Codice scheda: ASC A4510221 (Microscheda: 3897A7/9)
Luogo e data: TORINO 16/08/1890
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: DURANDO CELESTINO
Classificazione: Rua: Circolari, direttive, documenti
Tipo documento e supporto: Circolare Manoscritto
Autenticità: Firma autografa
Contenuto: Norme da inculcare da parte dei superiori; invita alla
pazienza e allo spirito di sacrificio; cura degli altri.
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Torino, 16 agosto 1890
Carissimo Don Durando
Nel desiderio di provvedere al bene della nostra Pia Società, seguendo
l'esempio del nostro venerato fondatore ti comunico alcune norme ed
argomenti, che converrà siano particolarmente inculcati dai Superiori
che presiederanno e dai predicatori nei prossimi Esercizi Spirituali
1890.
In Generale
1°. Pazientare nel sopportare i difetti dei confratelli; avvisarli,
correggerli con carità ma prontamente. Così pure paziente carità
nell'istruire gli allievi senza far uso di troppo rigore, di gravi castighi e
senza mai trascorrere a percosse.
2°. Evitare le critiche, il biasimo, le mormorazioni; difenderci a
vicenda e aiutarci materialmente e spiritualmente.
Spirito di sacrifizio
3°. Insistere sullo spirito di sacrifizio, cioè su sacrificarsi volentieri per
Dio e per le anime ad imitazione del nostro patrono San Francesco di
Sales e di Don Bosco nostro padre.
4°. Non mai lagnarci sulle cose comandate, sui rifiuti che talora si
ricevono; sugli apprestamenti di tavola, di abiti, sulla scelta dei lavori,
sulla qualità degli impieghi, sulle tribolazioni della vita.
5°. Non si rifiutino gli Uffizi anche più gravosi e meno appariscenti,
come fare scuole inferiori, assistenze nei laboratori, e ciò sull'esempio
del Divin Salvatore, dei Santi, di Don Bosco.
Studio della propria perfezione
6°. Ciascuno lavori intorno a sé medesimo per formarsi un carattere di
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buon salesiano dolce e mansueto perciò cerchi frenare la irascibilità,
moderarla, correggerla con la ragione affinché, in un cattivo incontro,
non si vada alla violenza, come purtroppo accade sovente.
7°. Ricevere in buona parte gli avvisi dati in generale ed in particolare
ed anche mostrarsi arrendevoli ed accondiscendenti all'altrui parere e
desiderio, quando non si tratta di falsi principi o dell'offese di Dio, sia
per l'amor della pace e della buona armonia, sia per non divenire
caparbi, testardi ed inflessibili.
8°. Non mai il salesiano ricordi qualche ingiuria ricevuta per farne
rimprovero o vendicarla.
9°. Le cose passate e già quasi generalmente dimenticate non vengano
più richiamate per farne biasimo.
Cura degli altri
10°. Somma cura nel fuggire e far fuggire qualunque opera, parola
scandalosa o che si possa interpretare come tale.
11°. Raccomandare molto che si eviti qualsiasi atto che più o meno
possa ingenerar sospetti in materia di castità, riflettendo che abbiamo
da fare con giovani ai quali si allude nella nostra regola al capo V° N. 3.
12°. Sollecitudine e sforzo generale per rendere i salesiani capaci a
compiere esemplarmente i doveri del proprio stato.
13°. I Direttori, i Prefetti, i Consiglieri compatiscano molto i chierici
siano maestri, siano assistenti, che per la prima volta si mettono a
questo o a quell'uffizio, li aiutino, li consolino, li incoraggino con belle
parole e cerchino di formarli giusta la loro capacità, riflettendo che
tutti i principi sono difficili e che nemo repente fit summus.
14°. Si abbia gran cura di osservare e far osservare le pratiche di pietà
quali ci vengono prescritte al capo XIII delle nostre costituzioni e dalla
distinzione III capo II delle deliberazioni.
Il Signore benedica, con la sua grazia le nostre fatiche e sollecitudini, e
Maria Santissima ci ottenga ubertosi frutti dai nostri Spirituali Esercizi.
Credimi sempre
Tuo affezionatissimo in Gesù e Maria
Sac. Michele Rua