttore, pur continuando ad insegnare Fisica e Storia Naturale in
Liceo, legalmente abilitatovi poi per un Decreto ministeriale che gli
conferiva il grado di professore di Fisica e Storia Naturale ne' Licei. Era
la provvidenza di Dio che veniva in aiuto a quella nostra Casa in
momenti difficilissimi, in quei momenti cioè in cui le esigenze
governative in fatto di titoli legali su l'insegnamento e la scarsezza
nostra, di fronte al bisogno, rendono molto pe
nosa la condizione di un Direttore. E D. Rocca ne era ben meritevole
giacchè oltre al valore suo personale d'insegnante, pur sotto veste
bonaria, e a' felici risultati degli alunni negli studi, egli aveva dato
prova di particolar competenza nelle materie da lui professate con
alcune memorie e istituzioni, prima fra le quali l'Osservatorio
metereologico e sismografico, da lui impiantato e diretto per tanti anni
in quel fiorente Istituto, Osservatorio visitato personalmente e
collaudato dall'immortale P. Denza, che per D. Rocca aveva stima ed
affetto e che di lui disse ripetutamente, in pubblico e in privato,
preziosi elogi.
Nel 1885 fu commissario esaminatore di Fisica negli esami di Licenza
al R. Liceo Colombo di Genova, pe' candidati privatisti. Ne è a credere
che per tutto questo egli trascurasse l'ufficio suo di Vice Direttore. «
Era il mio braccio destro scrive D. Cerruti, o io fossi assente per le
visite ispettoriali o fossi in casa preoccupato da gravi cure ».
Nel 1885, dovendo D. Cerruti assentarsi per oltre un mese per
accompagnare il nostro Venerabile Padre in Francia, era alquanto
impensierito per la responsabilità che sentiva per il suo collegio, ma D.
Bosco lo tranquillizzò dicendogli: Sta tranquillo, di D. Rocca puoi
fidarti; lascia a lui la parte tua. E così fu pienamente, giacchè al suo
ritorno trovò le cose sotto tutti i rispetti, ben avviate. Dico sotto tutti i
rispetti poichè D. Rocca non curava soltanto l'igiene, la disciplina e gli
studi, ma ancora la moralità e la pietà. Nel che aveva delle industrie
sue particolari.
Oltre al sermoncino della buona notte, che sapeva mirabilmente
adattare ai bisogni del momento, ora era una parolina nell'orecchio ad
un birichinetto, ora la recita del rosario con uno scapatello, un'altra
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volta era un avvertimento, un consiglio a malati o convalescenti,
nell'atto che infermiere, medico, farmacista prestava loro, con affetto
paterno, qualche servizio corporale. Persin l'adattamento degli abiti
teatrali ai recitanti, l'applicazione sul viso loro di belle barbe e di bei
baffi (ciò che era una sua specialità), gli offrivano modo d'impedir litigi
e di vigilare sulla moralità.
Chiamato D. Cerruti a Torino nell'ottobre 1885, all'ufficio di
Consigliere Scolastico della nostra Pia Società, Don Rocca gli
succedeva nella carica di PresideDirettore del CollegioLiceo di
Alassio, che resse per io anni con l'usata bontà, carità e criterio
direttivo. Le quali doti spiccarono sopratutto nella luttuosa circostanza
del terremoto del 6 febbraio 1887, quando la Liguria occidentale fu
così gravemente desolata da quel tremendo flagello. La città di Alassio
ebbe guasti enormi ai fabbricati e alcune vittime.
Ne fu, per particolar misericordia di Dio, risparmiato il nostro
Collegio, il quale non solo non ebbe ne vittime, nè feriti gravi, ma
neppure gravi danni al casamento. Ma grandissimo fu lo spavento e
non men grande il disagio di vivere e dormire per alcuni mesi,
superiori ed alunni, che rimasero quasi tutti in Collegio, attendati
nell'orto annesso. Fatto tutto a tutti, Don Rocca si moltiplicava in quei
giorni a vantaggio e sollievo non solo dei confratelli ed alunni, ma di
tutta la città di Alassio, dove la sua memoria sarà sempre in
benedizione.
Colpito da grave malattia D. Cerruti, si recò nel febbraio 1894, e poi
nuovamente, per ricaduta, nel febbraio 1895, ad Alassio, in quel
Collegio dove aveva trascorso come Direttore tanti anni, a passarvi un
mese e mezzo di convalescenza. In quello stesso tempo del 1895, era
pure andato ad Alassio, a scopo di sanità, il buon D. Sala Antonio,
Economo della nostra Pia Società, colpito da malattia, che qualche
mese dopo lo portava alla tomba. Orbene, D. Rocca, nel suo gran
cuore, stabilì un filo di comunicazione fra il suo uffizio e le due camere
di questi infermi, adagiandosi esso a dormire vestito sopra un povero
sofà a fine di trovarsi pronto, giorno e notte, ad ogni loro bisogno. Ed
avendo D. Cerruti osservato che ciò era troppo e ne avrebbe avuto
danno nella sanità; stia tranquillo, gli rispose, io non patisco
piuttosto Lei curi la sua salute.
Era insomma la carità, soprattuto pei malati, l'anima dell'anima sua.
Non fa quindi meraviglia se egli ancor Direttore ad Alassio chiese
ripetutamente di esser mandato al lebbrosario di Agua de Dios nella
Colombia in aiuto a quegl'infelici. Si sa anzi che la sua andata, in quegli