A don Domenico Tomatis
Mio caro D. Tomatis,
Il ricevere tanto di rado di tue lettere mi fa giudicare che hai molto da fare; io lo credo; ma il dare di tue notizie al tuo caro D. Bosco merita certamente di essere fra gli affari da non trascurarsi. Che cosa scrivere? tu mi dirai. Scrivere della tua sanità e della sanità dei nostri confratelli; se le regole della congregazione sono fedelmente osservate; se si fa e come si fa l’esercizio della buona morte. Numero degli allievi e speranze che ti danno di buona riuscita. Fai qualche cosa per coltivare le vocazioni, ne hai qualche speranza? Mons. Ceccarelli è sempre amico dei salesiani? Queste risposte le attendo con gran piacere.
Siccome la mia vita corre a grandi passi al suo termine, così le cose che voglio scriverti in questa lettera son quelle che ti raccomanderei negli ultimi giorni di esiglio: mio testamento per te.
Caro D. Tomatis: tien fisso nella mente che ti sei fatto salesiano per salvarti; predica e raccomanda a tutti i nostri confratelli la medesima verità. Ricordati che non basta sapere le cose ma bisogna praticarle. Dio ci aiuti che non siano per noi le parole del Salvatore: Dicunt enim et non faciunt.
Procura di vedere gli affari tuoi cogli occhi tuoi. Quando taluno fa mancamenti, o trascuratezze, avvisalo prontamente senza attendere che siano moltiplicati i mali.
Colla tua esemplare maniera di vivere, colla carità nel parlare, nel comandare, nel sopportare i difetti altrui, si guadagneranno molti alla congregazione.
Raccomanda costantemente frequenza dei sacramenti della confessione e comunione.
Le virtù che ti renderanno felice nel tempo e nella eternità sono: l’umiltà e la carità.
Sii sempre l’amico, il padre, dei nostri confratelli; aiutali in tutto quello che puoi nelle cose spirituali e temporali; ma sappi servirti di loro in tutto quello che può giovare alla maggior gloria di Dio.
Ogni pensiero che esprimo in questo foglio ha bisogno di essere alquanto spiegato. Tu puoi ciò fare per te e per gli altri.
Dio ti benedica, o sempre mio caro D. Tomatis; fa un cordialissimo saluto a tutti i nostri confratelli, amici e benefattori. Di’ che ogni mattina nella santa Messa prego per loro, e che mi raccomando umilmente alle preghiere di tutti.
Dio faccia che possiamo ancora vederci in questo esiglio mortale, ma che possiamo poi un giorno lodare il santo nome di Gesù e di Maria nella beata eternità. Amen.
Fra breve tempo ti scriverò o farò scrivere altre cose di qualche importanza.
Maria ci tenga tutti fermi e ci guidi per la via del cielo. Amen.
Vostro aff.mo in G.C.
Sac. GIO. BOSCO
Mathi 14 agosto 1885 +