compagni 'cattivi. Un libro cattivo è una peste che ammorba molti giovani. Il
Direttore stimi di aver ottenuta una buona ventura, quando riesce a togliere di
mano a ' qualche allievo uno di questi libri.
Purtroppo che i giovani possessori di questi si prestano ben difficilmente
all'obbedienza, e ricorrono ad ogni astuzia per nasconderli. Il Direttore deve
lottare contro l'avarizia, la curiosità, la paura del castigo, il rispetto umano, le
passioni sbrigliate. Per ciò io credo necessario conquistare il cuore dei
giovani, persuadendoli colla dolcezza. Più volte all'anno dal pulpito, alla sera,
nelle scuole trattar l'argomento dei libri cattivi, far vedere i danni che da
questi derivano; persuadere i giovani che non si vuole altro, fuorchè la `salute
delle anime loro,: che noi dopo Dio amiamo sovra ogni altra cosa. Non si usi
rigore, se non nel caso che un giovane fosse di rovina agli altri. Se uno
consegnasse un libro cattivo ad anno avanzato, si dissimuli anche la passata,
disobbedienza e si accetti quel libro come un carissimo regalo. Tanto più che
talora può essere il Confessore che gli. ha prescritta simile consegna,. e
sarebbe imprudenza cercare più 'in là. La conosciuta benignità dei Superiori
indurrebbe anche i compagni alla , denunzia di chi nascondesse simili libri.
Scoperto però un libro proibito dalla Chiesa o immorale, si consegni subito
alle fiamme. Si sono visti libri tolti ai giovani e conservati riuscir di rovina a
Preti ed a Chierici.
Così operando io spero che i libri cattivi non entreranno nei nostri collegi,
ovvero entrati saranno presto distrutti.
Ma, oltre i libri cattivi, è necessario tener d'occhio certi altri libri, i quali,
benchè buoni o indifferenti in sè, pure possono riuscir di pericolo, perchè non
convenienti all'età, al luogo, agli studi, alle inclinazioni, alle passioni nascenti,
alla vocazione. Questi pure si debbono eliminare. In quanto
ai libri onesti ed ameni, se si potessero escludere, ne verrebbe un gran
vantaggio per il profitto nello studio; i Professori, regolando i cómpiti
scolastici, potranno misurare agli allievi il tempo. Essendo però oggigiorno
quasi irrefrenabile la smania di leggere; e anche molti libri buoni scaldando
troppo le passioni o le immaginazioni, ho pensato, se il Signore mi dà vita, di
ordinare è stampare una collana di libri ameni per la gioventù.
Ciò dico riguardo ai libri che si leggono in privato. Per ciò che spetta alle
letture fatte in comune nei refettorii, nelle camerate e nella sala di studio, dirò
in primo luogo che. non si leggano mai libri, se prima non sono approvati dal
Direttore e siano esclusi i 'romanzi di qualunque genere essi siano, non usciti
dalla nostra Tipografia.
In refettorio ,si legga il Bollettino,Ie Letture Cattoliche, di mano in mano che
escono, e negli intervalli i libri storici stampati nell'Oratorio, la Storia d'Italia,
la Storia Ecclesiastica e dei Papi, 1 racconti sull'America e su altri soggetti;
ma pubblicati nella collezione delle Letture Cattoliche, e i libri storici od i
racconti della Biblioteca della gioventù. Questi ultimi si potrebbero leggere
nello studio, ove vi fosse ancora l'usanza di una lettura nell'ultimo. quarto
d'ora, prima della scuola di canto.
Riguardo poi alla lettura nelle camerate, intendo di bandire assolutamente
ogni lettura divagante o amena, ma desidero siano adottati libri, che colleloro
impressioni sull'animo del giovanetto che sta per addormentarsi, siano atti a
renderlo più buono. Quindi sarà cosa utilissima che si usino in questa
circostanza libri allettevoli, ma d'argomento piuttosto sacro od ascetico.
Incomincierei dalle biografie dei nostri giovanetti Comollo, Savio, Besucco
ecc., continuerei con quei libretti delle Letture Cattoliche che trattano di