Codice scheda: ASC A4020903
Luogo e data: TORINO 08/02/1888
Autore: RUA MICHELE
Destinatario: LEONE XIII
Classificazione: Rua: Corrispondenza con S.Sede
Tipo documento e supporto: Lettera spedita Manoscritto
Autenticità: Copia
Contenuto: Ha dei dubbi sulla sua carica di Vicario. Ha trovato la lett.
di Mons. Jacobini al Card. Alimonda, in cui chiede di parlare a D.
Bosco per nominare il successore. (All. lett. del Card. Nina; v. copia MF
2831B8/12 in A435.)
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Torino, 8 febbraio 1888
Beatissimo Padre
Dopo aver partecipato alla S.V. la dolorosa perdita da noi fatta, per
mezzo dell'Em.mo Cardinale Segretario di Stato, ora io stesso
prostrato al bacio del Sacro Piede vengo a fare atto della più umile
soggezione e del più vivo attaccamento alla Santa Sede a V. S. e ad
esporre un dubbio intorno alla mia condizione chiedendone la
soluzione all'alta sua sapienza. Fra le carte lasciate dal mai abbastanza
compianto nostro Superiore Don Bosco trovammo copia di una lettera
del Rev.mo Mons. D. Jabobini Arcivescovo di Tiro indirizzata a S. E. il
Cardinale Alimonda nostro Venerato Arcivescovo, sotto la data del 9
ottobre 1884. In essa il sullodato Arcivescovo di Tiro dopo altre cose
soggiunge: "Sua Santità in questa occasione mi ha ordinato di scriverle
sopra un altro oggetto interessantissimo. Egli vede che la salute di Don
Bosco deperisce ogni giorno e teme per l'avvenire del suo Istituto.
Vorrebbe dunque che V. E. con quei modi che sa sì bene adoperare
parlasse a Don Bosco e lo facesse entrare nell'idea di designare la
persona che egli crederebbe idonea a succedergli, ovvero a prendere il
titolo di suo Vicario con successione.
Il Santo Padre si riserverebbe a provvedere nell'uno o nell'altro modo
secondo crederebbe più prudente. Brama però che V. E. faccia subito
questo, che riguarda così da vicino il bene dell'Istituto. Ed infine un P.
S. "Le sarei obbligatissimo se mi desse risposta subito circa l'affare
suddetto." Non abbiamo copie della risposta data dal Signor Don
Archivio Salesiano Centrale A4020903 1
Bosco, né di quella spedita in accompagnamento da S. Em. Rev. il
Card. Alimonda; bensì troviamo l'originale di altra lettera indirizzata
da S. Em. il Cardinal Nina di f. m. allo stesso Cardinale Alimonda sotto
la data del 30 novembre 1884. In essa si dice: "Giovedì scorso, giorno
di mia ordinaria udienza mi recai a dovere di presentare al Santo
Padre la lettera di Don Bosco insieme a quella dell'Em.za Rev.ma. Sua
Santità rimase oltremodo soddisfatta e tranquilla nell'apprendere
come all'avvenire dell'Istituto Salesiano rimarrebbe abbastanza bene
provveduto coll'affidare il regime a Don Rua, qualora venisse a
mancare l'Egregio Don Bosco, che Dio però conservi molti anni, al
quale intanto il Santo Padre m'incaricò d'inviargli una particolare
apostolica benedizione. Si compiaccia pertanto l'Em.za V.ra tenerne di
quanto sopra informato il prelodato Don Bosco quando le si presenterà
l'occasione."
Ciò premesso mi nacque il dubbio se l'uffizio di Vicario a me affidato
durante la vita del Signor Don Bosco fosse con futura successione. È
vero che la dimanda fatta da Mons. Jacobini da parte di V. S. trattano
di un Vicario con futura successione, e la lettera del Card. Nina parla
dell'avvenire dell'Istituto Salesiano dopo la morte del Fondatore,
tuttavia non so se veramente Don Bosco abbia fatto la sua proposta per
un Vicario con futura successione o solo durante la sua vita. Da un
libro di memorie scritte di sua mano a noi confidato trovai pure che
parlando del procedimento a tenersi secondo le nostre costituzioni
nell'elezione del nuovo Rettore Maggiore fece una nota in cui dice: si
ritenga che queste pagine furono scritte nel settembre 1884 prima che
il Santo Padre nominasse un Vicario con successione, perciò venga
modificato quanto farà d'uopo. Malgrado ciò non si dilegua il mio
dubbio, tanto più considerando che non si trova né originale, né copie
di decreto di nomina del Vicario. Nell'urgenza di dare notificazione
della morte del fondatore con pieno accordo del capitolo superiore o
firmata la lettera relativa col mio nome e cognome senza alcuna
qualifica, con lo stesso consenso nell'urgenza di dar provvedimenti ho
continuato ad esercitare l'autorità di prima; tutto questo però con la
riserva di ricorrere a V. S. appena l'avessi potuto per la soluzione del
dubbio sopra espresso.
Beatissimo Padre considerando la mia debolezza e incapacità trovomi
spinto a farle umile preghiera di voler portare su altro soggetto più
adatto il sapiente suo sguardo e dispensare lo scrivente dall'arduo
uffizio di Rettor Maggiore assicurandovi però che con l'aiuto del
Signore non cesserò di prestare con tutto l'ardore la debole opera mia