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[Bosco G.,] Il giovane provveduto per la pratica de' suoi doveri degli esercizi di cristiana pietà per la recita dell'ufficio della Beata Vergine e de' principali vespri dell'anno coll'aggiunta di una scelta di laudi sacre ecc., Torino, Tipografia Paravia e Comp. 1847, pp. 5-19.




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1 ALLA GIOVENTU'

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Due sono gl'inganni principali, con cui il demonio suole allontanare i giovani dalla virtù. Il primo é far loro venir in mente che il servire al Signore consista in una vita ma­linconica e lontana da ogni divertimento e piacere. Non è così, giovani cari. Io voglio insegnarvi un metodo di vita cristiano, che sia nel tempo stesso allegro e contento ad- | p. 6 | ditandovi quali siano i veri divertimenti e i veri piaceri, talché voi possiate dire col santo profeta Davidde: serviamo al Signore in santa allegria: servite Domino in laetitia. Tale appunto è lo scopo di questo libretto, servire al Signore e stare sempre allegri.

L'altro inganno è la speranza di una lunga vita colla comodità di convertirsi nella vecchiaia od in punto di morte. Badate bene, miei figliuoli, molti furono in simile guisa ingannati. Chi ci assicura di venir vecchi? Uopo sarebbe patteggiare colla morte che ci aspetti fino a quel tempo, ma vita e morte sono nelle mani del Signore, il quale può disporne come a lui piace. Che se Iddio vi concedesse lunga vita , sentile ciò che vi dice: quella strada che un figlio tiene in gioventù, si continua nella vecchiaia fino alla morte. Adolescens iuxta viam suam etiam cum senuerit non recedet ab ea. E vuol dire: se noi cominciamo una buona vita ora che siamo giovani, buoni saremo negli anni avanzati, buona la nostra morte e principio di una eterna felicità. Al contrario se i vizi prenderanno possesso di noi in gioventù, | p. 7 | per lo più continueranno in ogni età nostra fino alla morte. Caparra troppo funesta di una infelicissima eternità. Acciocché tale disgrazia a voi non accada vi presento un metodo di vivere breve e facile, ma sufficiente perché possiate diventare la consolazione dei vostri parenti, l'onore della patria, buoni cittadini in terra per essere poi un giorno fortunati abitatori del cielo.

Questa Operetta è divisa in tre parti. Nella prima voi troverete ciò che dovete operare e quanto dovete fuggire per vivere da buoni cristiani. Nella seconda si raccolgono parecchie particolari pratiche divote. Nell'ultima si contiene l'uffizio della Beata Vergine coi principali vespri dell'anno, e coll'aggiunta di alcune canzoncine spirituali.

Miei cari, io vi amo tutti di cuore, e basta che siate giovani, perché io vi ami assai, e vi posso accertare che troverete libri propostivi da persone di gran lunga più virtuose e più dotte di me, ma difficilmente potrete trovare chi più di me vi ami in Gesù Cristo, e che più desideri la vostra vera felicità. Il Signore sia con voi e faccia sì che praticando questi | p. 8 | pochi suggerimenti possiate giugnere al salvamento dell'anima vostra, e così accrescere la gloria d'Iddio, unico scopo di questa compilazione.

Vivete felici, e il Signor sia con voi.


Affezionatissimo in Gesù Cristo

Sac. BOSCO GIOANNI.



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PARTE PRIMA

2 Cose necessarie ad un figliuolo

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per diventar virtuoso



articolo 1

Conoscenza d'Iddio


Alzate gli occhi, o figliuoli miei, ed osservate quanto esiste nel cielo e nella terra. Il sole, la luna, le stelle, l'aria, l'acqua, il fuoco sono tutte cose che un tempo non esistevano. Ma c'è un Dio, che colla sua onnipotenza le trasse dal niente e le creò, motivo per cui si nomina Creatore.

Questo Dio che sempre fu e sempre durerà dopo di aver creato tutte le cose che nel cielo e nella terra si contengono, diede quindi esistenza all'uomo, il quale di tutte le creature visibili è la più perfetta. Onde i no-| p. 10 |stri occhi, i piedi, la bocca, la lingua, le orecchie, le mani sono tutti doni del Signore.

L'uomo è distinto fra tutti gli altri animali specialmente perché è fornito di un'anima, la quale pensa, ragiona e conosce ciò che è bene e ciò che è male. Quest'anima non muore col corpo, ma quando esso è portato al sepolcro, quella andrà a cominciare un'altra vita che non finirà più. Se fece bene sarà sempre beata con Dio in Paradiso, che è un luogo dove si godono tutti i beni; se operò male verrà punita con un terribile gastigo nell'inferno, dove si patirà per sempre ogni sorta di pena.

Badate però, o miei figliuoli, che voi siete tutti creati pel Paradiso, e Iddio prova grande dispiacere quando è costretto mandare qualcheduno all'inferno.

Oh! quanto mai il Signore vi ama, e desidera che voi facciale buone opere per rendervi poi partecipi delta sua gloria in Paradiso.



articolo 2.°

I giovanetti sono grandemente amati da Dio


Persuasi, cari figliuoli, che noi siamo tutti creati pel Paradiso, dobbiamo indirizzare ogni nostra azione a questo fine. A questo vi deve movere specialmente il grande amore che Iddio vi porta. Imperciocché quantunque egli ami tutti gli uomini, come opera delle sue | p. 11 | mani, tuttavia porta una particolare affezione per li giovanetti, formando in essi le sue delizie: Deliciae meae esse cum filiis hominum. Dunque voi siete la delizia e l'amore di quel Dio che vi creò. Egli vi ama perché siete ancora in tempo a fare molte opere buone; vi ama perché siete in un'età semplice, umile, innocente, ed in generale non ancora divenuti preda infelice del nemico infernale.

Simili segni di speciale benevolenza diede altresì il Salvatore per li fanciulli. Dice egli che tutti i benefizi fatti a’ fanciulli si considerano fatti a lui medesimo.

Minaccia terribilmente coloro che con parole o con fatti vi danno scandalo. Ecco le parole sue: «Se qualcheduno scandalizzerà uno di questi parvoli che credono me, per lui meglio sarebbe che si ponesse una macina al collo e fosse gettato nel profondo del mare». Gradiva che i fanciulli lo seguissero, li chiamava a se, li baciava e dava loro la sua benedizione.

Posto che il Signore tanto vi ami nell'età in cui vi trovate, quale non deve essere il vostro fermo proposito per corrispondergli, procurando di far tutte quelle cose che gli possono piacere, evitando quelle che lo potrebbero disgustare?

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articolo 3.°

La salvezza di un figliuolo dipende

ordinariamente dal tempo della gioventù


Due sono i luoghi che nell'altra vita stanno a noi preparati. Un inferno per li cattivi, dove si patisce ogni male. Un Paradiso per li buoni ove si godono tutti i beni. Ma il Signore vi fa sapere che se voi comincierete ad esser buoni in gioventù, tali sarete nel resto della vita, la quale sarà coronata con una felicità di gloria. Al contrario la mala vita cominciata in gioventù troppo facilmente sarà tale fino alla morte, e vi condurrà inevitabilmente all'inferno.

Perciò se voi vedete uomini avanzati negli anni dati al vizio dell'ubbriachezza, del giuoco, della bestemmia, per lo più potete dire: questi vizi cominciarono in gioventù: Adolescens juxta viam suam, etiam cum senuerit non recedet ab ea. Prov. 22. Ah! figliuolo, dice Iddio, ricordati del tuo Creatore nel tempo di tua gioventù: altrove dichiara beato quell'uomo che dalla sua adolescenza avrà cominciato ad osservare i suoi comandamenti. Questa verità fu conosciuta da' Santi, e specialmente da s. Rosa di Lima, e da s. Luigi Gonzaga, i quali avendo cominciato fin da cinque anni a servire fervorosamente il Signore, fatti adulti non trovavano più gusto se non per le cose che riguardavano a Dio; e | p. 13 | così divennero gran santi. Lo stesso diciamo del figliuolo di Tobia, il quale ancor molto giovane già era ubbidiente, sommesso in tutto alla volontà de' suoi genitori, morti i quali, continuò a vivere virtuosamente fino alla morte.

Ma (taluni diranno) se cominciamo al presente a servire il Signore, diventiamo malinconici. Non è vero, sarà malinconico colui che serve il demonio, il quale comunque si sforzi per mostrarsi contento, tuttavia avrà sempre il cuor che piange, dicendogli: tu sei infelice perché nemico d'Iddio. Chi più affabile e più gioviale di s. Luigi Gonzaga? Chi più lepido e più allegro di s. Filippo Neri? Nondimeno la loro vita fu una continua pratica di ogni virtù.

Coraggio adunque, miei cari, datevi per tempo alla virtù, e vi assicuro, che avrete sempre un cuore allegro e contento, e conoscerete quanto sia dolce servire al Signore.



articolo 4.°

La prima virtù di un giovane è l'ubbidienza

a' propri genitori


Siccome una tenera pianta sebbene posta in buon terreno dentro un giardino, tuttavia prende cattiva piega e finisce male, se non è coltivata, e per dir così guidata fino a certa grossezza; così voi, miei cari figliuoli, piegherete sicuramente al male se non vi la- | p. 14 | sciate piegare da chi ha cura d'indirizzarvi. Questa guida voi avete nella persona de' vostri genitori, cui dovete esattamente ubbidire. Onora il tuo padre e la tua madre, e avrai lunga vita sopra la terra, dice il Signore. Ma in che cosa consiste quest'onore? Consiste nell'ubbidienza, nel rispetto e nello assisterli. Nell'ubbidienza; e perciò quando vi comandano qualche cosa fatela prontamente senza mostrarvi ritrosi, e guardatevi dall'essere di que' tali, che alzano le spalle, crollano il capo, e quello che è peggio rispondono insolenze. Costoro fanno grande ingiuria a' loro genitori e a Dio medesimo, il quale per loro mezzo vi comanda questa o quell'altra cosa. Il nostro Salvatore quantunque onnipotente per insegnarci ad ubbidire fu in tutto sottomesso alla B.V. ed a s. Giuseppe, esercitando l'umile mestiere di artigiano. Per ubbidire poi al suo Padre celeste morì spasimando in croce.

Dovete altresì portare grande rispetto al padre e alla madre. Laonde guardatevi sempre d'intraprendere cosa alcuna senza loro permesso, né mostrarvi impazienti in loro presenza o scoprendone i difetti. S. Luigi non intraprendeva cosa alcuna senza licenza e non essendovi altri la chiedeva a' suoi servitori.

II giovane Luigi Comollo fu un giorno costretto a star lontano da' suoi genitori più che | p. 15 | non gli avevano dato permesso. Ma giunto a casa piangendo chiese umilmente perdono della disubbidienza suo malgrado commessa.

Devesi pure prestare assistenza a' nostri genitori ne' loro bisogni, sia per que' servigi domestici, di cui siete capaci, e molto più consegnando loro ogni danaro, regalo, roba che vi possa venire fra le mani, e farne quell'uso che da' medesimi verrà suggerito. Pregate Dio mattina e sera per essi, affinché loro conceda ogni bene spirituale o temporale.

Quanto dico circa i vostri genitori s'intende di ogni vostro superiore ecclesiastico o secolare, come altresì de' vostri maestri, da' quali parimente riceverete volentieri con umiltà e rispetto tutti gl'insegnamenti, i consigli, le correzioni, tenendo per certo che ogni cosa si fa per vostro maggior vantaggio, e che l'ubbidienza prestata a' vostri superiori è lo stesso come se fosse prestata a G.C., a M. SS. ed a s. Luigi.

Due cose con tutto il cuore vi raccomando. La prima che siate sinceri co’ vostri maggiori, non coprendo con finzioni i vostri mancamenti, molto meno negandoli. Dite sempre con franchezza la verità; perciocché le bugie oltre 1'offesa d'Iddio ci rendono figli del demonio, principe della menzogna, e fanno sì, che conosciuta la verità voi sarete reputati menzogneri, disonorati presso i vostri | p. 16 | superiori e presso i compagni. In secondo luogo che i consigli e gli avvertimenti dei vostri superiori siano regola del vostro vivere e del vostro operare. Beati voi se così farete; i vostri giorni saranno felici, ogni vostra azione sarà sempre bene ordinata e di comune edificazione. Perciò conchiudo con dirvi: datemi un figliuolo ubbidiente e sarà santo. A1 contrario sarà privo di ogni virtù.



articolo 5.°

Del rispetto che devesi alle Chiese

ed alle cose di religione


L'ubbidienza ed il rispetto a' vostri superiori vuole essere congiunto col rispetto alle Chiese e a tutte le altre cose di religione. Siamo cristiani, perciò dobbiamo venerare tutto quello che riguarda a tale stato, e specialmente la Chiesa, che è denominata Tempio del Signore, luogo di santità, casa di orazione, in cui qualunque cosa venga da noi a Dio dimandata si otterrà. In ea omnis qui petit accipit. Ah miei cari figliuoli! che grande piacere recate a Gesù Cristo, che buon esempio date al popolo, standovi con divozione e raccoglimento! Quando s. Luigi andava in Chiesa la gente correva per osservarlo, e tutti erano edificati dalla sua modestia e dal suo contegno. Giunti che sarete in Chiesa senza correre o fare strepito prendete l'acqua benedetta, e postivi ginoc- | p. 17 | chioni adorate la SS. Trinità con tre Gloria Patri etc.

In caso che non sia ancor tempo delle sacre funzioni potrete recitare le allegrezze di Maria o qualche altro esercizio di pietà. Guardatevi poi bene dal ridere in Chiesa, o dal parlare senza necessità, perché basta una sola parola od un sorriso per dare scandalo e disturbare quelli che assistono alle sacre funzioni. S. Stanislao Costa stava in Chiesa con tanta divozione, che più volte non udiva le chiamate né sentiva le spinte, colle quali i suoi servitori lo avvertivano perché andasse a casa.

Vi raccomando poi un sommo rispetto a' sacerdoti ed a' religiosi. Perciò ricevete con venerazione quegli avvisi che vi suggeriranno; scopritevi il capo in segno di riverenza quando parlate con essi o li riscontrate per istrada. Guardatevi principalmente dal disprezzarli o con fatti o con parole, perché alcuni giovanetti avendo deriso il profeta Eliseo con soprannomi, Iddio li castigò facendo uscire alcuni orsi da una selva, i quali avventandosi sopra quelli ne sbranarono quaranta. Chi non rispetta i sacri ministri deve temere gran male dal Signore. Qualora si parli di essi imitate il giovanetto Luigi Comollo il quale soleva dire: «De' sacerdoti o parlar bene o tacere affatto». Vi debbo al- | p. 18 | tresì avvertire di non aver rossore di comparire cristiani anche fuori di Chiesa. Per lo che quando passerete dinanzi alle Chiese o a qualche immagine di Maria o di altri Santi non trapassate senza scoprirvi il capo in segno di riverenza. Così vi mostrerete veri cristiani e il Signore vi colmerà di benedizioni pel buon esempio che date al prossimo.



articolo 6

2.1 Lettura e parola d'Iddio

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Oltre le preghiere consuete del mattino e della sera vi esorto pure a spendere qualche tempo a leggere alcun libro che tratti di cose spirituali, come il libro dell'imitazione di Gesù Cristo, la Filotea di s. Francisco di Sales, Apparecchio alla morte di s. Alfonso, Gesù al cuor del Giovane.

Se voi leggerete qualche tratto de' libri accennati sarà grandissimo il vantaggio che riporterete per l'anima vostra. Sarebbe poi doppio il merito avanti Dio se quello che leggete lo raccontaste ad altri ovvero leggeste in loro presenza, soprattutto in presenza di quelli, che non sanno leggere.

Siccome poi il nostro corpo senza' cibo diviene infermo e muore, lo stesso avviene dell'anima nostra se non le diamo il suo cibo. Nutrimento e cibo dell'anima nostra è la parola d'Iddio, cioè le prediche, la spiegazione del Vangelo e il catechismo. Fatevi | p. 19 | pertanto grande premura di portarvi a tempo debito alla Chiesa, standovi colla massima attenzione, e procurate di applicare per voi quelle cose che fanno pel vostro stato. A voi però importa molto che interveniate al catechismo; né vale il dire: io sono già promosso assoluto per la santa comunione; poiché anche allora l'anima vostra abbisogna di cibo, come altresì ne abbisogna il corpo; e se voi private l'anima vostra di questo nutrimento vi mettete a rischio di gravissimo danno.

Vi raccomando di fare ogni possibile per intervenire alle vostre parrocchie per l'adempimento di questi vostri doveri, essendo il vostro Curato in modo particolare destinato da Dio ad aver cura dell'anima vostra. Guardatevi altresì da quell'inganno del demonio quando vi suggerisce: questo fa pel mio compagno Pietro, quello conviene a Paolo. No, miei cari, il predicatore parla a voi e intende di applicare a voi tutte le verità che espone. Altronde quello che non serve a correggervi, servirà a preservarvi da qualche peccato.

Udendo la predica procurate di tenerla a mente lungo il giorno, ed in ispecie alla sera prima di coricarvi fermatevi un tantino a riflettere sulle cose udite. Se così farete grande vantaggio ridonderà per l'anima vostra.

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