INTRODUZIONE |
Le Memorie dell'Oratorio (= MO), uno degli scritti più personali e vivi di don Bosco, hanno avuto una grande importanza nella storia salesiana. Non solo perché alcuni fatti in esse contenuti, come il sogno dei nove anni e la descrizione dell'incontro con Bartolomeo Garelli, sono divenuti eventi simbolo della vita del santo e della missione salesiana, oggetto di riflessioni spirituali e pedagogiche. Questo documento ci ha educato ad una lettura insieme epica e provvidenzialistica delle vicende personali di don Bosco e della sua istituzione prediletta, l'Oratorio. Ha sostanziato il nostro immaginario sul ruolo determinante di mamma Margherita e di don Calosso, sulla figura del teologo Borel, della marchesa Barolo e del vicario di Città Michele Cavour. Ha introdotto un tocco d'avventura nel vissuto di don Bosco col racconto della gara col saltimbanco, l'evocazione di oscuri attentati e la messa in scena del misterioso cane "Grigio".
Soprattutto le MO hanno contribuito in modo determinante a costruire ed affermare l'immagine di don Bosco che continua a circolare. Le stilizzazioni diffuse nell'ultimo ventennio dell'Ottocento e nella prima parte del Novecento (fondatore di istituti benefici e di società cattoliche, padre degli orfani, grande educatore del secolo XIX, taumaturgo e visionario, geniale organizzatore di iniziative pastorali e educative secondo i bisogni dei tempi...1) oggi hanno perso in parte o del tutto il loro fascino. Anche la ricostruzione più avvertita e aderente alla realtà storica sulla quale, da cinquant'anni, lavorano studiosi seri e documentati, stenta a trovare accoglienza nell'opinione comune. Permane invece la rappresentazione simpatica del saltimbanco, del vivace animatore di contadinelli e studenti, del sognatore, dell'amico vicino agli aneliti giovanili, del padre affettuoso che dischiude ai giovani orizzonti significativi e apre cammini di formazione valorizzando le istanze a loro più congeniali.
Questi, appunto, sono i tratti dominanti della sua identità, che emergono nel racconto suggestivo delle MO, e che più tenacemente si sono radicati nell'immaginario collettivo, dentro e fuori gli ambiti della famiglia salesiana. Una rappresentazione elaborata e promossa da don Bosco stesso, prima nell’ambito ristretto della comunità di Valdocco, attraverso narrazioni e rievocazioni pittoresche, poi nella cerchia più vasta degli amici e dei cooperatori.
1 1. Storia e fortuna del testo |
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2 2. «Un manuale di pedagogia e di spiritualità raccontata» |
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3 3. Rievocazione narrativa di un'identità oratoriana |
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4 4. "Storia" dell'Oratorio e indole "autobiografica" delle MO |
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5 5. Le Memorie dell'Oratorio come testo narrativo |
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